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Teggiano, convegno sul 40° del Concordato tra la Chiesa e lo Stato Italiano

di Stefano Pignataro

Un convegno di interesse storico ma anche occasione di riflessione di argomenti e tematiche di notevole interesse in un anno come quello Sinodale ed in vista del prossimo Giubileo che avrà inizio nel 2025. L’obiettivo del Concordato “Craxi-Casaroli”, noto anche come “Accordo di Villa Madama” redatto esattamente 40 anni fa, il 18 Febbraio 1984,  fu di adeguare l’intesa tra lo Stato e la Chiesa ai principi della Costituzione; La religione cattolica non  più “la religione di Stato”; lo Stato rinuncia a qualsiasi pretesa di controllo sulla vita interna della Chiesa non esigendo più il giuramento dei vescovi e non chiedendo più che le nomine episcopali gli siano ‘pre notificate’; fu  abolito il sostentamento economico diretto dello Stato ai sacerdoti introducendo il sistema di finanziamento dell’otto per mille attraverso il quale si può devolvere la percentuale di Irpef alla Chiesa cattolica, allo Stato o ad altre confessioni. Ancora, l’insegnamento della Religione cattolica nelle scuole non sarà più obbligatorio e le sue attività, non riconducibili a finalità di culto o di religione, siano sottoposte a una tassazione ordinaria.

Su queste premesse il Presidente del Consiglio Bettino Craxi si preparava a firmare, il 18 febbraio del 1984, lo storico accordo con la Santa Sede per la revisione del Concordato. Con lui,  l’allora Segretario di Stato Agostino Casaroli.

Per analizzare, studiare e celebrare questo importante anniversario, occasione non solo per ripercorrere la storia e le tappe di quell’evento ma anche per sottolineare la grande novità di un accorto che ancora oggi e’ valido e sancisce l’autonomia ed il rispetto delle rispettive parti di competenza, sabato 17 Febbraio alle ore 10, presso il Complesso Monumentale SS.Pietà Aula Consiliare “Senatore Antonio Innammorato” di Teggiano, si e’ tenuto il convegno “I primi quarant’anni del Concordato Craxi-Casaroli (1984-2024). L’incontro, che si avvale del Patrocinio morale del Comune di Teggiano e della Diocesi di Teggiano-Policastro, ha previsto nei lavori diversi interventi di illustri relatori ed ospiti. Al Convegno infatti, la cui partecipazione ha comportato l’attribuzione di 2 crediti formativi dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro (PZ), ha partecipato il Sindaco di Teggiano Michele Di Candia, la  Consigliera Avv.Morello in rappresentanza del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Avv.Vincenzo Bonafine ed il  Vicario episcopale Don Giuseppe Radesca in rappresentanza del Vescovo di Teggiano-Policastro S.E. Mons. Antonio De Luca. Dopo l’introduzione del Consigliere comunale e coordinatore del  Centro Zona PSI Vallo di Diano Avv. Conantonio D’Elia, ad intervenire nei lavori, su moderazione del sottoscritto, sono stati il Magnifico Rettore dell’Università dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento Prof. Giuseppe Acocella, del già Europarlamentare e Presidente della Provincia di Salerno  On. Sen. Alfonso Andria, del Prof. Gianfranco Macrì-Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Canonico Università degli studi di Salerno, del giornalista Antonio Manzo e del Prof. Carmine Pinto, Ordinario di Storia Contemporanea-Università degli studi di Salerno. Le conclusioni sono state affidate al Sen. Gennaro Acquaviva, Delegato del Governo Craxi ai Rapporti con la Santa Sede.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Michele Di Candia, plaudente all’iniziativa, del Vicario Episcopale Don Radesca che ha posto in evidenza come il Concordato abbia messo un ulteriore punto in positivo sulle scottanti questioni della Laicità dello Stato con i rapporti con la Santa Sede e dell’Avvocatessa Morello che ha portato il saluto del Presidente Bonafine sottolineando l’importanza della formazione per gli Avvocati, l’Avv. Conantonio D’Elia, nella sua introduzione, ha tracciato gli elementi salienti dell’iniziativa sottolineando come “una nazione comunitaria non può prescindere dal suo legame con la Chiesa. “Il Concordato vide la luce anche grazie ad un Governo socialista e la sintesi di un corretto e rispettoso accordo fu trovato grazie alla lungimiranza del Psi. Già nel 1972 Bettino Craxi, con un articolo sull’Avanti ritenne utile una Revisione.”

 A tracciare un quadro tecnico-giuridico e’ stato il prof. Macri che, nel corso del suo intervento, ha relazionato sul concetto di Bilateralità pattizia ed il Principio di laicità, “due aspetti fondamentali nella Costituzione del modello della Governance del fattore Religioso in Italia” mentre lo storico Carmine Pinto, nel suo inquadramento storico, ha dichiarato che “il Concordato porta a conclusione un processo di completamento di quella che prima era una sopravvivenza poi diventò conflitto e che con i Patti lateranensi diventa riconoscimento e che con il 1984 diventa accordo”. Il tema della pastoralità del Concordato, toccato anche dal Vicario Episcopale Don Radesca, e’ stato uno dei temi toccati dal già Presidente della Provincia e Senatore Alfonso Andria; “Vi fu un positivo trasversalismo-afferma- precedentemente vi era stato il Concilio Vaticano II, grandi stravolgimenti in positivo che portarono alla concretizzazione ed all’attualità tutta quella massa critica emersa. La Revisione del Concordato fu anche importanza al dialogo interreligioso; si avvertì, dunque, un mutamento sociale anche in tal senso. Non a caso, nel 2002 Giovanni Paolo II promosse ad Assisi un convegno proprio sul dialogo interreligioso”. Un ricordo personale del Cardinale Casaroli incontrato due volte da giovane giornalista e’ stato il tocco personale dell’intervento del giornalista Antonio Manzo, già quirinalista de “Il Mattino” e Direttore de “La Città”, il quale ha toccato diversi punti tra cui una rivisitazione dei rapporti Stato- Chiesa riguardo il complesso fenomeno della migrazione e dell’istituzionale dell’otto per mille, già oggetto di una nota della Cei del 1971 che la ritenne non ora di catechesi scolastica. “Non ci può essere sana cooperatio se c’e’ differenza negli orizzonti previsti” afferma il prof. Acocella- come anche sono convinto che il discorso della liberta’ del culto religioso significa anche l’insignificanza  dei principi della chiesa quado essi vengono affermati dall’azione dello Stato? Devo essere libero, pur rispettando la leggi e magari battermi anche per la sua giusta affermazione di libertà ma devo anche essere libero di non essere d’accordo a livello personale. Ciò vale per tutte le battaglie del passato e del presente”-afferma il professore. La testimonianza ed il ricordo del Senatore Acquaviva e’ stato preceduto dal saluto del giornalista Angelo Scelzo, già Vicedirettore della Sala Stampa Vaticana con un pensiero articolato sul tema della Pace che sembra lontana nei nostri tempi tristemente belligeranti mentre il Presidente Diocesano della Fuci di Salerno Francesco Di Palma  scrive che “, gli Accordi di Villa Madama costituiscono e rappresentano la (ri)affermazione, in un’ottica costituzionalmente orientata, dei principi di laicità, di libertà ed uguaglianza religiosa. Principi alla base dei rapporti imprescindibili tra il cittadino e lo Stato, principi posti a garanzia del rapporto tra l’autorità e la libertà. L’ attualità degli Accordi di Villa Madama sta tutta qui: la laicità è un principio supremo del nostro ordinamento che garantisce la coesistenza tra consociati di innumerevoli religioni”.

“Solo con  i socialisti e una forza del mondo cattolico in campo si puo’ ritornare ad una stagione di vero e serio riformismo nel nostro Paese. È giunto il momento che anche il mondo cattolico scenda in campo ed alcuni segnali già si vedono, basta leggere un articolo pubblicato, una ventina di giorni fa, su Avvenire del giornalista Angelo Scelzo sulla Autonomia differenziata che questo governo ci vuole propinare. Anche il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro negli ultimi tempi in più occasione è intervenuto pubblicamente sui problemi della sanità nel nostro territorio. Ma questo è poco, necessità nel Paese la presenza di una vera forza cattolica per riprendere il cammino del riformismo che già in passato ha scritto pagine in favore di chi era rimasto indietro, degli ultimi e non in favore di pochi”, sono le parole dell’organizzatore Antonio Marrone.

“Conobbi il Cardinale Silvestrini, uomo di Vaticano, nella seconda metà degli anni Settanta. Fu un incontro di fortuna o se vogliamo, dettato dalla “Provvidenza”-racconta il Senatore Acquaviva- fino ad allora, i rapporti tra Chiesa e socialismo non erano stati affatto buoni e quella fu un’occasione per riaffacciarsi a quel Mondo. Silvestrini mi fece convocare per parlare anche con Padre Sorge di “Civilità Cattolica”. Quella bozza di Accordo fu discussa e portata avanti da Craxi non per far passare la linea del Vaticano portata in Parlamento tramite Andreotti ma proprio per riavvicinare e per convincere la direzione del partito più lontani dalla Chiesa. Tutti furono favorevoli all’accordo. Ricordo anche l’approvazione del Prof. Arfe’. Ricordo, inoltre,  il timore di Craxi quando fu ricevuto dal Papa, Craxi che fu l’unico ad averlo criticato in Parlamento dandogli addirittura del “tu”. “Italia e Chiesa cattolica sono i soggetti fondatori della Nazione italiana” come ebbe modo di ribadire il Cardinale Ballestrero. Un concetto che con il Concordato ribadimmo con forza”.

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