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Confartigianato: “A rischio 17,8 mld export di Pmi negli Usa. Colpiti territori-chiave del Made in Italy”

L’annuncio del Presidente degli Stati Uniti Trump di dazi al 30% sui prodotti europei rischia di assestare un duro colpo all’export italiano negli USA, in particolare alle micro e piccole imprese. E’ l’allarme di Confartigianato che mette in evidenza il valore delle nostre vendite negli Usa: nei dodici mesi a fine aprile 2025 ammonta a 66,6 miliardi di euro. Di questi, ben 17,87 miliardi di euro provengono dalle piccole imprese. L’annuncio dei nuovi dazi arriva in un contesto già fragile: nel primo quadrimestre 2025, a fronte di una crescita complessiva dell’export verso gli USA dell’8,2%, il comparto manifatturiero (escluso il farmaceutico) registra una contrazione del 2,6%.

Le piccole imprese hanno retto grazie al buon andamento dell’alimentare (+9,3%) e della moda (+3,6%), ma risultano in flessione le esportazioni di occhialeria e gioielleria (-9,7%), prodotti in metallo (-6,8%) e mobili (-2%).

Secondo Confartigianato, le regioni italiane più esposte all’effetto dazi per la forte quota di export delle piccole imprese verso gli Stati Uniti sono: Lombardia: 4.419 milioni, con la moda al 45,5%; Veneto: 3.094 milioni di euro, con gioielleria e occhialeria al 56%; Toscana: 2.943 milioni, con moda (51,6%) e alimentare (21,8%); Emilia-Romagna: 1.636 milioni dominati da alimentare (52,9%) e moda (21,5%).

A livello provinciale l’export delle piccole imprese negli Usa è maggiore a: Firenze: 1.546 milioni, con la moda all’83,7%; Vicenza: 933 milioni di cui gioielleria (46,9%) e moda (31,6%); Belluno: 805 milioni di euro, quasi interamente legati all’occhialeria; Arezzo: 557 milioni (4,8% del PIL), gioielleria all’89,6%.

Confartigianato invita le istituzioni nazionali ed europee a un’azione coordinata per non compromettere la tenuta economica e occupazionale di interi distretti produttivi, riconosciuti a livello internazionale per la qualità e l’identità del Made in Italy. Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, lancia un appello: “L’Italia e l’Unione Europea mantengano aperto il dialogo con Washington. Allo stesso tempo, chiediamo al Governo misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese: strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all’innovazione e investimenti infrastrutturali ed energetici che rafforzino la resilienza del nostro sistema produttivo. I nostri imprenditori artigiani e le nostre Pmi hanno dimostrato di saper affrontare le sfide globali con qualità, flessibilità e radicamento nei territori. Serve una visione strategica che le accompagni e le tuteli in questa nuova fase di incertezza”.

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