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Il sogno di Giulia, 14 anni: “Fare il medico sull’ambulanza del 118 per salvare le persone”

Di Antonio Sica

Nel Vallo di Diano, tra i corridoi dell’Istituto Sociosanitario di Polla, scopriamo una “piccola” storia che scalda l’anima e infonde speranza. È la storia di Giulia Orlando, una ragazza di soli 14 anni con un sogno limpido e straordinario: diventare medico o infermiera a bordo di un’ambulanza del 118 per salvare vite. “Mi piace aiutare le persone nel loro momento più difficile” ci racconta Giulia con la luce negli occhi e un tono sicuro, che non tradisce esitazione: a soli 14 anni anche questo stupisce. “All’inizio volevo fare la maestra d’asilo nido, ma questi due anni di scuola mi hanno fatto capire che voglio stare dove c’è bisogno immediato, voglio essere lì, nell’ambulanza, per dare soccorso a chi soffre”.

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Un piccolo, significativo messaggio di speranza, in una società che guarda altrove

Le sue parole sono un balsamo per chi, spesso, vede nei giovani una generazione distante dai valori dell’altruismo e della solidarietà. Giulia dimostra il contrario, incarnando un modello di empatia e determinazione che emoziona e fa riflettere. In un mondo che sembra talvolta attratto da valori opposti -come egoismo e indifferenza, se non proprio cattiveria- questa giovane ci ricorda quanto sia importante donarsi agli altri. Giulia parla con consapevolezza delle carenze nel settore della sanità: “So che sull’ambulanza manca il medico, e ci sono tante necessità. Mi piacerebbe essere parte della soluzione”. Nonostante la sua giovane età, mostra una comprensione chiara delle difficoltà e un desiderio genuino di colmarle. La scelta di frequentare l’Istituto Sociosanitario non è stata casuale: “La scuola che sto frequentando mi aiuta molto per il futuro che voglio costruire, grazie alle materie e al diploma che mi darà accesso all’università”.

Un futuro da costruire con passione

Quello di Giulia è un sogno assolutamente non banale: essere di supporto a chi è in difficoltà, offrendo conforto e assistenza nei momenti più bui. È una visione che non si limita a un’aspirazione personale, ma che rappresenta un vero e proprio atto di amore verso la collettività. In un’epoca in cui la crisi di valori è all’ordine del giorno, sentire una giovane esprimere con tanta determinazione il desiderio di aiutare gli altri ci ha colpito, anche perché abbiamo colto -e non ci siamo molto abituati- negli occhi di Giulia una sincerità e una determinazione disarmanti. Occhi che riescono ancora a cogliere la bellezza dell’altruismo e del servizio, e che invitano tutti noi “adulti” a guardare al futuro in modo diverso. E a credere che i giovani non sono solo portatori di cambiamenti tecnologici, ma anche di valori profondi.

Noi di Vallo Più auguriamo a Giulia che il suo sogno si realizzi e che, un giorno, possa indossare il camice bianco e salire su quell’ambulanza, portando speranza e competenza a chi ne ha più bisogno. Perché sogni come quello di Giulia sono un antidoto, in un mondo che troppo spesso dimentica il potere della gentilezza e dell’umanità.

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