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Sala Consilina, Premio Lamberti Sorrentino ad Andrea Purgatori, un gigante del giornalismo. L’emozione dei familiari

Di Giuseppe Geppino D’Amico

È stato consegnato a Sala Consilina, il Premio “Lamberti Sorrentino-Cronisti di Guerra” al giornalista Andrea Purgatori, noto per le sue inchieste come inviato di guerra, e scomparso nel giugno scorso. “Il riconoscimento avrebbe dovuto ritirarlo nel giugno scorso -ha affermato il presidente del premio, Angelo Paladino, nel corso della cerimonia che si è svolta a Sala Consilina, nell’Auditorium dell’ITIS- ma la gravità delle sue condizioni fisiche non gli consentirono di affrontare il viaggio. Il riconoscimento lo consegniamo al figlio Edoardo, in ricordo del suo genitore che ha segnato la storia del giornalismo italiano con la sua grande esperienza e versatilità. Oltre ad aver lasciato il suo segno come firma del prestigioso “Corriere della Sera”, ha anche condotto uno dei programmi di punta di La7, “Atlantide”. Grazie alla sua passione e alla sua abilità nel raccontare storie complesse, Purgatori ha saputo coinvolgere e appassionare il pubblico con inchieste di alto livello su tematiche di grande importanza”.

Dopo l’intervento di Angelo Paladino e di Rosy Pepe, past president del Club Lions, a ricordare Andrea Purgatori e a parlare del libro sono stati, non senza emozione, Carmen Lasorella e Antonio Manzo che hanno avuto modo di conoscere, frequentare e apprezzare il collega scomparso. 

A conclusione della serata l’intervento del figlio di Andrea Purgartori, Edoardo, che intervistato da Vallo Più non nasconde l’emozione sua e dei familiari tutti per il riconoscimento attribuito al papà.

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Nel corso della serata è stato anche presentato l’ultimo libro di Andrea Purgatori (uscito postumo), “Volevo fare il Giornalista-Giornalista” (edito da Solferino) e curato da Paolo Conti con prefazione di Luciano Fontana. Contiene, inoltre, un ricordo di Tiziana Ferrario, Saverio Lodato, Enrico Mentana, Sigfrido Ranucci, Andrea Salerno e Fiorenza Sarzanini.

Il volume ripercorre, attraverso le sue inchieste e i suoi articoli principali, la straordinaria avventura professionale di un protagonista del giornalismo italiano. Dagli esordi come cronista nella Roma del delitto Pasolini e delle rivolte dei movimenti extraparlamentari e studenteschi, al lavoro investigativo nel drammatico quinquennio nero (1978-83): il rapimento e l’esecuzione di Aldo Moro; gli omicidi a Roma del magistrato Riccardo Palma, responsabile degli istituti di prevenzione e pena e del giudice Mario Amato, freddato alla fermata dell’autobus da due terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari); la nomina del generale Carlo Alberto dalla Chiesa a prefetto di Palermo, per dare una risposta pronta e risoluta alla guerra di mafia nella città: sarà ucciso pochi mesi dopo insieme alla moglie e all’agente della scorta; l’attentato al papa; il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e ovviamente quella che per Andrea Purgatori fu l’inchiesta della vita, la strage di Ustica, l’ostinata battaglia combattuta contro i depistaggi e il muro di gomma, che riuscì a sfondare grazie al fiuto, al talento e alla determinazione del giornalista che non ha mai scelto il quieto vivere.

Nel corso della sua carriera Andrea Purgatori non si è occupato solo di giornalismo. Si è particolarmente istinto anche come sceneggiatore e autore, offrendo al pubblico opere indimenticabili. Tra i suoi lavori più celebri si annoverano film e fiction televisive come “Il Muro di Gomma” (girato nel 1991 da Marco Risi e dedicato alla vicenda dell’aereo scomparso nel giugno 1980 e successivamente ritrovato nelle acque di Ustica le cui indagini si scontrarono con una lunga serie di depistaggi), “Fortapasc” (dedicato al giovane giornalista napoletano de Il Mattino, Giancarlo Siani ucciso dalla Camorra a soli 26 anni nerl 1985) e “Il Giudice Ragazzino” (girato nel 1994 per la regia di Alessandro Di Robilant e dedicato al giudice siciliano Rosario Livatino, ucciso dalla Mafia nel 1990 e beatificato da Papa Bergoglio nel 2021 come martire della legalità, della giustizia e della fede). Oltre che per la sua bravura di giornalista Andrea Purgatori viene anche ricordato per il coraggio dimostrato come inviato di guerra e per le denunce prodotte con il programma Atlantide sulla tv La 7).  Sarà ricordato anche per il suo coraggio nel mettersi in gioco e affrontare le situazioni più complesse. Come inviato in zone di guerra, ha documentato eventi storici e ha portato alla luce verità nascoste. Le sue inchieste giudiziarie hanno svolto un ruolo cruciale nell’informare il pubblico e nel denunciare abusi e corruzioni.

La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama giornalistico e televisivo italiano. Andrea Purgatori rimarrà un punto di riferimento per le future generazioni di giornalisti, che cercheranno di emularne l’impegno e la passione nel comunicare la verità. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le storie che ha raccontato.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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