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Con-Tatto – Applausi per Vincenzo De Luca a Sala Consilina (VIDEO), spunto di riflessione per “quel” PD che rema contro

Di Giuseppe Geppino D’Amico

La manifestazione con il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sabato a Sala Consilina, sul tema “Le ragioni per votare SI per l’abrogazione di una Legge che divide l’Italia”, organizzato da locale Comitato per il “SI”, ha richiamato sindaci e cittadini di tutto il Vallo di Diano.  Il Governatore si è soffermato in modo particolare sulla legge dell’Autonomia differenziata, una battaglia da portare avanti “senza se e senza ma” per evitare l’entrata in vigore della legge Calderoli che -ha affermato- “sarebbe deleteria per il futuro del Mezzogiorno”. Il suo è stato un intervento omnicomprensivo perché non ha disdegnato affrontare argomenti prettamente politici usando più il fioretto che la sciabola, specialmente quando ha accennato al futuro della Regione Campania e al dibattito all’interno del PD.

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De Luca ha ammaliato il pubblico ricordando gli inizi della sua carriera politica iniziata da giovanissimo proprio nel Vallo di Diano dove fu protagonista delle battaglie contro la Cirio, a Sassano, per la difesa delle quote latte. Aneddoti che, a giudicare dagli applausi, il pubblico ha dimostrato di gradire. Quindi, ha affrontato il tema dell’Autonomia differenziata ribadendo la decisione di far approvare in Consiglio Regionale il disegno di legge proposto dalla Giunta, basato su diversi punti che se, approvato dal Governo nazionale, consentirebbe di scongiurare gli effetti divisivi di un referendum per il quale sono state raccolte oltre 1.300.000 firme. Il programma è semplice: finanziamenti pro-capite uguali per tutte le regioni, dal Piemonte alla Sicilia, al contrario di oggi con la Campania che riceve 200 milioni in meno rispetto a quanto dovrebbe avere in base al numero degli abitanti. Soprattutto sarà possibile portare avanti una battaglia che ha definito “Burocrazia Zero”. In tema di sanità De Luca ha ricordato che “in Campania, ancora alle prese con il piano di rientro, sono presenti 10,2 medici per ogni mille abitanti; in Emilia 18 (quasi il doppio). A parità di fondi la Campania è pronta ad accettare la sfida con chiunque”.

Altro tema scottante affrontato da De Luca è stato quello della scuola: con la legge Calderoli i danni per il Sud sarebbero incalcolabili perché tantissimi docenti si trasferirebbero al Nord dove percepirebbero stipendi molto più alti. Al termine del suo intervento, più volte interrotto da applausi, all’esterno del Teatro Scarpetta, Vincenzo De Luca è stato circondato dai suoi sostenitori con numerose richieste di selfies alle quali non si è sottratto. Pressato dai giornalisti ha rilasciato una lunga dichiarazione eludendo, però, forse per evitare ulteriori polemiche sul delicato argomento, qualsiasi domanda sul terzo mandato.

Intanto, archiviata la manifestazione di Sala Consilina,l’attenzione si sposta in consiglio regionale, convocato per martedì 5 novembre. Tra gli argomenti all’ordine del giorno il disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale per consentire a De Luca di correre per il terzo mandato. La proposta licenziata dalla Giunta Regionale contiene un solo articolo che introduce l’ineleggibilità alla carica di presidente della giunta di chi abbia già ricoperto tale carica per due mandati consecutivi. La legge proposta prevede che il computo dei mandati decorra da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della legge; quindi decorrerebbe dal 5 novembre prossimo. Questo significa che De Luca potrebbe candidarsi e, in caso di vittoria alle elezioni previste per il 2025, espletare un terzo mandato così come è avvenuto per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. In proposito, De Luca non ha fatto nomi limitandosi ad affermare che “il destino della Campania si decide in Campania, non a Roma o a Milano. Soprattutto, a decidere non sarà la politica politicante”.

Oltre alla proposta di legge per il terzo mandato il Consiglio Regionale sarà chiamato a discutere e approvare anche altre modifiche della legge elettorale a seguiti dell’intesa raggiunta tra Pd, Azione e Italia viva, per stabilire la soglia di sbarramento che dovrebbe oscillare tra il 2,5 e il 3%. Inoltre, è prevista anche l’introduzione di una norma che, se approvata, consentirà ad un consigliere regionale nominato assessore di evitare la decadenza: la sua carica elettiva verrebbe sospesa per l’intero periodo in cui sarà impegnato in giunta, ma verrebbe recuperata una volta decaduto da assessore. Diversa sarebbe la posizione dei sindaci che per potersi candidare a consigliere regionale dovrebbero dimettersi sei mesi prima delle elezioni. E qui c’è una novità. Nei giorni scorsi è stata presentata una proposta di modifica della legge elettorale regionale a firma del capogruppo del Pd, Mario Casillo. L’iniziativa prevede la sospensione e non la decadenza dalla carica elettiva del consigliere regionale ma prevede alcune le modifiche che riguardano anche la percentuale della soglia per il premio di maggioranza. Inoltre, la soglia di sbarramento verrebbe fissata al 3%. Un’altra novità importante: con l’approvazione della proposta Casillo un sindaco in carica non potrebbe proprio candidarsi.

A questo punto, come diceva in Tv uno bravo, la domanda nasce spontanea: dopo avere più volte affermato la propria contrarietà alla ricandidatura di De Luca, come reagirà il PD di fronte alla candidatura del Governatore uscente a prescindere, cioè con o senza l’appoggio del Partito?  La Schlein è disponibile a correre il rischio di favorire il Centrodestra che, peraltro, ancora deve scegliere tra Fulvio Martusciello, Edmondo Cirielli, Matteo Piantedosi e l’imprenditore D’Amato?

La decisione del PD potrebbe scaturire dal consiglio regionale convocato per il 5 novembre prossimo: come voteranno i consiglieri PD vicini alla Segretaria Nazionale? Un fatto è certo: come ha scritto nei giorni scorsi in un suo editoriale il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico, per Elly Schlein c’è un grande rischio: “perdere la faccia o perdere la Campania” a seconda che accetti o meno la candidatura di Vincenzo De Luca. C’è nel PD un candidato pronto a schierarsi contro De Luca? E questo è un punto importante in favore di De Luca”. È il nodo più difficile da sciogliere che si trascina dietro un interrogativo: cui prodest? A chi giova? Forse al Centrodestra, non certo al PD.

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