
Alla vigilia della tornata elettorale di sabato e domenica per l’elezione dei rappresentanti italiani in seno al Parlamento Europeo diversi osservatori hanno lanciato un grido d’allarme legato all’astensionismo che rischia di raggiungere cifre record. Si teme, infatti, che l’astensionismo possa raggiungere e superare il 50 per cento. Le caratteristiche italiane dell’astensionismo italico possono essere sintetizzate in almeno tre grandi macro categorie: sud, giovani, partiti. Le percentuali di non voto nel nostro meridione hanno raggiunto, infatti, vette sconosciute ed allarmanti negli ultimi anni. Forse non è un caso se il legislatore durante il periodo del Covid ha deciso che nei piccoli comuni con una sola lista la percentuale da raggiungere per la validità delle elezioni scendesse dal 50 al 40 per cento. Doveva essere una decisione transitoria ma è ancora in vigore. Sulla vicenda registriamo una presa di posizione dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, sezione di Sala Consilina, che ha diffuso un documento sottoscritto dal presidente, Angelo Paladino, e dal Consulente Ecclesiastico, don Domenico Santangelo. In pratica, il documento raccoglie l’invito rivolto dai Vescovi della Commissione delle Conferenze Europee dell’Unione Europea (COMECE) che esorta “tutti i cittadini, in particolare i Cattolici, a prepararsi e ad esprimere il proprio voto nelle prossime elezioni europee”. Nel raccogliere l’invito dei Vescovi a non disertare le urne l’Osservatorio chiede “un voto responsabile per far in modo che il progetto europeo possa crescere e conseguirsi maggiormente con l’obiettivo di garantire pace, libertà e sviluppo attraverso la promozione della dignità di ogni persona umana e il vivere in comunità in modalità solidale e sussidiaria, princìpi basilari per superare ogni forma di inimicizia, eliminare le barriere, riconciliare gli animi e abbattendo ogni forma di conflitto”.