Continuano le prese di posizione in favore del mantenimento in vita del punto nascite dell’Ospedale “Luigi Curto” di Polla. Dopo l’intervento di Michele Di Candia, sindaco di Teggiano e presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL Salerno, è la volta della Consulta delle Amministratrici dei 19 Comuni del Vallo di Diano, Tanagro e Alburni, che hanno analizzato la vicenda nel corso di un apposito incontro. Al termine è stato redatto un documento, approvato all’unanimità e inviato al presidente della Regione, all’assessore alla sanità, ai consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti e alle autorità provinciali e territoriali.
Il documento è stato illustrato alla stampa da Rossella Isoldi, presidente della Consulta, e assessore al Comune di Polla. Il “Punto nascita” non è solo un luogo dove si viene al mondo, ma anche un centro di supporto e assistenza durante i momenti più delicati della vita di ogni donna e del nucleo essenziale di ogni comunità: la famiglia. La sua presenza garantisce un’assistenza immediata e di qualità alle donne in gravidanza, alle mamme e ai bambini, offrendo loro una rete di cure professionali che risponde appieno ad ogni esigenza, grazie alla elevata professionalità, competenza e sicurezza del personale medico e infermieristico che opera nella nostra struttura ospedaliera.
La qualità dell’assistenza, la sicurezza nelle cure e l’attenzione fornita sono parametri fondamentali che hanno sempre assicurato la serenità delle madri e dei neonati.
Il nostro presidio ospedaliero, grazie alla presenza di questo servizio, ha offerto un supporto immediato e competente, riducendo i rischi e garantendo alle future mamme la possibilità di affrontare il parto con serenità. Invero, il nostro punto nascite ha sempre offerto un livello di assistenza pari a quello delle strutture di maggiori dimensioni dimostrando che l’alto standard di cura, attraverso una gestione efficiente è possibile anche in contesti a bacino ridotti, ne è riprova la mancanza di criticità in termini di sicurezza.
Il mantenimento del “Punto nascita” è essenziale in primis per la salute ed il benessere delle donne e dei neonati, di cui Noi non possiamo non farci portavoce, ma anche per garantire la sopravvivenza e la vitalità delle nostre piccole comunità. Laddove, al contrario, la sua chiusura oltre a privare il territorio di un servizio essenziale finirebbe con il produrre notevoli ripercussioni sull’aspetto demografico, favorendone lo spopolamento.
In molte aree interne del nostro territorio, l’accesso alle strutture sanitarie è già notevolmente problematico e la chiusura del punto nascite finirebbe con l’aggravarlo, ulteriormente, costringendo le famiglie a percorrere distanze considerevoli per ricevere le cure necessarie durante la gravidanza, il parto e il post parto. Né può sottacersi il prevedibile ed inevitabile sovraccarico delle altre strutture sanitarie soprattutto nella limitrofa Regione Basilicata che senza comportare alcun contenimento della spesa, al contrario, ne determinerebbe un aggravio imputabile alla predetta mobilità sanitaria
Il mantenimento del “Punto Nascita” è un forte segnale di vitalità che non può sottovalutarsi in un’ottica di sviluppo del Nostro Territorio.
In virtù di quanto dianzi, la Consulta delle Amministratrici del Vallo di Diano, Tanagro ed Alburni, con forza sollecita un tempestivo e mirato intervento volto al mantenimento in deroga del detto “Punto Nascita”. E’ l’unico modo per dimostrare che la tutela della salute ed il benessere dei cittadini. E’ davvero una priorità.
Della vicenda “Punti Nascita” ha parlato ieri anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua visita all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Dei quattro reparti a rischio chiusura il Governatore ha nominato solo Sapri, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca. Non ha fatto riferimento, invece, al punto nascita dell’Ospedale di Polla dove nel 2024 ci sono state 366 nascite. Significa che può essere salvato? Per ora mancano notizie certe. Per saperne di più bisognerà attendere almeno l’11 aprile prossimo quando a Roma il Ministero della Salute discuterà proprio dell’uscita della Campania dal Piano di Rientro. In quella sede si parlerà anche dei punti nascita per cui si potrebbero avere notizia più certe sul destino dei quattro punti nascita che in Campania rischiano la chiusura.