Search

Polla, al via le “Letture al tramonto” della compagnia teatrale Artificio

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Ad un mese dall’approvazione dell’atto deliberativo con il quale il Consiglio Comunale di Polla ha riconosciuta di rilevante interesse comunale l’attività culturale delle visite teatralizzate ideate e messe in scena dall’Associazione Culturale “Artificio”, il gruppo teatrale torna in campo con la prima manifestazione per valorizzare e promuovere, attraverso il teatro, il ricco patrimonio storico-artistico pollese. Il Gruppo opera attivamente da circa venti anni all’interno dell’Associazione Culturale promuovendo una meritoria attività culturale allo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere, attraverso il teatro, il ricco patrimonio storico – artistico e culturale di Polla e dei paesi limitrofi. Si parte venerdì 23 giugno alle ore 19.00 al Mausoleo di Caio Uziano, in Località Tempio, col primo appuntamento della Rassegna: “Da mi basia mille – L’amore al tempo di Insteia e Caio Uziano”.  È il primo dei cinque appuntamenti della Rassegna “Letture al tramonto” che di volta in volta propone un “reading animato” fino ai primi di settembre, per far conoscere e scoprire a turisti e “locali” alcuni luoghi della nostra cittadina nella magica atmosfera del tramonto.

Con la collaborazione del Comune di Polla, della Proloco Polla e dell’Associazione Elogium, gli appuntamenti in programma delle “Letture al tramonto” vogliono creare un modo “diverso” per riscoprire siti storici, tradizioni e storia locale, proprio attraverso la lettura, ma fatta come noi di Artificio sappiamo fare, con contaminazioni teatrali e artistiche, in un’ottica sì di intrattenimento, ma anche di formazione e di istruzione permanente. Quattro i siti scelti: il Mausoleo di Caio Uziano in località Tempio, la Taverna del Passo in via dell’Elogium, Piazzetta Asclettino davanti la Chiesa di S. Piero Apostolo al Villaggio S. Pietro, e il cortile della Casa Comunale, un tempo monastero delle Clarisse. 

Spiega Nico Piccolo, ideatore e regista della rassegna: “Gli spettatori saranno accompagnati in questo viaggio immaginifico ad esplorare le suggestioni amorose della poesia di Catullo, di Properzio e di Ovidio; le chiassose atmosfere di una taverna romana tra vino cibo e salaci battute; il mondo fantastico e irriverente dei “Cunti” di Giovan Battista Basile, e ridere con Boccaccio e il suo Decameron proibito raffrontato con un famoso racconto scritto dal Boccaccio napoletano, come Benedetto Croce chiamò Giovan Battista Basile. Ma non mancherà un appuntamento dedicato principalmente ai più piccoli senza escludere gli adulti: gli animali parlanti delle fiabe più amate di Esopo e di Fedro prendono vita come per magia, animati da me e da Samantha Elisio”.

Sulle pietre dove Polla è nata, sulle pietre dove il nome di Polla è scritto, dove è reso immortale l’amore tra Insteia Polla e Caio Uziano Rufo. In quel luogo, su quelle pietre, il racconto, la lettura, il teatro irrompe, echeggia, risuona, gentilmente, per narrare dell’amore romano ai tempi di Insteia e Caio Uziano, grazie agli immortali versi di Catullo, Orazio, Ovidio, Albio Tibullo, Properzio e Sulpicia, letti interpretati e teatralizzati da Nicola Piccolo e Samantha Elisio. Tra il primo e il secondo atto, ai presenti sarà offerto vino speziato e pane romano, per la gioia del palato e della mente.

La Rassegna “Letture al tramonto” vuole continuare i due ben riusciti “esperimenti” di reading teatralizzato, realizzati al Mausoleo e nello spazio adiacente all’Elogium la scorsa estate, proposti da Artificio con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, dell’Associazione Elogium, e della della Proloco Polla, sottoscrittori del Patto locale per la Lettura e del Progetto “Città che legge”.

***

Il Gruppo teatrale “Artificio” opera attivamente da circa venti anni all’interno dell’Associazione Culturale promuovendo una meritoria attività culturale allo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere, attraverso il Teatro, il ricco patrimonio storico – artistico e culturale di Polla e dei paesi limitrofi. Ne abbiamo parlato con il patron di “Artificio”, l’architetto Nicola Piccolo: una occasione per illustrare le attività del gruppo.

Come è nata l’iniziativa delle visite teatralizzate?

Anni fa, assistendo ad alcune coinvolgenti visite teatralizzate in luoghi storici di Napoli e di Palermo, ci è venuta l’idea: perché non usare la nostra passione per il teatro per valorizzare luoghi e siti storico-artistici del nostro territorio, facendo rivivere agli spettatori-visitatori le storie di quei luoghi e le suggestioni di epoche passate, incontrando e interagendo proprio coi personaggi, che lì hanno vissuto o che proprio da lì sono passati. Il primo esperimento di visita teatralizzata è stato nella Certosa a Padula nel lontano 2010 insieme alla Proloco di Padula “Carthusia, historie e leggende”: ideare, scrivere e mettere in scena una visita-spettacolo in un luogo così unico, pieno di storia e di arte, sito Unesco, monumento nazionale, è stata davvero un’esperienza indimenticabile.

Quindi dalla Certosa di San Lorenzo al Santuario Francescano di Polla…

Presentammo l’idea al rettore del Santuario di allora, Padre Tommaso Sabbatella che subito l’appoggiò con entusiasmo, tanto da aprirci le porte del convento affinché svelassimo ai visitatori le storie e i tesori della “loro” casa francescana attraverso le suggestioni della nostra visita teatralizzata. Così nacque “Si Quaeris Miracula – Sant’Antonio de la Polla e la sua Magnifica Historia”, un insolito modo di raccontare la storia e l’arte, che per quattro anni, dal 2012 al 2016, è stato un successo di pubblico inaspettato, da portare centinaia di visitatori provenienti da tante parti d’Italia e anche dall’estero, a scoprire il convento di Polla, vivendo un’esperienza immersiva totalmente coinvolgente come un vero viaggio a ritroso nel tempo.

Nelle storie che si rispettano non può mancare un Castello…

Nel 2018, partecipando ad un banchetto di nozze al Castello marchesale di Auletta, balena una nuova idea, e ricevuto l’entusiastico sostegno della famiglia Maioli Castriota Scanderbech, attuale proprietaria del castello, prende corpo la visita-spettacolo “I Fantasmi del Castello”: dai canti gregoriani ai colpi di cannone, non più frati e pittori ma marchesi e imperatori in visita, dalle sfogliatelle monastiche ai carciofi imperiali. Il Castello era il nuovo scenario per sperimentare nuovamente il nostro modo originale di fare teatro e valorizzare così un luogo poco conosciuto a molti, narrando la sua ricca storia, fatta di tante “presenze” che l’hanno “animato” in tutta la sua lunghissima esistenza.  Dopo una “prova generale” fatta nel 2021 in piena emergenza Covid, che ci ha dimostrato l’enorme fascino che il Castello e i suoi racconti hanno avuto sul pubblico numeroso nonostante il momento emergenziale, ripresentarci quest’anno, in occasione della Festa del Carciofo Bianco, è stato per tutti noi una piacevole conferma. Le atmosfere e le storie del castello di Auletta hanno coinvolto in prima persona tutti noi attori ma hanno sedotto anche i tantissimi spettatori.

È stato facile reperire il materiale storico?

Il Castello di Auletta vanta una storia millenaria: da villa rustica di epoca romana e, successivamente, fortilizio bizantino e poi longobardo, coi Normanni e gli Altavilla divenne un poderoso “castrum” per il controllo militare della vallata. Ma fu la casata dei Gesualdo, nel ‘500, a trasformare l’antico castello in uno splendido palazzo rinascimentale, e nonostante i successivi padroni (i Ludovisi di Piombino, i Vitilio di Caggiano e i De Gennaro di Napoli) e i tanti terremoti che lo hanno ogni volta devastato, è grazie ai Castriota Scanderbech, discendenti del famoso Giorgio, eroe d’Albania, che lo ebbero in dote dall’ultima marchesa di Auletta, Donna Emanuela Vitilio De Gennaro,  se negli antichi saloni del Castello si respira ancora quelle atmosfere romantiche di una bellissima dimora storica tardo-ottocentesca.

Uno studio meticoloso e attento, considerati i periodi narrati…

“Tanto c’era da scovare e studiare, per conoscere le vite e le gesta di quanti qui hanno vissuto ma anche di quanti da qui sono passati. Libri e monografie e ricerche di archivio sono state il punto di partenza per poi tessere la trama di un racconto avvincente che catturasse lo spettatore, coinvolgendolo nell’arco dell’intera visita. Ricevere un salvacondotto da mostrare ai soldati di guardia per poter entrare nel castello, incontrare il conte Gesualdo tra i limoni del giardino segreto, brindare insieme all’imperatore Carlo V, pregare nella cappella con la marchesa di Auletta, lasciarsi sedurre dalle rosse chiome di Maria d’Avalos,  ripercorrere il viaggio della sposa e i festeggiamenti per le sue nozze al castello di Teggiano dal racconto della principessa Giovanna Sanseverino, sorella di Antonello  Sanseverino, signore di Teggiano e capo della Congiura dei Baroni contro  re Ferrante: queste e tante altre ancora sono le storie che chi ha visitato il castello ha ascoltato e rivissuto”.

Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close