Di Giuseppe Geppino D’Amico
Dal 10 al 16 marzo prossimi si celebra in Italia la “Settimana del Cervello 2025” che avrà per tema “Direzione: Futuro”. L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio a Polla nel corso di un incontro presso la sede dell’Università Popolare della Terza Età dal prof. Antonio Federico, docente emerito di Neurologia presso l’Università degli Studi di Siena, che lo scorso anno ha fondato a Polla il Centro Studi Palazzo Albirosa per le neuroscienze, la cultura e la tutela dell’ambiente. Presenti all’incontro la presidente all’incontro dell’Università Popolare della Terza Età, Carmen Stabile, e il sindaco Massimo Loviso.
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In collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo Statale di Polla, nel mese di marzo presso l’Auditorium Rocco Giuliano, ci saranno tre incontri dedicati al tema “ La salute del cervello: chiave per la salute e per il benessere globali”. Questi gli argomenti sui quali relazionerà il prof. Federico: “Memoria: funzioni e disfunzioni” (11 marzo), “Musica e Cervello”. (24 marzo) e “Funzioni cerebrali ed abuso dei social” (31 marzo). L’ingresso è libero.

Si tratta di un progetto educativo per gli studenti delle scuole e per le Università della terza età (Progetto World Federation of Neurology and European Academy of Neurology Global Brain Health Plan. Tale progetto è il frutto del lavoro del The Brain Health Learn and Act Group costituito da 42 neurologi di molte nazioni, di cui fa parte il prof. Federico. Coordinato dal prof. Hachinski, Canada, lo studio è diventato recentemente una Raccomandazione OMS per la Prevenzione delle Malattie Neurodegenerative.

Nel corso dell’incontro di ieri lo stesso prof. Federico e il sindaco Massimo Loviso hanno confermato che il comune di Polla, primo in Campania, entrerà ufficialmente a far parte della “Rete Mondiale delle città sane”. In proposito il sindaco Loviso ha affermato: “Siamo orgogliosi di entrare nella rete delle città sane e siamo pronti ad offrire la massima collaborazione all’iniziativa”.
Da parte sua il prof. Federico ha spiegato che il progetto è stato approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, anche in considerazione della situazione attuale, ha deciso di spostare l’attenzione dalla cura alla prevenzione del cervello a partire dall’età infantile per arrivare alla tarda età. Si propone di studiare diversi fattori sui quali intervenire in maniera virtuosa creando un sistema olistico, globale, senza tralasciare la cura delle malattie acute. Non va dimenticato che tra il 1990 e il 2021 i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi l’anno. Lo stroke, le demenze, le cefalee, l’epilessia, le oltre 1.400 malattie genetiche rare affliggono milioni di persone e hanno una particolare rilevanza in Italia dove, con l’invecchiamento della popolazione assistiamo a un aumento delle malattie neurologiche e mentali correlate all’età.

In Italia oltre 7 milioni soffrono di emicrania; 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da malattia di Alzehimer; 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’ictus (circa 180.000 l’anno); 400.000 hanno problemi di Parkinson e 1 milione hanno problemi di disturbi mentali.
Nel corso dell’incontro è stato anche illustrato il “Manifesto di Milano” dal titolo “Salute Mentale Bene Comune” che detta importanti valori e principi, quali la prevenzione e la promozione della salute mentale e il vivere il disagio mentale che si propongono di favorire il benessere mentale e garantire l’accesso ai servizi di salute mentale.