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Frank Anthony Valente, i segreti del Progetto Manhattan e il testamento con le Borse di Studio per gli studenti di Padula

Di Geppino Giuseppe D’Amico

In un articolo pubblicato ieri su vallopiu.it abbiamo dato notizia dell’uscita nelle sale cinematografiche americane del film Oppenheimer, tratto dal libro American Prometheus : Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Martin Sherwin e Kai Bird che ricostruisce la storia e la vicenda di J. Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica.

Al progetto collaborò anche lo scienziato italo-americano Frank Anthony Valente, nato a Padula ed emigrato negli Stati Uniti all’età di tre anni. Pubblichiamo, di seguito, il testo di un articolo apparso su “Il Giornale di Napoli” il 14 agosto 1988.

I segreti del Progetto Manhattan

“Un fisico nucleare di Bellevue che fu di valido aiuto per consentire agli USA di vincere la corsa per perfezionare la bomba atomica è morto all’età di 86 anni. Il dr Frank Anthony Valente, residente in Bellevue dalla metà degli anni ’60 è morto domenica all’ospedale di Overlake.

Ha portato con sé nella tomba i segreti del Progetto Manhattan, una gara di due bilioni di dollari estremamente segreta durante la Seconda Guerra Mondiale per costruire una bomba atomica più rapidamente del nemico…Valente sarà sepolto nel cimitero nazionale di Arlington”.

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Con queste parole un giornale statunitense annunciava due anni fa la morte dello scienziato italo-americano, nato a Padula, in provincia di Salerno, il 22 gennaio 1899 da Angelo Valente e Rosina De Stefano. Quando il piccolo Francesco aveva tre anni il padre, che a Padula esercitava il mestiere di fabbro-ferraio, decise di lasciare l’Italia per tentare la fortuna negli Stati Uniti così come tanti padulesi avevano fatto in quello stesso periodo.

I primi anni americani non furono certamente felici per il piccolo Francesco, diventato nel frattempo Frank Anthony; per ripararsi dal freddo spesso era costretto ad infilare sotto gli abiti dei fogli di giornale. Ciononostante riuscì a frequentare prima le scuole elementari e poi quelle superiori a Patterson iscrivendosi, quindi, alla New York University dove si laureò in ingegneria chimica nel 1922 e in fisica nucleare nel 1939.

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Durante la Seconda Guerra Mondiale fece parte del gruppo di scienziati che per incarico del governo americano lavorò alla costruzione della prima bomba atomica. Aiutò il governo anche dal 1954 al 1956 come Capo dell’Agenzia segreta centrale della Divisione di Energia Nucleare.

Insegnò in diverse scuole tra cui il Renssellaer Polytechnic Institute e, in seguito, alla Seattle University. Fino al momento della morte egli usciva ancora di casa ogni mattina alle 7,30 prendendo due autobus per raggiungere il suo ufficio alla Seattle University dove sta programmando le lezioni per il trimestre successivo.

L’amore per Padula e il lascito nel testamento

Il ricordo di Padula non lo aveva mai abbandonato: vi era tornato nel 1976 per rivedere la casa di via San Giacomo dove era nato e per incontrare i parenti.

La borsa di studio

La ricerca non diede grossi risultati ma l’illustre scienziato si è ugualmente ricordato di Padula nel suo testamento decidendo di lasciare una ingente somma alla Renssellaer University per ospitare ogni anno quattro alunni del Liceo Scientifico Carlo Pisacane offrendo loro la possibilità di laurearsi nell’Università che, in campo scientifico, è considerata la prima nel mondo. I primi studenti del Vallo a recarsi a New York sono Ermanno Astorino, Antonio De Dominicis e Giuseppe Mugno, designati da una commissione italo-americana al termine di un’attenta selezione. Della Commissione facevano parte il decano della Renssellaer University, il professor Conrad Sharrow ed il dottor Joseph Valletutti, figlio di una sorella dello scienziato scomparso.

“Mio zio era un uomo molto riservato -ci ha dichiarato Joseph Valletutti– tanto che nessuno di noi è mai riuscito a convincerlo a parlare del Progetto Manhattan; rispondeva che si trattava di notizie molto riservate. Aveva un grande amore per gli Stati Uniti e per Padula dove era tornato con la speranza di poter rivivere i primi giorni della sua vita”.

Come ha vissuto il periodo trascorso a lavorare per costruire la bomba atomica? Il dottor Valletutti risponde senza esitazioni: “Era un lavoro che sapeva di dover farde per il benessere degli Stati Uniti; sapeva anche che nelle mani di gente giudiziosa questa potente arma poteva essere usata a scopo benefico per l’Umanità, per un mondo migliore”. Certamente doveva pensarla così se ha lasciato quasi tutti i suoi beni alla Renssellaer University perché gli studi di fisica fossero continuati.

Per parlare della esperienza vissuta negli Stati Uniti abbiamo contattato Antonio De Dominicis e Giuseppina Bitetti. Di seguito i loro ricordi.

Antonio De Dominicis: “Sono stato il primo fruitore, insieme all’amico Ermanno Astorino, nel 1988, della Borsa di Studio “Angelo e Rosina De Stefano Valente“ messa in palio dalla Fondazione “Frank Anthony Valente“ .

Grazie alla borsa di studio, ho frequentato la Facoltà di Ingegneria Chimica presso il Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, cittadina nel nord dello stato di New York, una delle eccellenze nel panorama scolastico statunitense, prima università del Nuovo Continente ad istituire la facoltà di Ingegneria, nel 1824.  Nel maggio del 1992 ho pertanto conseguito il Bachelor of Science in Ingegneria Chimica.

Dopo aver completato il corso di studi, ho ottenuto una Borsa di Studio presso il “Florida Institute of Technology“ (Florida Tech) di Melbourne, dove ha sede il Kennedy Space Center, in Florida, e dove ho conseguito, nel dicembre del 1994, un Master of Science in Ingegneria Chimica, specializzandomi nel settore alimentare.

Dopo una breve parentesi lavorativa in Florida, presso un’importante azienda attiva nel settore alimentare, ho avuto la possibilità di rientrare in Italia, in Campania, dove dal dicembre del 1996 lavoro presso una delle principali realtà nazionali operanti nella produzione e nel confezionamento di Oli Alimentari, in qualità di Responsabile Settore Qualità e Direzione Commerciale Export.

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Antonio De Dominicis oggi

Attualmente risiedo a Salerno, sono sposato dal 2000, e sono orgoglioso genitore di due ragazzi di 20 e 18 anni. La mia scelta di rientrare in Italia dopo la lunga esperienza maturata negli USA è stata dettata innanzitutto dalla mia volontà di rispettare lo scopo primario e lo spirito che animava le volontà del Professor Frank Anthony Valente, e cioè offrire la possibilità ad uno studente della sua terra di origine di studiare e specializzarsi in uno dei principali atenei statunitensi; e di poter mettere a disposizione del suo territorio, una volta rientrato, il suo bagaglio di conoscenze acquisite. 

Ed in questo, nel mio piccolo, credo di aver raggiunto l’obiettivo, mettendo la mia esperienza a disposizione di una delle industrie trainanti l’economia dell’Italia Meridionale, quella alimentare, contribuendo alla diffusione nel mondo, in particolare in Asia, di una delle eccellenze del Made in Italy”

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Ermanno Estorino e Antonio De Dominicis

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Giuseppina Bitetti è la terza laureata presso il Rensselaer Polytechnic Institute proveniente dal Liceo Scientifico Carlo Pisacane di Padula: “Dopo avere conseguito la Maturità nel 1989 con 60/60 mi sono traferita negli Stati Uniti dove nel 1993 ho conseguto la Laurea in Management/finanza presso il Rensselaer Polytechnic Institute (Troy, NY).

All’inizio l’inserimento nel contesto culturale e sociale nella prestigiosa università newyorkese, così diverso dal mio, non è stato facile. Ho incontrato difficoltà di vario genere a cominciare dalla lingua anche se conoscevo abbastanza bene l’inglese ma poi mi sono ambientata.

Ho frequentato con puntuale profitto i quattro anni del corso di laurea superando tutti gli esami alle normali scadenze; del resto quella della puntualità è condizione indispensabile per rimanere al Rensselaer, altrimenti si esce fuori senza possibilità di appello.

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Giuseppina Bitetti oggi

Dopo la laurea, sono stata assunta dalla KeyBank ad Albany, New York, ed ho lavorato prima a Albany e poi a Cleveland, Ohio, con la stessa banca. Nel Dicembre 1996 ho conseguito il Masters of Business Administration (MBA) presso la Case Western Reserve University a Cleveland.

Da 30 anni lavoro nel settore bancario con le seguenti aziende: KeyBank, Suntrust, BankBoston, MetLife e la Federal Reserve Bank (la Banca Centrale degli USA). Attualmente sono Assistant Vice President con la Federal Reserve Bank di Atlanta nel settore Instant Payments (pagamenti istantanei) partecipando nel programma di sviluppo e gestione di una piattaforma Instant Payments per gli USA (the FedNow Service).

Nel settembre dello scorso anno ho celebrato 21 anni di servizio con la Federal Reserve. Per l’onore di avere studiato negli USA e poi fare carriera con la Federal Reserve sono molto grata al professore Frank Anthony Valente e famiglia. Sono anche orgogliosa di aver rappresentato con successo le nostre radici Padulesi e Italiane come molti altri immigrati che hanno lasciato la loro terra in cerca di opportunità”.

ARTICOLO CORRELATO: Francesco Antonio Valente: uno scienziato originario di Padula lavorò a fianco ad Oppenheimer nel “Manhattan Project”

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