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Assistenza domiciliare, nuovo avviso per anziani non autosufficienti

Finanziati gli interventi di Assistenza domiciliare integrata (A.D.I./C.D.I.) e di Assistenza domiciliare socioassistenziale per anziani non autosufficienti (SAD/ADS/ADA), ultrasessantacinquenni, residenti nei Comuni dell’Ambito S3 (ex S10). Si tratta di prestazioni a domicilio da parte di personale OSS e OSA. I beneficiari potranno avere direttamente un voucher sociale, che servirà a coprire i costi degli operatori. Il voucher è possibile “spenderlo” solo presso quei soggetti del terzo settore che sono iscritti nell’Albo unico dei soggetti accreditati “Agorà S10” e convenzionati con l’Azienda speciale consortile Agorà S10.

La domanda va presentata entro le ore 24:00 del 30 aprile 2023 all’indirizzo pec dell’Azienda Speciale Consortile “Agorà S10” consorzioagoras10@pec.it o all’indirizzo di posta ordinaria consorzioagoras10@gmail.com indicando nell’oggetto “Domanda di assegnazione voucher per ADI – Azioni di rafforzamento PAC”. Oppure, in alternativa, si può consegnare a mano la domanda presso l’Ufficio Protocollo dell’Azienda in località Valle.

La domanda si può trovare a questo link: https://www.agoras10.it/2023/04/07/avviso-pubblico-per-lassegnazione-di-voucher-sociali-da-utilizzare-presso-organismi-accreditati-in-favore-di-anziani-non-autosufficienti-per-la-fruizione-del-servizio-di-assistenza-domiciliare

𝗕𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗔𝗱𝗶: 20 beneficiari potranno usufruire di circa 26 settimane e un massimo di 9 ore settimanali di OSS.

𝗕𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗔𝗱𝘀: 10 beneficiari potranno usufruire di circa 26 settimane e un massimo di 6 ore settimanali di OSS

“Dopo l’avviso dello scorso dicembre -spiega il direttore di Agorà Giovanni Russo– c’è una nuova possibilità per ampliare il numero dei beneficiari che hanno bisogno di assistenza domiciliare. Come AGORÀ S10 Azienda Speciale Consortile stiamo recuperando un servizio di fondamentale importanza per le persone a cui è rivolto e per i loro familiari, che consente a chi ha bisogno di essere accudito a casa da personale specializzato, evitando l’istituzionalizzazione o l’ospedalizzazione. E questo -conclude Russo- può migliorare la qualità della vita di tante persone non autosufficienti”.

A cura di Margherita Siani

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