Di Cono Cimino

Il 30 luglio, con il seminario dedicato alle lingue locali si è concluso il ciclo di eventi sanzesi dedicati al “Turismo delle Radici”. Vincenzo Andriuolo, autore dei libri “Il Dialetto Romanzo di Teggiano” e “Frisèddi ri carajèsima” ha illustrato in modo esemplare i principali aspetti fonetici, morfologici e, più in generale, semiologici che caratterizzano il dialetto sanzese. Successivamente, lo studioso ha presentato una serie di iniziative, proposte dall’Associazione “Mōre Dianense”, volte a favorire la conoscenza e la preservazione del dialetto tra le nuove generazioni. Meritano infine una particolare menzione le partecipazioni della ricercatrice locale Rita Giordano Eboli e del poeta Salvatore Gallo.

Il seminario, durato poco meno di due ore e tenuto da Vincenzo Andriuolo, Presidente della Associazione “Mōre Dianense”, è stato diviso in tre parti: la prima di elencazione degli studi sul dialetto analisi e rapidissima analisi degli studi sul dialetto sanzese (vedi slide 2); la seconda di ricostruzione dei caratteri salienti del dialetto sanzese sulla base del vocabolario della Giordano Eboli e del saggio della Memoli, (quasi del tutto convergenti) e con evidenziazione dei punti di contatto e differenziazione con altri dialetti del Vallo: in particolare Teggiano (vocalismo marginale) e Sala Consilina (Vocalismo siciliano).


L’ultima parte, la più ampia, è stata dedicata soprattutto ai caratteri lessicali e fono-morfologici del dialetto sanzese, con il diretto coinvolgimento dei parlanti locali. Molto apprezzati e partecipati gli spunti inerenti il neutro, la metafonia come marca morfologica maschile/femminile, le forme e l’uso dei pronomi/aggettivi dimostrativi, gli influssi iberici ed arabi nel lessico vernacolare e, soprattutto, la ricostruzione etimologica di taluni termini, tra cui “tàta/papà”. La parte conclusiva è stata dedicata alle modalità ed agli accorgimenti minimi da tenere presenti quando si fa un’indagine o un’intervista finalizzata alla ricostruzione del “dialetto”, con qualche esempio pratico fatto con il coinvolgimento dei presenti.
La serata è stata chiusa da Salvatore Gallo, Vicepresidente di Mōre Dianense, che ha recitato dei suoi versi in vernacolo teggianese aventi come tema l’emigrazione.
CONO CIMINO