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Dimensionamento Scolastico, assessore Fortini: in Campania è un massacro

La cerimonia di inaugurazione del caseificio didattico presso l’Istituto Professionale per l’Agricoltura del “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina ha offerto l’occasione per fare il punto sul dimensionamento scolastico in Campania. Ne abbiano parlato con la Dirigente Scolastica del Cicerone, Antonella Vairo, con il Responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Domenico Minella, e con l’Assessore Regionale alla Sciola, Lucia Fortini, impegnata in questa battaglia per cercare di evitare quello che ha definito “un massacro” per la nostra scuola: 107 dimensionamenti in Campania; 0 (zero) in Lombardia, 1 in Emilia Romagna e 6 in Piemonte. Non si è tenuto conto della situazione della nostra regione in cui ci sono isole, zone interne, zone montane e zone di degrado.


Il dimensionamento scolastico del Governo Meloni, previsto già nella legge di bilancio 2023, ha generato diverse polemiche con alcuni Presidenti di Regione, tra i quali Vincenzo De Luca alla guida della Giunta Regionale della Campania. Il piano prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole che hanno meno di 900 studenti iscritti, con un conseguente taglio anche all’organico di Dirigenti Scolastici e DSGA.

Su questo punto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già informato le organizzazioni sindacali sullo schema di decreto riguardante gli organici per l’anno scolastico 2023/2024. Il Direttore Generale della Direzione per il personale scolastico ha riferito che il prossimo sarà l’ultimo anno con le vecchie norme. Inoltre, per il 2023/2024 sarebbe anche previsto un decremento di scuole, che dovrebbero passare dalle attuali 8007 alle future 7060.

LUCIA FORTINI
assessore alla Scuola della Regione Campania

Alle 47 istituzioni scolastiche in meno, dato generale, si aggiungono i numeri delle scuole che potranno avere un dirigente e un direttore dei servizi titolari. Secondo le previsioni del Ministero, si passerà dalle 7517 istituzioni attuali a 7445, con un decremento di 72 Dirigenti Scolastici. Se si somma questo numero ai 129 dell’anno precedente, si arriva a più di 200 posti persi per via del dimensionamento scolastico.

DOMENICO MINELLA
Provveditore agli Studi di Salerno

Il ministro Valditara difende la nuova normativa, soprattutto in merito alla possibilità di pianificare il numero di istituzioni scolastiche per ogni triennio.

Durissima la reazione del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Il governo prevede tagli di scuole, di risorse e di personale scolastico -ha replicato il Presidente- e, sia chiaro a tutti, la Regione Campania intende battersi perché non sia tolta una scuola, un’autonomia scolastica, un docente, un esponente del mondo degli amministrativi, non intendiamo perdere nulla, vogliamo difendere fino all’ultima realtà”.

ANTONELLA VAIRO
dirigente scolastica Istituto Superiore “Marco Tullio Cicerone” Sala Consilina

Secondo la Regione Campania, il piano del Governo prevede: riduzione del numero di scuole- azzeramento delle reggenze- riduzione del numero di dirigenti scolastici. Nei prossimi due anni, dunque, in Campania sarebbero previste meno 120 scuole (da 959 a 839) e meno 70 Dirigenti Scolastici (da 909 a 839).

Dunque, meno scuole e meno Dirigenti.  In altri termini, da oggi fino al 2026, in Campania vi dovrebbero essere meno 139 autonomie.

Questi i tagli previsti in Campania
2024/2025: da 959 scuole a 839 = -120, -14 %
2025/2026: da 839 scuole a 832 = -7, -0,8 %
2026/2027: da 832 scuole a 820 = -12, -1,4 %

Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e l’Assessore all’Istruzione regionale Lucia Fortini hanno invocato il parametro che assegna in via esclusiva dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi alle scuole con almeno 500 studenti – 300 se situate nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.  Criterio, questo, che il Ministro Valditara ha deciso di archiviare considerandolo una semplice deroga al normale parametro 600/400 alunni, introdotto per fare fronte alla pandemia per gli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023, 2023/2024 e che, dopo questo periodo, non avrà più copertura finanziaria.

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