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I Sindaci del Sud contro l’approvazione del disegno di legge Calderoli: “Oggi è morta l’Italia”

Di Geppino Giuseppe D’Amico

Il Disegno di Legge Calderoli recante Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri con voto unanime e, secondo quanto si è appreso è stato salutato con l’applauso dei ministri. Soddisfatti sia Calderoli (“Giorno storico, al lavoro con le Regioni Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità”) sia Giorgia Meloni che ha parlato di “coerenza con il mandato dei cittadini”.

Ma le reazioni negative non si sono fatte attendere. I primi a prendere posizione sono stati i sindaci del Sud Italia aderenti a – Recovery Sud che hanno diffuso il seguente comunicato dal significativo titolo “Oggi è morta l’Italia”. Lo riportiamo integralmente: “Con l’approvazione della bozza Calderoli nel Consiglio dei Ministri si è avviato il processo di decomposizione dell’Unità d’Italia. Potremmo elencare centinaia di settori in cui si registra un grave e crescente divario fra Nord e Sud del Paese (sotto una tabella a cura di Nunzio Mastrorocco su fonti Istat). Ma invece di affrontare queste criticità, il nostro esecutivo ha scelto di aggravarle con un processo che non potrà acuirle, come dicono tantissimi osservatori neutriali, dalla Fondazione Gimbe a Confindustria, dai sindacati ai vescovi.  I Sindaci del Sud invitano tutti i colleghi e i cittadini a esprimere attraverso in tutti i modi possibili la Propria contrarietà. Abbiamo scritto stamattina al Ministro del Sud Raffaele Fitto, per chiedergli di incontrare una nostra delegazione, sia per spiegare le nostre difficoltà nell’attuazione del Pnrr, per il quale i nostri uffici stanno profondendo ogni sforzo ma in una situazione di carenza cronica di personale, con scarsissime risorse per l’affidamento di incarichi esterni e senza prospettive certe per quanto riguarda la gestione futura delle opere da realizzare, sia per manifestare le nostre preoccupazione riguardo alla bozza Calderoli. Restiamo in attesa di un incontro urgente perché siano finalmente ascoltate le ragioni delle nostre comunità e siamo pronti a mobilitarci per difendere il diritto dei nostri cittadini a godere degli stessi diritti civili e sociali di tutti gli altri cittadini d’Italia”.

Di diverso parere, e lo sosteneva da tempo anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che è tornato a ribadire il suo secco no al progetto di riforma Calderoli. Per De Luca “si tratta di una decisone presa in tutta fretta per esigenze elettorali in quanto fra poco si tornerà alle urne in alcune regioni”. Entrando nel merito ha poi aggiunto che “la bozza di riforma circolata in queste ore è tale da rafforzare tutte le preoccupazioni già avanzate, rispetto a una riforma istituzionale tanto inefficace quanto foriera di pericoli gravi per l’unità del Paese”. Diverse le ragioni che rendono “inaccettabile” l’ipotesi di autonomia soprattutto per quanto riguarda sanità e scuola “Valuteremo nel merito e non consentiremo lo smantellamento della sanità pubblica e della scuola pubblica statale. Non consentiremo, in nessuna forma, la spaccatura dell’Italia”. Ha ribadito De Luca.

Contrario anche il Governatore della Puglia, Michele Emiliano, a giudizio del quale “possiamo accettare un progetto di autonomia differenziata solo se le Regioni sono messe tutte più o meno sullo stesso livello di partenza, se facciamo un lavoro preliminare di riequilibrio. Se il governo dice che per questo riequilibrio, che costa almeno 50-60 miliardi, non c’è una lira di questa questione dell’autonomia differenziata non se ne può nemmeno parlare”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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