Di Antonio Sica
Il Vallo di Diano conferma il proprio appoggio a Vincenzo De Luca: almeno per adesso. È questo il dato politico emerso dalla presenza del presidente della Regione Campania a Sala Consilina -con coda presso il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo- che merita alcune considerazioni.

In primis, il momento non semplice che sta attraversando De Luca agli osservatori più attenti è apparso abbastanza evidente, anche nella postura e nei suoi atteggiamenti, più misurati e meno “energici” del solito. Insomma, un presidente senza la solita “verve”, e in questo pesano evidentemente i rapporti con la segreteria nazionale del PD e con la leadership di Elly Schlein, che definire “tesi” è un eufemismo, e l’incertezza sul “work in progress” della proposta di legge che dovrebbe dare il “via libera” al suo terzo mandato, in discussione in regione Campania. Sono temi “sensibili” in questo momento per De Luca, tanto che lo stesso presidente a Sala Consilina non ha voluto rispondere ai giornalisti a domande sul terzo mandato e sulla rottura in atto con il PD, ed anche nel corso dell’incontro al Teatro Scarpetta di Sala Consilina non ne ha fatto cenno, preferendo invece porre l’attenzione sulle tante cose che ci sono da fare, con in prima linea, ovviamente la battaglia contro l’Autonomia Differenziata. Secondo il De Luca-pensiero, c’è necessità di dare continuità alle tante attività messe in campo per rilanciare la Campania: in questa ottica è il popolo campano che (sempre secondo il De Luca-pensiero) richiederebbe eventualmente una sua candidatura per completare l’opera, e lui non potrebbe esimersi.

Sottigliezze che però rientrano in una strategia di comunicazione con la quale De Luca cerca attualmente di guadare acque agitate, rese ancora più mosse da procedimenti giudiziari che -soprattutto nelle ultime settimane- stanno coinvolgendo anche figure a lui vicine. A questo va aggiunta la congiuntura negativa che in questo momento storico continua a pesare sulle comunità. Anche se la politica sembra non accorgersene i cittadini non credono più alle chiacchiere, perché vivono sulla propria pelle lo stato di crisi della sanità pubblica e della scuola, la continua emorragia dei servizi, e la carenza di possibilità di lavoro soddisfacente e giustamente retribuito, soprattutto al Sud.
Mettiamo tutto insieme e capiamo perchè non è certo un momento facile per Vincenzo De Luca: e in questa ottica la vicinanza dimostrata sabato dai rappresentanti amministrativi e istituzionali del Vallo di Diano -la maggior parte dei quali, va ricordato, appartengono all’area del centrosinistra- rappresenta una salutare boccata d’ossigeno per il presidente, e non va sottovalutata. Se è normale stare vicino ai “potenti” quando le cose vanno bene, lo è molto meno quando gli stessi potenti attraversano momenti di difficoltà, e c’è incertezza sul loro imminente futuro. In questi casi la politica tende a preservare sé stessa, ed è molto attenta ad esporsi perché sta già pensando a come riposizionarsi.
Nel Vallo di Diano, invece, sono arrivati segnali precisi a Vincenzo De Luca. Molto significativo in questo senso il “grido” con il quale Vittorio Esposito (presidente della Comunità Montana Vallo di Diano ed esponente di punta del PD locale) ha concluso il suo intervento: “Caro presidente, noi siamo con te con o senza il PD, anzi… oltre il PD!”. Sulla stessa linea gli interventi dei Consiglieri Regionali Corrado Matera e Tommaso Pellegrino che, pur soffermandosi sulla battaglia contro l’Autonomia Differenziata, hanno concluso entrambi dicendosi certi che anche la prossima legislatura sarà guidata dall’attuale presidente. Lo stesso sindaco di Sala Consilina Mimmo Cartolano, di recente molto critico nei confronti del PD, ha sottolineato l’importanza di continuare ad avere De Luca “condottiero in capo” per la difesa dei diritti dei cittadini campani e del Sud.

D’altra parte, Vincenzo De Luca – che o si ama o si odia- è ancora uno dei pochi politici capaci di attirare l’attenzione dei cittadini, come ha dimostrato la partecipazione al confronto pubblico andato in scena a Sala Consilina. Anche dopo la sua conclusione, il capannello delle persone attorno al presidente per salutarlo o fare un selfie con lui non è una cosa che capita frequentemente di vedere.
Gli attacchi feroci da parte degli avversari politici sono la dimostrazione che in realtà De Luca è considerato anche dal centrodestra l’unico in grado di ostacolare la conquista di palazzo Santa Lucia alle prossime regionali (dando per scontato che prima o poi la stessa destra si metterà d’accordo sul proprio candidato e lo sosterrà unitariamente, come alla fine, a differenza del centrosinistra, riesce sempre a fare). Altrettanto feroci sono gli attacchi del cosiddetto “fuoco amico”: De Luca rappresenta un “cavallo pazzo” difficile da gestire, e le sue esternazioni sono spesso scomode, tali da ridicolizzare l’eterno immobilismo del centrosinistra e le sue mille contraddizioni. Soprattutto su alcuni temi -come la sburocratizzazione del Paese- che da tempo avrebbero dovuto essere affrontati e risolti.
Anronjo hai fatto un’attenta e ponderata analisi. 👏👍