Di Geppino Giuseppe D’Amico
Il Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica, si conferma sempre più la Casa degli Italiani ospitando importanti iniziative culturali. Attualmente le Scuderie dello storico palazzoospitano la mostra “ARTE LIBERATA 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra”, una nuova grande esposizione che, inaugurata il 16 dicembre 2022 sarà visitabile fino al 10 aprile 2023, Curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli la mostra è stata organizzata dalle stesse Scuderie in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e l’Archivio Luce – Cinecittà.
Offre una selezione di oltre cento capolavori salvati durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche un ampio panorama documentario, fotografico e sonoro – messi insieme grazie alla collaborazione di ben quaranta Musei ed Istituti – per un racconto avvincente ed emozionante di un momento drammatico per il nostro Paese ma altrettanto lungimirante e fondativo per una nuova coscienza civica. In pratica, si è voluto rendere un omaggio doveroso alle donne e agli uomini che, nella drammatica contingenza bellica, hanno interpretato la propria professione all’insegna di un interesse comune, coscienti dell’universalità del patrimonio da salvare.Le Scuderie del Quirinale propongono ai visitatori, un ricco programma di incontri collaterali: una serie di conferenze – coordinate dal giornalista Paolo Conti ed organizzate presso la sede delle Scuderie del Quirinale – volte ad approfondire alcuni aspetti peculiari della rassegna attraverso il racconto di storici dell’arte, archeologi, documentaristi e dei protagonisti del recupero delle opere d’arte trafugate, quali i Monumenti Men ed il Nucleo Arma dei Carabinieri. Seguendo il percorso tracciato dalla rassegna, gli incontri condurranno i partecipanti attraverso un avvincente racconto delle atmosfere, dei ricordi vivi e dei sentimenti che hanno caratterizzato i difficili anni di guerra in cui molto nel nostro Paese sembrava perduto.In questa occasione è stato previsto e realizzato un importante progetto nato dalla collaborazione tra l’Accademia di scrittura Molly Bloom di Roma e le Scuderie del Quirinale. Accanto alle classiche schede d’opera sono stati affiancati dei racconti in modo da avvicinare i visitatori alle storie, spesso molto avvincenti, di tanti eroi poco conosciuti che hanno il merito di aver portato in salvo parte del nostro patrimonio artistico e, di conseguenza, della nostra storia identitaria come nazione.
A questa importante iniziativa ha partecipato una giovane di Polla, Amelia Stoduto, che così spiega la sua partecipazione al progetto: “Su molte candidature siamo state selezionate in dieci (casualmente tutte donne) e ognuna di noi ha scritto un racconto di narrativa per accompagnare una delle sale della mostra. Nel nostro percorso abbiamo collaborato con famosi autori. Nello specifico, ho lavorato alla stesura del mio racconto sotto la guida di Marco Lodoli, autore di svariati romanzi e di una rubrica per il quotidiano La Repubblica”.
Le altre studentesse dell’Accademia hanno potuto lavorare al fianco di Melania Mazzucco, Jhumpa Lahiri, Camilla Baresani, Lorenzo Pavolini, Gilda Policastro, Nadia Terranova, Carola Susani, Valerio Magrelli, Leonardo Colombati, immaginando così altrettante storie per condurre i visitatori verso punti di vista diversi, creativi e nuovi. Tutti i visitatori hanno incontrato, lungo il percorso di “Arte Liberata 1937-1947”, i racconti che gli scrittori e le allieve dell’Accademia Molly Bloom hanno dedicato ai protagonisti e alle opere della mostra. Ora questi racconti sono diventati un libro, quasi una piccola antologia, che viene regalato a tutti i visitatori. È un altro modo, certamente interessante, per continuare a ricordare i tanti protagonisti delle vicende narrate nelle sale.
Amelia Stoduto così commenta questa bella esperienza: “È stato affascinante avvicinarsi alle vicende realmente accadute dei personaggi e trovare un punto di contatto e di empatia, per poter fare un po’ mie quelle storie e provare a rivivere le loro stesse emozioni, cosa che è stata resa possibile dal percorso di incontri presso l’accademia Molly Bloom e dalla disponibilità dello staff delle Scuderie del Quirinale che ci ha aperto le porte della mostra in allestimento facendoci sentire parte integrante del processo creativo. È stato molto bello, inoltre, sentirmi partecipe di un progetto così importante a livello nazionale, in uno dei maggiori poli museali d’Italia”.
Il racconto di Amelia Stoduto, “Pensa a me che mi chiamo Madonna”, si può scaricare da Internet.