Di Antonio Sica

La sua storia ormai la conoscono tutti, e ha già risposto a tutte le domande possibili… O forse no. Perché poi guardi il sorriso disarmante di Asia, ascolti le sue parole così spontanee, e sai che anche oggi dirà qualcosa di semplice e adorabile. Del tipo: “Ho scoperto che chi ti vuole bene vede la tua bellezza anche se sei senza capelli, questa proprio non me l’aspettavo…”. Insomma, anche oggi ci sarà una nuova lezione di vita da imparare da questa giovane valdianese che, dopo aver affrontato una battaglia che avrebbe messo in ginocchio tanti, conserva intatta la sua energia travolgente. E quando racconta la sua esperienza lo fa con la leggerezza di chi non vuole più essere definita da una malattia, ma anche con la profondità di chi, giovanissima, ha già imparato a vedere la vita da una prospettiva diversa. Asia è salita “in Cattedra” per Vallo Più, all’interno dell’Istituto Sociosanitario di Polla che frequenta, e ci ha regalato un’altra straordinaria lezione di vita.
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“Quando ho scoperto di essere guarita era il 5 agosto. Ho contato i mesi e ne sono passati quasi sei. Sono sei mesi che posso dire di essere di nuovo libera”, racconta. Che cosa strana la libertà, quella che tutti diamo per scontata, soprattutto quando siamo giovani. Liberi di vivere, di sognare, di progettare il futuro, di scegliere chi vogliamo diventare. Ma questa libertà a volte può essere persa, da un giorno all’altro. Asia ha dovuto riconquistarsela, combattendo con le unghie e con i denti. E oggi le sue scelte riflettono anche quello che ha vissuto: vuole diventare chirurgo oncologico, per aiutare chi, come lei, si troverà ad affrontare lo stesso percorso.

“Potrò mettermi nei loro panni nel vero senso della parola, perché ci sono passata”, dice con una consapevolezza che non ti aspetteresti da una ragazza così giovane. Perché lei quei panni li ha indossati, ha sentito la paura, la fatica, la speranza. Sa cosa significa sentirsi persi, e sa quanto sia importante trovare dall’altra parte qualcuno che sappia davvero comprenderti.
Una scuola, una famiglia, un percorso di crescita
Il nostro incontro con Asia avviene tra i corridoi dell’Istituto Sociosanitario di Polla, la scuola che ha scelto proprio per la sua passione verso il mondo della medicina. Un ambiente che non è solo formazione, ma anche supporto e condivisione. “Consiglio molto questo istituto -ci tiene a sottolineare Asia- perché offre un percorso completo, con materie che preparano davvero al mondo della sanità. Qui ho trovato docenti empatici e compagni di classe con cui condividere un cammino fatto di studio e crescita”. Ma attenzione, Asia non è solo dolcezza e determinazione. “Sembro carina e coccolosa, ma in realtà sono molto irascibile e permalosa”, scherza. La sua schiettezza è disarmante, proprio come la sua forza. Vivere nel Vallo di Diano, un territorio piccolo e raccolto, è per lei un punto di forza: “Ci conosciamo tutti, ed è bello sapere di poter contare su una comunità che ti sta vicino”.

Amore, piccoli gesti e nuovi inizi
Nella sua storia c’è spazio per tutto, anche per l’amore. È arrivata infatti una sorpresa inaspettata: si è fidanzata. Ma è un dettaglio, in realtà, che rende tutto più speciale: il suo “fidanzatino” l’ha vista bella anche quando non aveva più i capelli, quando la malattia aveva segnato il suo corpo ma non la sua anima. “Non me l’aspettavo in quel momento. Ma è successo, ed è stata la sorpresa più bella. Mi ha dato ancora più forza”.
E ora? Ora è tempo di concedersi qualche piccola libertà che prima non poteva permettersi. “La prima cosa che voglio fare e che non ho potuto fare prima? Un piercing!”, annuncia ridendo. Un gesto simbolico, un segno di rinascita dopo mesi in cui ogni piccolo taglio poteva essere un pericolo a causa delle basse difese immunitarie.
Una forza che non sapeva di avere

Il difficile percorso che ha dovuto intraprendere ha insegnato ad Asia una nuova consapevolezza di sé: “Ho scoperto di essere molto più forte di quanto pensassi. Prima mi sembrava di crollare per ogni piccola cosa, ora so che posso affrontare qualsiasi sfida”, ammette. I commenti degli “odiatori” anonimi sui social all’inizio le hanno causato rabbia, ma poi le sono scivolati addosso.
Ha capito che la sua forza andava oltre le parole di chi, nascosto dietro uno schermo, cercava di sminuirla.

E mentre la sua storia continua a ispirare chi la ascolta, abbiamo una certezza: Asia non è solo una ragazza che ha sconfitto il cancro. È una giovane che ha scelto di guardare avanti, di costruire il proprio futuro con determinazione, di trasformare il dolore in speranza, per sé e per gli altri. E noi, oggi, abbiamo imparato un’altra lezione da lei.