Rimane acceso il dibattito sulle aree interne. Dopo l’appello dei vescovi della settimana scorsa a Benevento, in risposta all’idea di “accompagnamento ad un lento inesorabile declino” del ministro dell’Economia, Giorgetti, arrivano le reazioni da Palazzo Santa Lucia, sede del Consiglio regionale della Campania.

Come presidente della Commissione Aree Interne accolgo con gratitudine la lettera sottoscritta dai vescovi italiani al termine del convegno di Benevento. Il loro appello a non rassegnarsi allo spopolamento dei piccoli centri, ma a investirvi con coraggio e lungimiranza, interpella direttamente le istituzioni.

MICHELE CAMMARANO, presidente della Commissione Aree Interne del Consiglio regionale della Campania

Una questione di scelte politiche insomma. L’alternativa dovrebbe essere quella di investire in servizi essenziali, decongestionando i grandi centri abitati, che non sono più i soli luoghi dove trovare lavoro grazie al progresso tecnologico. Il perché di una strategia di sviluppo nelle Aree Interne d’Italia -il Vallo di Diano è una di queste- è presto detto. Innanzitutto i dati di natura demografica, ancorché in calo, restano importanti. Secondo l’ultima mappatura della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), aggiornata al 1° gennaio 2024, ci vivono circa 13,3 milioni di persone, poco meno di un quarto della popolazione italiana. Se si guarda ai Comuni però, questi sono oltre 4mila, ossia il 48,5% del totale nazionale.

“Condividiamo la preoccupazione per le disuguaglianze crescenti e per il rischio di abbandono di territori che rappresentano una parte essenziale del Paese” conclude Cammarano “È tempo di superare frammentazioni amministrative e localismi, per costruire strategie comuni che uniscano sviluppo economico, innovazione e coesione sociale. La Commissione è pronta a lavorare con Governo, Parlamento, enti locali e comunità ecclesiali per trasformare questo appello in politiche concrete, capaci di restituire speranza e prospettive alle aree interne“.