Il Rapporto Cresme 2025 dipinge un quadro allarmante per l’edilizia italiana: gli investimenti sono crollati del 6,1% rispetto al 2024, mentre il fabbisogno abitativo raggiunge le 250.000 unità. Un divario crescente tra domanda e offerta, aggravato dalla mancanza di politiche strutturali.
Nel dettaglio emerge una grave crisi dei lavori nell’edilizia privata: -11,2%, riqualificazioni edilizie, principalmente col crollo del superbonus; di cui un -3,4% nuovo residenziale ed addirittura -8,6 non residenziale privato. Si salvano le infrastrutture pubbliche con un +4,4% (grazie al PNRR), ma ritenuto insufficiente. La produzione totale si attesta dunque a 285,4 miliardi di euro, trainata quasi solo dal pubblico.
La denuncia di Federcepicostruzioni
«Il settore è vittima di politiche discontinue e assenza di visione», attacca Antonio Lombardi, presidente di Federcepicostruzioni, che punta il dito «contro la fine del superbonus senza alternative, L’assenza di un Piano Casa nazionale, la burocrazia che blocca progetti e crediti alle PMI». Le sue proposte per il rilancio sono articolate. «Servono un Piano Casa per edilizia residenziale e sociale. Incentivi green stabili per riqualificazione energetica. Credito agevolato alle PMI per rigenerazione urbana. Riforma del Codice Appalti e riduzione della burocrazia. Cabina di regia per coordinare le politiche edilizie. Si tratta di una strategia coraggiosa per contrastare il rischio di in una crisi occupazionale senza precedenti».

presidente di Federcepicostruzioni