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Costruzioni, Lombardi: urge sbloccare crediti Superbonus ed accelerare la spesa Pnrr

Lavori Edilizia Superbonus

Sbloccare la cessione dei crediti del Superbonus e spendere tutte le ingenti risorse del PNRR. Sono queste le pressanti richieste di Antonio Lombardi per il rilancio delle Costruzioni, settore chiave dell’economia italiana. Lombardi è presidente nazionale di Federcepicostruzioni, associazione di categoria che rappresenta oltre 10.000 imprese associate che occupano più di 200.000 dipendenti su tutto il territorio Nazionale.

Le sue richieste sono state presentate lunedì scorso a Napoli al Congresso delle Idee, organizzato dal parlamentare europeo, Fulvio Martusciello. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante.

Abbiamo chiesto ai rappresentanti del Governo immediate e concrete garanzie per le imprese che oggi si ritrovano con cassetti fiscali pieni e casse vuote” ha dichiarato Lombardi per la concreta impossibilità a cedere i crediti del Superbonus. Abbiamo chiesto di regolamentare con urgenza la cessione dei crediti, attivando direttamente le società partecipate dello Stato. Oggi rimane impossibile, in un quadro normativo e regolamentare di estrema incertezza cedere questi crediti (ben 35 gli interventi di modifica dal 2020) e quando ciò avviene, le condizioni imposte da banche e istituzioni finanziarie rasentano l’usura, con tassi superiori al 30%”.

Secondo Lombardi a rischio ci sono circa 20.000 imprese che non riescono a cedere 25 miliardi di crediti fiscali. A loro si aggiungono 30.000 condomini rimasti con i ponteggi montati, lavori sospesi. “Bisogna intervenire per regolamentare una exit strategy dal Superbonus che eviti un vero e proprio bagno di sangue, economico, sociale, occupazionale. Si rischiano situazioni difficilmente gestibili: 923 imprese edili sono fallite nei primi nove mesi del 2023 anche a causa delle difficoltà nella cessione dei crediti. La politica deve assumersi la responsabilità di proteggere le imprese e le famiglie dalle conseguenze drammatiche che potrebbero scaturire”.

Il presidente di Federcepicostruzioni si è quindi soffermato sul Pnrr: “Gongoliamo sugli accrediti delle rate periodiche ed abbiamo ormai raggiunto i 101,9 miliardi di euro di finanziamenti erogati dall’Unione europea. La spesa però è ancora ferma a 42 miliardi. La Corte dei conti ha lanciato l’allarme, evidenziando un serio rischio per ben dieci degli obiettivi previsti nel 2023”.

Per Lombardi le cause risiedono nella burocrazia. “Siamo il paese delle 110.000 leggi. Abbiamo sette volte più leggi di Francia, Germania e Regno Unito messe insieme. A causa di ciò impieghiamo dai 3 ai 15 anni per realizzare le opere. Soltanto un terzo di questa tempistica è relativo all’esecuzione: parliamo quindi di tempi burocratici, procedurali, di progettazione, autorizzazione e messa in gara delle opere. Con questa tempistica come possiamo mai immaginare di spendere entro il 2026 tutte le risorse del PNRR?”.

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