Di Giuseppe Geppino D’Amico
“Sulla chiusura del Tribunale di Sala Consilina “credo valga la pena davvero di soffermarsi perché è un caso, fra i tanti, che grida vendetta e rappresenta l’apoteosi dei danni prodotti dalla legge di riforma della geografia giudiziaria”. Queste le parole pronunciate dal senatore toscano, Manfredi Potenti della Lega Nord, nel corso all’audizione della Commissione Giustizia del Senato,presieduta dal Senatore Sandro Sisler, svoltasi giovedì scorso nell’ambito della discussione delle proposte di Legge presentate dalle Regioni Campania, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria per chiedere la Revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie fatta approvare dal duo Severino-Birritteri nel 2012 e applicata con modalità chirurgiche un anno dopo quando una trentina fra tribunali e Procure della Repubblica, compreso Sala Consilina, cessarono di esistere.
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Nel corso dell’audizione grandissima attenzione la Commissione Giustizia del Senato l’ha riservata alla testimonianza del presidente del Consiglio della Regione Campania, Gennaro Oliviero, collegato in videoconferenza ed affiancato dal Consigliere Regionale Corrado Matera che, va ricordato, è stato il promotore della legge approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania per richiedere il ripristino del Tribunale del Vallo di Diano. Il presidente Oliviero ha confermato la volontà della Regione Campania di riportare a Sala Consilina il Tribunale, anche facendosicarico delle eventuali spese. A calamitare l’attenzione della Commissione sono state soprattutto le circostanze che hanno reso la chiusura del Tribunale di Sala Consilina un “caso nazionale”, in quanto viziato da un grave errore legislativo che, in spregio al concetto di “Giustizia di Prossimità”, ha prodotto effetti particolarmente pesanti alle comunità interessate.
In margine all’incontro con la Commissione, parlando al microfono del collega di Vallopiù, Antonio Sica, che ha assistito all’audizione, il presidente Oliviero ha confermato che la proposta di legge del Consiglio Regionale della Campania per riportare a Sala Consilina il Tribunale nasce dall’esigenza di ripristinare la Giustizia di Prossimità e di riparare ai disagi causati alla popolazione del Vallo di Diano dalla Riforma della geografia giudiziaria. Dopo 10 anni, è necessario verificare le cose che non vanno, e rimediare ai danni arrecati alle comunità dalle disfunzioni: l’aumento e non l’abbattimento dei costi; i ritardi sull’andamento dei processi e l’incremento dei rischi per un territorio che per la sua particolare collocazione geografica è da tempo attenzionato dalla criminalità organizzata. Corrado Matera, firmatario della Legge Regionale, riprendendo le parole del senatore Manfredi Possenti, ha aggiunto che “è un intero territorio a gridare vendetta perché tutto ciò che si è verificato è davvero assurdo. Sono molto soddisfatto per l’esito dell’audizione, -ha concluso Matera- in quanto ho avuto la netta impressione che sia passato il messaggio più importante, e cioè che si è trattato di un grave errore legislativo al quale si può e si deve porre rimedio. Non dobbiamo dimenticare che la casistica giudiziaria del tribunale accorpante più che il Lagonegrese riguarda il Vallo di Diano che, possiamo dire purtroppo, produce un carico di lavoro del 70/75 per cento”. Matera ha poi ringraziato il Presidente della Commissione Giustizia del Senato per l’attenzione riservata al problema e il Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero per aver chiarito in modo esauriente alla Commissione le grandi difficoltà che il Vallo di Diano e i territori limitrofi hanno avuto e continuano ad avere a causa della soppressione del Tribunale di Sala Consilina.
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Con l’approvazione della Legge Regionale e l’audizione del presidente Oliviero il compito della Regione Campania è di fatto terminato in quanto dopo l’approvazione della Legge Regionale, votata da tutti i consiglieri, non può assumere ulteriori iniziative in merito se non quella di invitare i parlamentari della Campania a prestare massima attenzione e impegno nel prosieguo dell’iter legislativo per trasformare la proposta del Consiglio Regionale della Campania in Legge dello Stato, risolvendo un grave problema che riguarda la Giustizia e coinvolge una grossa fetta del territorio regionale. In tempi brevissimi il Comitato per la riapertura del Tribunale, presieduto dal sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, invierà una nuova relazione ancor più dettagliata alla Commissione Giustizia, con l’inserimento degli atti deliberativi contenenti le adesioni già pervenute da parte di altri dieci Comuni intenzionati a far parte del circondario giudiziario di Sala Consilina in caso di riapertura del tribunale: Bellosguardo, Corleto Monforte, Roscigno, Ottati, Castelcivita, Sicignano degli Alburni, Postiglione, Oliveto Citra, Palomonte e Laviano.
È una battaglia difficile, ma è “la madre di tutte le battaglie” per il territorio e va fatta con determinazione. Anche se probabilmente all’inizio erano in pochi a crederci, riteniamo che coloro i quali rappresentano le Istituzioni debbano battersi in tutti i modi per far sì che il Vallo di Diano possa essere messo in sicurezza. “È una battaglia di dignità territoriale, e penso che sia il caso che tutte le forze politiche la sposino. Bisogna condividere azioni concrete -ha concluso Matera- e cercare di raggiungere il risultato sperato”.
La condivisione dell’iniziativa del Consiglio Regionale da parte della Commissione Giustizia che dovrebbe esprimersi entro la fine dell’anno fa ben sperare. È una battaglia di dignità territoriale di cui tutte le forze politiche presenti in Parlamento, sia di maggioranza che di minoranza, dovrebbero farsi carico senza andare alla ricerca di responsabilità sulla soppressione del 2013 che a dieci anni dalla chiusura del tribunale non hanno motivo di esistere. Servirebbero soltanto a fare demagogia ed a provocare ulteriori danni. Siamo di fronte all’ultimo treno utile per riportare a casa il Tribunale di Sala Consilina. Tutto il resto è aria fritta.