Di Antonio Sica
A molti sembrava una “impresa impossibile”. E invece la riapertura del “Jammin’”, storico locale di Atena Lucana, è stata una delle sorprese delle recenti festività natalizie nel Vallo di Diano. Risvegliando ricordi ed emozioni in centinaia di persone che, nel corso degli anni, avevano vissuto serate indimenticabili in quella iconica discoteca. Dopo un lungo periodo di chiusura, il sogno di riportare in vita uno dei simboli del divertimento del Vallo di Diano e del Sud Italia è diventato realtà per quattro serate, grazie alla determinazione di un team di imprenditori, professionisti e creativi per lo più “made in Vallo”.
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Un’impresa… impossibile resa… possibile
Come raccontano nel nostro video l’imprenditrice Simona Di Santi e il direttore artistico e team manager Luigi Cartolano, la riapertura del “Jammin’” non è stata solo una sfida burocratica e logistica, ma un’avventura nella quale ha rivestito grande importanza l’aspetto empatico. “Non ci sono piaciute mai le cose facili -conferma Luigi– e così, avendo incontrato una rete di imprenditori molto intraprendenti, quello che sembrava irrealizzabile è stato realizzato. Abbiamo riaperto le porte di un luogo che unisce generazioni e culture. Nei giorni precedenti all’apertura, lavorando senza sosta, giorno e notte, con una squadra di scenografi, operai e creativi, abbiamo trasformato una idea che sembrava “impossibile” in realtà, creando un ambiente capace di stupire e accogliere”. Simona Di Santi, imprenditrice e socia fondatrice del progetto, sottolinea come questo risultato sia stato realizzato grazie a una rete di persone e aziende che hanno lavorato in sintonia, con passione e sacrificio. “Insieme ai miei soci Angelo Carlomagno, Angelo Colucci e al direttore tecnico Vincenzo Esposito abbiamo affrontato una grande scommessa, supportati da una squadra straordinaria che ha trasformato questa impresa in una vera e propria famiglia. L’emozione più grande, alla fine, è stata vedere tante persone tornare qui, compresi giovani che avevano solo sentito parlare del “Jammin’” attraverso i racconti delle generazioni precedenti”.
L’ottima squadra dietro il successo
Dietro le quinte, un’organizzazione impeccabile ha reso ogni dettaglio unico e memorabile. La gestione degli artisti è stata affidata a Luca Gallo del Fifty Eight e Settimio Rienzo di Never Stop Culture, mentre Sandy Spolzino della SA Agency ha coordinato le risorse umane con maestria. Selene Spolzino, nel ruolo di bar manager, ha assunto la responsabilità delle sale, Sahida Branda la gestione dei fornitori e del magazzino. La parte più spettacolare e scenografica è stata affidata alla straordinaria squadra di Violante Props, una scenografa di grande talento nel panorama musicale e cinematografico. Le “tag”, ovvero le scritte in vernice fluo che accompagnavano nella discesa underground e sono state tra i soggetti più fotografati delle serate, sono state create dal writer Giuseppe Amed. Lo styling e il trucco, che cambiavano tema a ogni serata, sono stati curati da Erica Citera e Martina Manolio. La comunicazione, altro elemento cruciale per il successo di ogni progetto, è stata gestita da Francesca Cartolano e Nicola Cestaro per Laboratori Digitali.
“Ma questa -precisa Luigi- è solo una parte della squadra che ha lavorato ininterrottamente per tre settimane. È impossibile elencare tutti coloro i quali hanno contribuito con la loro professionalità, dai fotografi ai videomaker, ai consulenti che ci hanno guidato nei momenti più complessi. In questi giorni, più che di squadra mi è piaciuto parlare di famiglia. Perché questo siamo stati: una famiglia, capace di dimostrare che la collaborazione tra professionisti del territorio può creare qualcosa di straordinario, e in fondo questo è il messaggio più importante”. Un “grazie” speciale che Simona ribadisce, rivolgendolo “a tutte le persone coinvolte, dai membri dello staff ai creativi, dai professionisti locali a chi ha semplicemente messo a disposizione il proprio tempo e le proprie energie. Grazie a un vero spirito di comunità, abbiamo dimostrato che tutto è possibile, se si lavora con fiducia e unità”.
C’è un dato che a noi di Vallo Più piace molto: quasi tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto provengono dal territorio valdianese. Per una volta ci si è voluti affidare ai talenti locali, e loro non hanno deluso. Finalmente una occasione -sono davvero ancora troppo poche- per dimostrare quanto il Vallo di Diano possa offrire in termini di professionalità e creatività, anche nel settore dell’intrattenimento. Si possono fare grandi cose, a km zero.
In questa operazione c’è poi un aspetto “nostalgia”, affettivo e un po’ romantico: non a caso la riapertura natalizia del “Jammin’”, ha visto una ampia risposta in termini di gradimento e partecipazione, riunendo generazioni diverse in un luogo che ha saputo rinnovarsi senza perdere la sua essenza. Per centinaia di persone è stata semplicemente una occasione in più per rilassarsi, liberare lo stress accumulato e rinnovare le proprie energie mentali, in un ambiente che per molti risulta appunto “familiare”. Tutto ciò rende la riapertura del “Jemmin’” un evento sociale, oltre che una storia interessante da raccontare. Anche perchè l’aspetto legato al “divertimento” non va sottovalutato nella società contemporanea. Divertirsi -ovviamente in modo sano- ci fa ritrovare l’equilibrio, fa bene all’umore e ci rende più stabili. Molti studi dicono che “chi riesce a distrarsi, alleggerisce lo stress della routine e vive meglio e più a lungo” . Fermo restando che, come ogni cosa, anche il divertimento va sempre gestito in modo responsabile, sia nell’offerta che nella fruizione.
Dopo il successo natalizio, il “Jammin’” si prende adesso una nuova pausa: ci sono progetti ambiziosi, che richiedono ulteriori lavori e accurata programmazione. “Ma la musica e l’energia positiva torneranno -assicurano Simona e Luigi- ad essere presto protagonisti”.