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Tribunale di Sala Consilina, Corrado Matera: “La complessa battaglia per la riapertura non si è mai fermata”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

La notizia che è in fase di presentazione un disegno di legge finalizzato alla riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse, diffusa dal Sottosegretario del Ministero delle Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha suscitato una serie di reazioni nei territori interessati e, quindi, anche nel Vallo di Diano il cui tribunale fu soppresso nel 2012. Una decisione che il territorio ancora oggi ritiene una profonda ingiustizia perpetrata da chi all’epoca la Giustizia avrebbe dovuto migliorarla. Infatti, l’attribuzione del Tribunale di Sala Consilina alla Regione Basilicata e alla relativa Corte d’Appello, unico caso in Italia, ha causato una frammentazione delle competenze giurisdizionali, con disfunzioni notevoli che non aiutano i cittadini del Vallo di Diano che, per tutelare i propri diritti, sono costretti a rivolgersi a tribunali in tre diverse regioni, con enormi disagi che minano il principio di prossimità della giustizia.

Il Mattino 13/01/25

Non ci si illuda: indubbiamente, quella del Ministero della Giustizia è una iniziativa complessa, anche perché ci sono determinati criteri da seguire. È prevista la presentazione di un disegno di legge che darà al Ministro della Giustizia il mandato di riesaminare la situazione dei tribunali soppressi, adottando criteri rigorosi. Tra questi, il primo sarà probabilmente di natura numerica, perchè sarà tenuta in considerazione la popolazione residente nelle aree dei cosiddetti “Tribunalini” soppressi. La speranza del Vallo di Diano è che, tuttavia, al di là del numero dei residenti, possano essere considerati come degni di deroga anche altri “Tribunalini”, per fattori altrettanto importanti. In primis i tribunali situati nelle aree interne, dove l’assenza di un presidio giudiziario compromette gravemente il principio di prossimità della giustizia. Un altro criterio dovrebbe riguardare le aree ad alto rischio di infiltrazioni criminali, dove la presenza di un tribunale rappresenta non solo un simbolo di legalità, ma anche uno strumento concreto di contrasto alla criminalità organizzata.

Le Cronache 14/01/25

Tutte peculiarità del Tribunale di Sala Consilina, più volte rappresentate in ogni sede dal consigliere regionale Corrado Matera, originario del Vallo di Diano, primo firmatario di una proposta di legge regionale approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania e già inviata al Governo a cui spetta la decisione definitiva. Con questa legge il Consiglio Regionale si assume l’onere dell’impegno di spesa per il mantenimento del Tribunale a Sala Consilina. Alla base dell’iniziativa di Matera “l’incoerenza legislativa della norma del 2012”, evidenziandone contraddizioni ed effetti negativi sul territorio. Lo stesso Matera ha partecipato, insieme al Presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero, a un’audizione della Commissione Giustizia per rappresentare le numerose criticità emerse. “In una prima fase, -conferma Corrado Matera- da quanto si apprende la priorità del disegno di legge dovrebbe essere attribuita ai criteri numerici relativi alla popolazione residente nelle aree interessate dalle soppressioni e ai tribunali abruzzesi colpiti dagli eventi sismici. Per quanto riguarda Sala Consilina va precisato, che oltre ai territori già previsti, altri comuni hanno formalizzato la loro adesione all’istituendo Tribunale di Sala Consilina, portando la popolazione complessiva servita a superare i 100.000 abitanti. Non dimentichiamo che il Tribunale di Sala Consilina, rispetto a quello di Lagonegro, si distingueva per dimensioni superiori, un carico di lavoro maggiore e una produttività tra le più alte d’Italia. Inoltre, l’immobile che lo ospitava era stato realizzato proprio per farne la sede del Tribunale ed era stato messo a disposizione dal Comune. Purtroppo, questi elementi non sono stati considerati. Ancora più grave è il contrasto con la ratio della normativa del 2012, che mirava a ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza del sistema giudiziario. Per il Tribunale di Sala Consilina si prevedeva una spesa annua di circa 150.000 euro, mentre l’attivazione e la gestione del Tribunale di Lagonegro ha comportato costi di diversi milioni di euro. Una scelta non solo illogica, ma anche economicamente insostenibile”.

Audizione in Commissione Giustizia

Corrado Matera non nasconde le difficoltà da superare “perché la questione è estremamente complessa e articolata. Il recupero di un tribunale chiuso da oltre 12 anni richiede un impegno costante, un monitoraggio attento e una strategia ben definita, come quella che si sta portando avanti. I criteri posti alla base della nostra battaglia sembrano essere stati recepiti ma è chiaro che la decisone spetta al Governo. L’iniziativa dalla Regione Campania non è un fatto solitario in quanto anche altri Consigli Regionali hanno assunto con provvedimenti legislativi per richiedere al Parlamento la riapertura dei tribunali soppressi. Inoltre, le Regioni hanno manifestato la disponibilità a concorrere alle spese necessarie per il ripristino”.

Gennaro Oliviero e Corrado Matera

Un ripristino necessario anche perché si basa su molteplici motivazioni: “Vi è una disfunzione evidente nel servizio giustizia per i cittadini, configurando anche una questione di rilevanza costituzionale. Inoltre, il Vallo di Diano è stato più volte indicato dalla DIA come un territorio ad alto rischio di infiltrazioni criminali, un presupposto ignorato dalla riforma del 2012. Infine, l’intero comprensorio è classificato come area interna, il che dovrebbe prevedere una deroga al criterio della popolazione. A questo punto, la decisione spetta al Parlamento e al Governo. L’attuale maggioranza di centrodestra ha l’opportunità di restituire giustizia a un territorio penalizzato per anni. Una risoluzione positiva non sarebbe solo un atto riparatorio, ma un passo storico verso il riconoscimento dei diritti di un’intera comunità. È il momento di dimostrare che lo Stato non abbandona i suoi territori e che la giustizia può davvero tornare a essere vicina ai cittadini”. Proprio a questo criterio rispondono le tre motivazioni addotte per chiedere la riapertura del Tribunale del Vallo di Diano: 1) le zone interne necessitano di presidi di legalità per evitare lo spopolamento e garantire servizi essenziali ai cittadini; 2) per contrastare la criminalità è necessaria una presenza forte e stabile dello Stato, soprattutto in territori vulnerabili come il nostro. 3) Non meno importante: il Tribunale di Sala Consilina è stato trasferito fuori regione, causando problematiche operative senza precedenti.

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