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Impazza la politica dei Dotti, dei Medici e dei Sapienti, e intanto… “La Nave Va!”

di Giuseppe D’Amico

“Dotti, medici e sapienti” è una canzone degli anni ’70 di Edoardo Bennato, straordinariamente attuale in un’epoca in cui in tanti sono intorno al capezzale di un’ammalata molto grave qual è la politica che non riesce a curare sé stessa e continua a proporre rimedi che spesso si dimostrano peggiori del male che si vorrebbe rimuovere.

Ufficializzate le candidature per l’elezione del presidente della Provincia prevista per il 20 novembre prossimo. Il sistema elettorale (votano soltanto i sindaci e i consiglieri dei 158 comuni salernitani) ha evitato le cosiddette candidature di bandiera per cui sarà uno scontro a due tra Franco Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum per il Centrosinistra, e Sonia Alfano, sindaco di San Cipriano Picentino per il Centrodestra. L’elezione riguarda solo il presidente in quanto i consiglieri resteranno in carica fino al gennaio del 2026. Sarà una campagna elettorale breve e sotto traccia e i cittadini nemmeno se ne accorgeranno visto che non saranno chiamati alle urne. Nei due poli c’è una certa trepidazione per verificare lo schieramento di quei partiti che non hanno un proprio candidato, in primis 5Stelle e Terzo Polo. I Pentastellati non si sono ancora pronunciati ufficialmente; quelli del Terzo Polo, almeno finora, non hanno una posizione comune. Tommaso Pellegrino ha già fatto sapere che Italia Viva appoggerà Alfieri; la decisione non è piaciuta al nuovo coordinatore provinciale di Azione, Gigi Casciello, il quale ha detto: “Non è detto che Azione appoggerà Alfieri; l’argomento sarà discusso prima all’interno del Coordinamento e poi incontrerò gli altri partiti”.

Acque agitate anche a livello nazionale tra maggioranza e opposizione dopo le prime decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri. La prima polemica è scaturita dalla decisione del Governo di richiamare in servizio con decorrenza immediata i medici “no vax” sospesi per avere rifiutato la vaccinazione anti-Covid. Nella nostra Regione sono 400 i professionisti non vaccinati riammessi: 200 a Napoli e provincia; 80 a Salerno e gli altri distribuiti tra Caserta, Avellino e Benevento.  Immediata la reazione di Vincenzo De Luca che ha bollato come “gravissima e irresponsabile la decisione del Governo, ritenendola un’offesa alla stragrande maggioranza dei medici responsabili e ai pazienti”. Comunque -ha proseguito- “pur riammessi in servizio in Campania i medici “no vax” non entreranno in contatto con i pazienti”. Ancora più dura la reazione del governatore della Puglia, Michele Emiliano, il quale ha affermato che nella sua regione i 10 medici e le altre 93 figure professionali “no vax” resteranno ancora a casa. E se da Roma fanno sapere che impugneranno la decisione, da Bari rispondono “fate pure, ma sappiate che i termini per il ricorso sono abbondantemente scaduti”. Ma le polemiche non finiscono qui. Altre liti riguardano le nuove severe norme contro i rave party. Le opposizioni sono nettamente contrarie perché la norma metterebbe il bavaglio ad altre iniziative di protesta nelle piazze e nelle Università. Da parte sua, la Meloni si è detta fiera di un provvedimento in grado di far fronte ad una illegalità che non sarà più permessa.

Anche la Lega difende il decreto con le stesse motivazioni: “L’illegalità non sarà più permessa”. Non mancano, però, i distinguo anche nella maggioranza con Forza Italia che vuole quanto meno apportare modifiche in Parlamento per “definire meglio il reato e stabilire una sanzione commisurata”. Qualche problema è emerso anche all’interno di Forza Italia: dopo lo strappo dell’ex governatore della Campania, Stefano Caldoro, un altro consigliere regionale, Massimo Grimaldi, ha annunciato una riflessione critica che, in politichese, equivale ad una presa di distanza.

Altro elemento di tensione nella maggioranza è l’attivismo di Salvini le cui continue esternazioni creano qualche difficoltà alla premier che non nasconde la sua irritazione. È il caso della sbandierata autonomia differenziata tra le Regioni che la Lega vorrebbe approvare in tempi brevi, e del progetto del ponte sullo stretto di Messina che sembra essere il nuovo cavallo di battaglia del leader leghista. Sul progetto è intervenuto anche il neo sottosegretario Vittorio Sgarbi che definisce l’idea di Salvini una “visione mirifica” (dal latino mirificus, straordinariamente grande, meraviglioso).

Talmente meraviglioso che appare di difficile realizzazione non solo per i costi ma anche perché (secondo alcuni tecnici) la natura del terreno sottostante non lo consentirebbe. Se le acque sono agitate e la ciurma è in fibrillazione prima di lasciare il porto è facile prevedere che in mare aperto il comandante Giorgia dovrà usare spesso il pugno di ferro per assicurare una navigazione tranquilla e magari poter dire, con Fellini, “E la nave va”, dal titolo del film con il quale il Maestro affronta una visione del mondo che segna la fine di un’epoca.  Per la cronaca, il film ripercorre la storia della nave “Gloria N.” che nel 1914 dopo avere compiuto la sua missione nel mar Egeo fu bombardata dagli austro-ungarici e si inabissò con gran parte del suo carico di impresari, cantanti, maestri di canto, direttori d’orchestra, ammiratori, nobili ed altri variegati passeggeri. Tutti dotti, medici e sapienti.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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