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Ricordato a Polla Raffaele Sabbatella, virtuoso della ciaramella

Nell’ambito degli “Incontri in Biblioteca” organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la locale Pro Loco ed altre associazioni locali, venerdì pomeriggio nei giardini della Biblioteca Comunale “Vincenzo Curcio” Polla ha ricordato Raffaele Sabbatella, virtuoso della ciaramella, scomparso nel gennaio del 2022. Presenti alla cerimonia la consorte di Raffaele Sabbatella, signora Santina, la figlia Carmelina, il fratello Carmine e numerosi altri congiunti. 

Presente anche un gruppo di bambini della scuola dell’Infanzia, con il tradizionale costume pollese.  Dopo gli interventi di rito del presidente della Pro Loco, Maurizio D’Amico, del presidente del Consiglio comunale, Giovanni Corleto e del sindaco Massimo Loviso, è stato presentato il libro-catalogo “La zampogna oltre la tradizione” di Antonio Giordano, musicista e anima della compagnia Daltrocanto. Ha dialogato con l’Autore Rosa Egidio Masullo, avvocato di origini pollesi, che, oltre a illustrare le qualità del libro, ha proposto un amarcord del suo rapporto con Polla ponendo l’aspetto sulla Necessità di “fare comunità”.

GUARDA L’INTERVISTA A ROSA EGIDIO MASULLO:

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Il libro si avvale di diversi e qualificati interventi che sono stati ricordati nel corso dell’incontro. In particolare, per Massimo Bignardi quello di Antonio Giordano “è un libro diverso, in primis perché l’autore ha avuto la capacità di recuperare la zampogna come strumento musicale, con sonorità contemporanee, quindi, come segnalava Ferrarotti, quale presagio di un mondo nuovo, quale identità che viene faticosamente alla luce. Giordano lo fa anche portando sul palcoscenico la zampogna, combinando la sua sonorità con il sound dei nostri giorni, superando il folclore che attinge, senza anima, dalla fortunata stagione degli anni Settanta che, con saggia misura, accese i fari sulla musica così detta popolare”. Sul potere fortemente archetipo della zampogna, Paolo Apolito ha osservato: “Questo strumento è forse oggi la testimonianza più potente della negazione di un mondo e di una cultura, quelle dei ceti contadini dei secoli passati, del silenzio totale caduto sulle loro voci, i loro pensieri, le loro vite, di cui tutto ciò che si conserva o si ricorda arriva solo attraverso le parole distanti e, appunto esotizzanti, dei ceti colti”. 

A seguire il giornalista Geppino D’Amico ha ricordato Raffaele Sabbatella, che per anni con la sua ciaramella è stato uno dei protagonisti del Gruppo Folk Tanager di Polla. A conclusione dell’incontro Imma Barbarulo (canto), lo stesso Antonio Giordano (Zampogne varie) e Bruno Mauro (chitarra), esponenti del gruppo Daltrocanto, hanno deliziato i presenti con alcuni brani della tradizione popolare. Al termine è stata consegnata ai familiari di Raffaele Sabbatella una targa in ricordo della manifestazione.

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Raffaele Sabbatella era nato nell’ottobre del1940. I primi suoni che ha sentito? La voce dei genitori e il suono della ciaramella di papà Fiorentino che in quel periodo insieme al fratello Paolo e ad altri zampognari pollesi si stava preparando a partire per Castellammare di Stabia e i paesi vicini dove andavano a suonare la novena delle imminenti festività celebrative di San Catello, della Madonna dell’Immacolata e del Natale. A sette anni il padre gli regalò la prima ciaramella costruita da un autentico “maestro” del settore, Carmine Trimarco. “Le sue zampogne -sostiene Giordano- restano ancora il modello di riferimento più importante per costruttori e suonatori. Per gli appassionati possedere oggi una zampogna di Trimarco equivale a possedere un valore pari a un prezioso gioiello”.

I Fratelli Sabbatella

All’età di 11 anni Raffaele seguì il padre a Castellamare per suonare la novene nelle case a Natale ma anche in occasione delle feste dell’Immacolata e di San Catello.  Da Polla partiva una vera e propria comitiva: con i fratelli Sabbatella c’erano i fratelli Bracco, i fratelli De Flora, i fratelli Sacco e l’intera famiglia Caggiano (ben tre coppie). Da allora Raffaele la ciaramella non l’ha più lasciata. Agli inizi degli anni ’70 Raffaele Sabbatella entrò a farne parte all’inizio degli anni ’70 invitato da Vincenzo Curcio che ne era il direttore artistico.  Raffaele accetta con entusiasmo e diventa subito protagonista. I suoi brani più eseguiti? La stiglianese per le sfilate, la tarantella, la polka e la quadriglia per gli spettacoli sul palco; spettacoli che il Gruppo Tanager ha tenuto in Italia e all’estero. Il tutto condito da importanti riconoscimenti personali nelle varie rassegne dedicate alla ciaramella e alla zampogna alle quali ha partecipato. Più volte premiato alla rassegna di Viggiano, terra di arpisti e zampognari, la prima volta nel 2002, in occasione della 33esima rassegna e, successivamente, negli anni 2005, 2006, e 2008. Ma il riconoscimento più importante lo ottenne nell’anno 1999 al 26esimo Festival della Zampogna, sesta Rassegna Internazionale (una delle rassegne più importanti del settore): oltre a Raffele vi parteciparono altri zampognari pollesi. Raffaele Sabbatella ebbe il riconoscimento per la migliore esecuzione (secondo posto assoluto). Ascoltare Raffaele Sabbatella era un vero piacere. Dopo avere ricordato Raffaele Sabbatella, è giusto ricordare i nomi di altri zampognari pollesi che hanno fatto della zampogna e della ciaramella un’arte; un’arte che, purtroppo, a Polla (e non solo a Polla) non sta vivendo la floridezza del passato. Ai già citati Francesco Panza; ai Sabbatella; ai Bracco; ai Di Flora; ai Sacco, ai Caggiano, ritengo giusto aggiungere Graziano Celentano, e Luigi La Padula (Zi’ Luigi r’ Pagliaro, classe 1899).

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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