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Associazione Nazionale Bersaglieri, Rocco Mazzei riconfermato Presidente provinciale

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Si è riunita sabato scorso a Eboli, nella sede della Sezione dell’Associazione Nazionale Besaglieri l’Assemblea elettiva per procedere alla elezioni dei nuovi vertici provinciali (Direttivo e Presidente). Presidente è stato rieletto all’unanimità Rocco Mazzei. Per il Direttivo sono stati eletti Fioravante Di Cunzolo (Vice Presidente), Maurizio Felicino (nominato dal presidente Segretario Provinciale), Antonio D’Antuono, Domenico Landi, Antonio Di Chiara. Queste le prime parole del riconfermato Presidente Rocco Mazzei: ”Sono onorato di essere stato riconfermato Presidente della nostra meravigliosa Provincia. Orgoglioso di continuare a lavorare per la nostra Associazione, sicuro che con il Consiglio Direttivo e con il valido aiuto del Segretario Provincial, Bers. Maurizio Felicino, possiamo far conoscere gli alti ideali che contraddistinguono le nostre Piume. Colgo l’occasione per invitare tutti i Bersaglieri non ancora iscritti a iscriversi, tutti i parenti di Bersaglieri della grande guerra, della seconda guerra e delle più recenti missioni di Pace ad iscriversi e a farci conoscere le loro storie in modo da poterle diffondere per non perderne la memoria.”

Il Direttivo

I Bersaglieri sono una specialità dell’arma di fanteria dell’Esercito italiano così chiamata perché in origine formata da soldati addestrati al tiro al bersaglio con fucili di precisione a canna rigata. Ogni 18 giugno si festeggia l’anniversario della loro costituzione, avvenuta nel 1836. Oggi l’associazione d’arma di riferimento è l’Associazione Nazionale Bersaglieri. Il cappello piumato, detto “moretto da bersagliere” o “vaira” dal nome di colui che lo indossò per primo, è il simbolo della specialità. A partire dagli anni 1980 reparti di bersaglieri sono stati frequentemente schierati fuori dall’Italia nell’ambito di numerose missioni militari italiane all’estero, operando in Libano, Bosnia- Erzegovina, Albania, Macedonia, Kosovo, Somalia, Iraq, Kurdistan, Afghanistan, Lettonia e Libia. Purtroppo, in queste missioni ci sono stati diversi caduti. In particolare, nel 1994 in Somalia il bersagliere Alessandro Giardina, fu ferito accidentalmente da un commilitone e rimasto tetraplegico, morì in Italia nel 2001 a causa delle complicazioni dovute alla ferita riportata. Nel 1999 in Bosnia, a Dakovica, in un incidente con la propria arma da fuoco perse la vita Pasquale Dragano, caporal maggiore del 18º reggimento bersaglieri. Nel 2012 in Kosovo per un incidente con la propria arma da fuoco morì Michele Padula, caporal maggiore dell’11º Reggimento bersaglieri. Nel 2013 in Afghanistan cadde nel corso di un attacco a Farah, Giuseppe La Rosa, capitano del 3º Reggimento bersaglieri, decorato di medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

La 1^ Compagnia Bersaglieri fu costituita a Torino nel 1836 ad opera dell’allora capitano del Reggimento Guardie (oggi Granatieri) Alessandro Ferrero de La Marmora (Torino,27 marzo 1799 – Crimea,7 giugno 1855). Precursore di una moderna fanteria d’assalto, La Marmora fu l’Autore di una audace riforma della tattica di combattimento – rivoluzionaria per quei tempi – improntata sulle capacità individuali e di iniziativa del combattente, in contrasto con i vecchi schemi di combattimento legati a rigide ed obsolete strutture operanti sul campo ed a vecchi piani operativi. La nuova specialità doveva esprimere spigliatezza ed impeto, accoppiando l’abilità del tiro con la massima mobilità sul campo di battaglia. Compito era quello di svolgere servizio di esplorazione e missioni di carattere ardito ed essere in grado di operare con spiccata autonomia. Il personale combattente preposto doveva, quindi, comprendere uomini particolarmente addestrati al tiro e pronti ad agire, anche isolati, allo scopo di sorprendere, disturbare e sconvolgere lo schieramento nemico. Ufficialmente, il Corpo dei Bersaglieri nasce il 18 giugno 1836 dopo la costituzione, nella Caserma “Ceppi” di Torino, della 1^ Compagnia. Con le formazioni della 2^ Compagnia (gennaio 1837), della 3^ Compagnia (gennaio 1840) e della 4^ Compagnia (febbraio 1843), si costituisce il 1° Battaglione Bersaglieri che ebbe il suo battesimo del fuoco l’8 aprile 1848, nella battaglia del ponte Goito, all’inizio della 1^ Guerra d’Indipendenza, ove restò gravemente ferito lo stesso La Marmora.

Gli italiani accolsero il “bersagliere” come espressione e simbolo del soldato per eccellenza, rappresentante di quell’Italia che “si destava” dall’occupazione straniera. Con il trascorrere degli anni aumenta il numero dei battaglioni e nel 1861 vengono costituiti i primi 6 Reggimenti. Dal punto di vista storico l’azione più famosa realizzata dai bersaglieri risale al 20 settembre 1870 i bersaglieri entrano a Roma attraverso la Breccia di Porta Pia, sancendo così l’unificazione del paese e la fine del potere temporale dei Papi. Fu l’episodio del Risorgimento che sancì l’annessione di Roma al Regno d’Italia, decretando la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica e un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L’anno successivo la capitale d’Italia fu trasferita da Firenze a Roma. L’anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino alla sua abolizione dopo i Patti Lateranensi nel 1929.

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