Ci sono le guerre, le discriminazioni e le altre ansie del nostro tempo, nel messaggio pasquale di padre Antonio De Luca, vescovo della Diocesi di Teggiano e Policastro. È sì il 2025 un anno giubilare, un anno di festa, ma i Cristiani non possono ignorare e combattere i mali del nostro tempo. Ascoltiamo dunque il messaggio augurale del nostro vescovo, ai cui auguri ci associamo, ricambiandoli, per una Pasqua di Pace e Serenità.
vescovo della Diocesi di Teggiano e Polistro (SA)
Caro Vescovo, l’immagine del vice premier statunitense Vance che fa la comunione a Roma è qualcosa di rivoltante; lui, Trump e Nethanyau hanno le mani sporche del sangue dei bimbi, delle donne, dei medici e degli operatori umanitari trucidati a Gaza ed anche in Libano e Cisgiordania. Molti potenti del mondo, sedicenti cristiani, sono responasabili di omicidi, stragi, deportazioni, violazioni dei diritti umani fondamentali. Stiamo vivendo tempi bui, ma questa oscurità ha dei responsabili chiari e precisi, quelli occidentali, tra gli altri, eletti da un popolo in gran parte inconsapevole o, peggio, in linea con la loro ferocia. Gli appelli generici alla pace lasciano il tempo che trovano. Solo Papa Francesco e monsignor Pizzaballa hanno il coraggio di chiamare i guerrafondai col loro nome e per questo vengono sminuiti da capi di stato e dai loro maggiordomi giornalisti o politicanti. La venuta di Gesù non è servita a molto evidentemente se sono proprio i suoi seguci ad aggredire i popoli meno abbienti del pianeta