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Polla, Scuola, Amministrazione pubblica e società contro il bullismo

di GIUSEPPE GEPPINO D’AMICO

Bullismo e disagi quotidiani, differenti visioni e dinamiche della generazione cosiddetta “Alpha”. Questo il tema del convegno svoltosi a Polla nell’Auditorium “Rocco Giuliano” dell’Istituto omnicomprensivo nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale nell’ambito del più ampio tema dedicato alla “Generazione Alpha. Il ruolo di famiglia, amicizie, istituzioni nell’epoca degli influencer”. Il convegno, rivolto agli studenti delle scuole e alle loro famiglie, si è avvalso della collaborazione delle Istituzioni scolastiche e del patrocinio della Provincia di Salerno e della Regione Campania.

Polla, convegno con le scuole sul BULLISMO

Dopo il saluto del sindaco Massimo Loviso e dell’assessore alla scuola, Federica Mignoli, che hanno evidenziato “la necessità di fare rete per cogliere, in tema di bullismo, eventuali campanelli d’allarme per porvi rimedio”. Sull’importanza della prevenzione ha insistito anche la dirigente scolastica, Sabrina Rega, che dopo avere ricordato che “la scuola è in prima sulle tematiche giovani” ha invitato i ragazzi a “cercare il colloquio con i docenti”.

Molto atteso l’intervento di Patrizia Imperato, Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno: “Il bullismo è una violenza odiosa che serve a sopraffare qualcuno rispetto agli altri del gruppo ed esiste proprio perché ci sono altri che assistono a certi episodi. Il bullo agisce perché esiste un gruppo che assiste indifferente. È questo il meccanismo che bisogna modificare. Si inizia con uno scherzo ma c’è il rischio concreto di cadere in un reato previsto e punti dagli articoli 582 (in caso di lesioni) e 581 (in caso di percosse). Il reato si aggrava se realizzato con mezzi telematici. Quindi, l’invito che rivolgo a chi subisce atti di bullismo è quello di denunciare. Lo stesso vale per chi assiste: deve mettersi nei panni di chi subisce perché l’altro potreste essere voi per cui bisogna essere solidali con la vittima e denunciare. Fate attenzione perché voi siete il nostro domani e per voi vogliamo un futuro luminoso. Se volete, per meglio comprendere il fenomeno, potrete anche venire un giorno a Salerno per assistere a un’udienza”.

Polla, convegno con le scuole sul BULLISMO

Nel dibattito sono intervenuti anche il presidente del Forum dei Giovani di Polla, Bruno Isoldi (“Siamo aperti all’ascolto e al dialogo”) e il presidente del Forum dei Giovani della Provincia di Salerno, Rosario Madaio (“Il Forum è un luogo di ascolto e, in quanto tale, può svolgere un ruolo importante nell’ambito delle problematiche giovanili”).

Sull’importanza del convegno ha insistito anche Giovanni Guzzo, vice presidente dell’Amministrazione provinciale ma anche uomo di scuola: “Non è scontato che tutte le amministrazioni guardino alle problematiche dei giovani. Il fenomeno del bullismo non va sottovalutato perché è l’inizio di altre forme di violenza. È un tema che nasce dalla voglia di superare l’altro e questo non è bello, è bullo. Il bullo non solo crea difficoltà ai propri compagni ma in futuro farà altro; quindi, bisogna aiutarlo a tornare sulla buona strada. In quest’ottica la scuola può dare un contributo importante per il ruolo che è chiamata a svolgere: aiutare chi è in difficoltà a ritrovare la strada giusta è quello che serve. La scuola serve alla vostra formazione perché è in questo momento che costruite la vostra coscienza sociale. Siete la Generazione Alpha che è nata con il cellulare in mano, ma dal suo utilizzo deve trarne il meglio”. 

Polla, convegno con le scuole sul BULLISMO

 Presenti al convegno l’assessore Rossella Isoldi e il consigliere comunale Giuseppe Curcio, il Comandante della Stazione Carabinieri di Polla, Maresciallo Davide Guglielmini (“Per bloccare questo fenomeno infernale bisogna segnalare senza paura ed evitare di farsi giustizia da soli”) e il Comandante della Polizia Municipale Andrea Santoro (“Spesso i bulli non sanno di essere tali perché non hanno il senso della misura. Bisogna fare attenzione all’uso dei social che se utilizzati male creano problemi”).

Sui rischi dei social e sulla necessità di un loro uso consapevole ha incentrato il suo intervento conclusivo Giuseppe Scialla, docente universitario e per sei anni Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania. In particolare, ha analizzato tre aspetti del fenomeno (Generazione Alpha, bullismo, famiglia e la scuola) avanzando anche delle proposte. Rivolgendosi direttamente ai ragazzi ha affermato: “Siete fortunati a vivere in un mondo a noi sconosciuto; vi aspetta un futuro fatto di tecnologia perché, secondo i dati ISTAT, fra dieci anni nove lavori si dieci saranno informatizzati. È necessario però mantenere un uso consapevole dei social evitando di diventare screenagers (il nuovo termine utilizzato per definire la fascia dei teenager e per rimarcare la dipendenza dallo schermo di un dispositivo tecnologico). Per quanto riguarda il bullismo dovete fare attenzione: è sinonimo di cattiveria nei confronti di un’altra persona ritenuta più debole. Secondo uno studio condotto dall’Università Cattolica il bullismo delle donne è più cattivo di quello degli uomini. Il bullo è un deficiente che non è una cattiva parola in quanto deriva dal latino “deficere”, cioè uno che ha meno. In questo caso, il bullo ha meno cervello ed ha bisogno di spettatori perché in assenza non è felice. Se lo emarginate si renderà conto del suo status”.

Polla, convegno con le scuole sul BULLISMO

Parlando della scuola ha evidenziato i limiti della didattica a distanza (DAD) utilizzata durante l’epidemia di Covid perché non è educativa. Oggi stiamo recuperando sia il linguaggio che la disconnessione affettiva; dobbiamo farlo perché alla vostra età cambiano sia le mappe concettuali che quelle umorali ed è importante che voi ve ne rendiate conto. Attenzione, però, all’uso eccessivo e sbagliato dei social per non cadere nella nomofobia, ma anche all’intelligenza artificiale perché dall’America arrivano notizie non proprio positive”.

A conclusione del suo intervento il prof. Scialla ha invitato “la scuola e le famiglie a superare le difficoltà che pure ci sono nel rapporto con i ragazzi e ad ascoltare, rispettivamente, i problemi dei figli e degli alunni. In questo caso potrebbe essere utile istituire in ogni singola classe un gruppo di soccorso formato da 2 o 3 alunni per aiutare i bullizzati a rimuovere la vergogna che sentono dentro. È una tecnica di prevenzione e di azione già sperimentata e in grado di dare buoni risultati”.

Al termine del convegno il sindaco Massimo Loviso ha annunciato un’altra iniziativa: in collaborazione con gli avvocati sarà organizzata la simulazione di un processo su un caso di bullismo.

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