di Cono Cimino
Il 17 gennaio in Italia si celebra la Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, Istituita dall’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane (UNPLI).
Una Ricorrenza nata per valorizzare la varietà linguistica e culturale del nostro Paese, giunta quest’anno alla decima edizione, col fine di salvaguardare e valorizzare queste espressioni appartenenti al nostro patrimonio culturale immateriale.
La parola “dialetto” etimologicamente si connette al verbo greco dialègomai: “conversare”, “ragionare”, “discutere” ed ha la stessa radice del sostantivo “dialogo”: indica quindi il parlare della quotidianità.
Il dialetto è unico per ogni regione, zona, città o addirittura può essere differente in una stessa valle, per quanto piccola, ma è capace di unire, di far sentire parte di una comunità. È qualcosa che recupera il passato, l’identità, i sacrifici e il vivere dei nostri antenati, qualcosa che se ne siamo capaci possiamo portarci dietro ricordando chi siamo stati e chi siamo oggi. Insomma il dialetto è identità, è riconoscersi in un territorio, è capire che è bello “essere di…”, parlare e scrivere in vernacolo.
Il dialetto è conservare memoria, tenere traccia anche oralmente di una popolazione, piccola o grande che sia. I dialetti sono “produttivi” e possono alimentare la lessicografia della lingua ufficiale.

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