Di Giuseppe Geppino D’Amico

In occasione della Giornata dell’Udito (che si celebra il 3 marzo prossimo in tutto il mondo) sono previste una serie di iniziative anche in Italia. Un’importante iniziativa è in programma per il 5 marzo prossimo anche presso il Presidio Ospedaliero di Polla.

Nel dare notizia dell’adesione del Presidio Ospedaliero”Luigi Curto” alla Giornata dell’Udito il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di Polla , dott. Luigi Mandia , ha confermato che presso l’Ambulatorio dell’Unità Operativa di Otorionolaringoiatria dell’Ospedale di Polla, mercoledì 5 marzo prossimo la dott.ssa Antonella Ferrara effettuerà, a titolo completamente gratuito, 30 visite ad altrettante persone.

Gli interessati potranno prenotare la visita telefonando nei precedenti giorni 3 e 4 marzo prossimi (dalle ore 13:00 alle ore 15:00) al seguente numero: 0975.373305.
Il consiglio è quello di affrettarsi a prenotare il 3 e 4 marzo nelle modalità indicate, perchè per ovvi motivi organizzativi il tetto massimo delle prenotazioni, in ordine cronologico, potrà raggiungere il numero di 30.
Nella video-intervista rilasciata a Vallopiù la dott.ssa Ferrara spiega le modalità di accesso all’iniziativa.
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In Italia sono circa 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione con ipoacusia, con una significativa differenziazione tra le classi di età e un aumento significativo con l’invecchiamento. Circa il 25% delle persone di età compresa tra 61 e 80 anni e il 50% tra gli over 80 ha una perdita dell’udito invalidante, con ripercussioni sulle capacità cognitive e sull’inclusione sociale. L’incremento maggiore si riscontra, oltre che nella classe degli ultraottantenni, nella classe di età intermedia, dai 46 ai 60 anni, quella più esposta ai rischi di tipo ambientale (+9,8% contro il +7,7%). Riconoscere l’ipoacusia è il primo passo verso la soluzione e, considerato che intervenire tempestivamente rende efficace il risultato, è importante affidarsi ai consigli del proprio medico di fiducia ed eseguire controlli audiologici periodici. A tale proposito il ruolo dei professionisti della salute risulta strategico per la possibilità di informare e sensibilizzare gli adulti e gli anziani sul valore del controllo audiologico preventivo e di un eventuale intervento correttivo efficace, al fine di intercettare per tempo le problematiche e contrastare il rischio di disabilità e di isolamento sociale.

Un deficit uditivo, se non identificato e corretto, può rendersi responsabile di importanti conseguenze e influenzare negativamente lo sviluppo del linguaggio e il benessere psicofisico, fin dalle prime fasi della vita. L’OMS considera, infatti, la prevenzione secondaria della sordità, effettuata attraverso l’introduzione di programmi di screening neonatali, la chiave per ridurre drasticamente gli effetti invalidanti delle patologie neurosensoriali congenite più frequenti alla nascita.
Attualmente, nei Paesi industrializzati, il deficit uditivo permanente si riscontra in circa 1-2 neonati su 1000 sottoposti a test di screening alla nascita. Il numero dei difetti uditivi permanenti aumenta con l’età con una prevalenza di 2-3 su mille a 5 anni e 3-4 su mille in adolescenza.