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A Carmine Pinto Premio “Acqui Storia” per il volume “Il brigante e il generale”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Ennesimo importante riconoscimento per Carmine Pinto che ha ricevuto il “Premio Acqui Storia” per il volume Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola”edito da Laterza Editori per la Sezione storico-scientifica ex aequo con Marco Cuzzi con il volume “Seicento giorni di terrore a Milano. Vita quotidiana ai tempi di Salò”, edito daNeri Pozza Edizioni.

Carmine Pinto, originario di Padula, è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno. Si è occupato di sistemi politici del Novecento e di guerre civili e movimenti nazionali nel XIX secolo.

Da anni è opinionista di importanti quotidiani di rilievo nazionale. Il volume premiato, già presentato in diversi incontri anche nel Vallo di Diano, parte da un interrogativo: “Il brigantaggio fu l’eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali?”.

L’Autore analizza le vicende che si verificarono subito dopo l’Unità quando l’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno.

Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola.

Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l’ultimo esercito dell’antico regime contro il primo esercito nazionale.

Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide. Sulle rive dell’Ofanto, nel Mezzogiorno italiano, un secolo e mezzo fa si svolse una grande sfida.

Da una parte c’era il brigante, Carmine Crocco. Pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda più famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860.

Alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimentò forme di guerriglia che avranno fortuna nel XX secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala.

Dall’altra parte, il generale, Emilio Pallavicini di Priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio.

L’ufficiale era parte dell’antica aristocrazia di spada e interpretò la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra.

Nel primo decennio dell’Italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti più conosciuti della guerra per il Mezzogiorno.

Carmine Pinto racconta le loro ‘vite parallele’ e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l’ultimo dell’antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze.

Per la novità di materiali e documenti usati e per la vastità delle ricerche compiute il volume, offre una prospettiva sulla guerra di brigantaggio che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite.

Quello ricevuto ad Acqui non è il primo premio che il docente dell’Università di Salerno ha ottenuto.

Un vero e proprio anno d’oro è stato il 2019 quando ha ricevuto per la saggistica: Premio Basilicata per la Saggistica storica nazionale; Premio FiuggiStoria; Premio Città di Montesano; Premio Sele d’Oro; Premio Rende Book Festival 2019; Premio letterario Città di Siderno 2019; Premio Fiuggi Storia 2019.

***

Il Premio Acqui Storia comprende varie sezioni e prevede anche alcuni riconoscimento speciali tra i quali quello denominato Testimone del Tempo che è stato assegnato al giornalista Giulio Anselmi ed al generale Francesco Figliuolo ed un riconoscimento alla carriera assegnato a Francesco Perfetti e Raffaele Romanelli.

La 56ª edizione del Premio Acqui Storia ha registrato un record assoluto di partecipazione da parte di Editori e Autori: 237 sono i volumi che hanno concorso al Premio, che anno dopo anno si conferma una meta ambita da Autori ed Editori, sempre attenti al consueto appuntamento annuale.

L’alto numero di volumi partecipanti, che si mantiene costante nel tempo, è la dimostrazione della serietà, dell’autorevolezza e della popolarità non solo italiana, ma europea acquisita dal Premio Acqui Storia.

Il riconoscimento è stato assegnato ai vincitori nel corso di un’apposita cerimonia di premiazione sabato 21 Ottobre presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, ed è stata condotta da Roberto Giacobbo,  giornalista, docente universitario,  conduttore e  autore televisivo di programmi di successo quale “Freedom – Oltre il confine”.

Il Premio Acqui Storia fu istituito nel 1968 per ravvivare e onorare il ricordo della Divisione Acqui e del suo sacrificio, consumatosi nel settembre 1943 nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù, ma anche per diffondere la consapevolezza che la ricerca storica è uno dei fondamenti del progresso morale, culturale e sociale della nazione.

Il riconoscimento si rivolge ad opere a stampa di argomento storico, non solamente alla storiografia scientifica, ma anche a saggi che, con un approccio divulgativo e di narrazione storica, cercano di avvicinare il più ampio pubblico dei non specialisti alle tematiche della storia contemporanea.

Il Premio prevede tre sezioni: sezione storico scientifica, sezione storico divulgativa e la sezione dedicata al romanzo storico.

Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi Carlo Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Pier Francesco Pingitore e Claudia Cardinale, Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Livio Berruti, Marcello Veneziani, Maria Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Maurizio Belpietro, Franco Cardini, Mario Orfeo, Paolo Isotta, Pietrangelo Buttafuoco, Dario Ballantini, Gigi Marzullo, Piero Angela, Antonio Patuelli, Italo Cucci, Giuseppe Galasso, Maurizio Molinari, Liliana Segre, Alessandro Barbero e tanti altri.

Il Premio Acqui Storia ha ottenuto nel tempo l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e il patrocinio del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è sostenuto dai suoi enti promotori la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo Ente finanziatore del Premio, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, CTE Costruzioni Tecnoelettriche SPA, Istituto Nazionale Tributaristi e il Comune di Acqui Terme, cui fa capo la concreta organizzazione della manifestazione. 

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