Organizzato dal Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano “Pietro Laveglia” si svolgerà sabato 14 e domenica 15 settembre presso l’Auditorium Polo Culturale Cappuccini di Sala Consilina un convegno nazionale sul tema “Il Vallo di Diano dalla Preistoria all’età contemporanea”. Terranno relazioni docenti di diverse Università (Università Federico II e L’Orientale di Napoli, Università di Genova e Ferrara, Università di Salerno e della Basilicata). Il convegno si avvale del contributo del Ministero della Cultura, del Comune di Sala Consilina, della Comunità Montana del Vallo di Diano e della Banca Monte Pruno.
Il Centro Studi e Ricerche “Pietro Laveglia”, è presente da decenni nel Vallo di Diano. Nel 1983 furono pubblicati tre volumi riguardanti la Storia del Vallo di Diano, ma fu impossibile completare il progetto del benemerito Pietro Laveglia per vari motivi. Nel 2004 è stato pubblicato un ulteriore volume riguardante il patrimonio artistico; nel 2007 un volume con gli atti del convegno svoltosi nella Certosa di Padula in occasione del VII centenario della fondazione del monumentale complesso cartusiano, tra i più importanti d’Europa. Inoltre, nel corso degli anni sono stati pubblicati numerosi volumi sempre dedicati alla storia del Vallo di Diano. Vi sono, però, ancora alcune tematiche da analizzare in quanto le vicende del Vallo sono di interesse nazionale poiché:
– Le ricerche e le scoperte degli ultimi anni, infatti, hanno fornito notevole materiale per ricostruire le vicende della valle dal Paleolitico alla caduta dell’Impero romano;
– Le vicende del Meridione dopo la caduta dell’Impero sono notevolmente diverse da quelle del resto d’Italia. Le invasioni barbariche non riguardarono il Sud, eccettuato il passaggio dei Vandali di Alarico. I Goti di Totila, contro i quali il senatore del Vallo Tulliano aveva approntato un esercito privato alle Nares Lucanae (attuale Zuppino di Sicignano degli Alburni), furono fermati alle falde del Vesuvio;
– I Longobardi si insediarono nel Vallo di Diano dopo tre secoli dalla conquista di Benevento, ormai erano “romanizzati”. Gli usi e le consuetudini delle etnie romane, longobarde e poi normanno- sveve, sopravvissero nel Meridione fino al XVII secolo;
– La documentazione del Vallo di Diano consente di ricostruire le vicende della valle e può essere utilizzata come specchio per ricostruire le vicende nazionali;
– Le vicende dell’assedio di Diano del 1497 documentano le modalità dell’occupazione della penisola italiana da parte di Francesi e Spagnoli;
– L’eccidio di Carlo Pisacane e dei Trecento documenta le divisioni esistenti tra le varie classi sociali e le società segrete;
– La spedizione dei Mille e il successivo brigantaggio consentono di mettere a fuoco i rapporti tra le regioni italiane e di mettere a fuoco alcune cause della questione meridionale;
– Le vicende del Ventennio e le scelte politiche successive forniscono validi spunti per programmare il futuro.
Queste le motivazioni che hanno spinto il Centro Sudi ad organizzare il convegno del 14 e 15 settembre prossimi su tema “Il Vallo di Diano dalla Preistoria all’età contemporanea”.