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Antonella Pessolano: “Le donne sono il vero motore silenzioso della Campania”

Antonella Pessolano

In Campania le donne sono ovunque, ma quasi mai al centro: sono nelle scuole, negli uffici, nei negozi, nelle case, nei piccoli laboratori che tengono viva la provincia.

Sono madri, figlie, lavoratrici, professioniste, e troppo spesso portano sulle spalle il peso di intere famiglie, senza chiedere riconoscimento, ma con una dignità che è, di per sé, una forma di resistenza.

A loro guarda Antonella Pessolano, candidata al Consiglio Regionale della Campania con Avanti Campania, quando parla di “motore silenzioso” di questa terra: non un omaggio retorico, ma un riconoscimento reale, costruito sull’esperienza di chi, nel mondo della formazione, incontra ogni giorno donne che studiano, lavorano, ricominciano.

“Dietro ogni comunità che funziona, c’è quasi sempre una donna”

Nel suo lavoro, Pessolano ha imparato a conoscere da vicino la forza femminile: ci sono studentesse che seguono le lezioni di sera dopo il turno in azienda, insegnanti che si rimettono in gioco per ottenere una specializzazione, madri che tornano a studiare dopo anni, con la determinazione di chi non vuole arrendersi al tempo. “Ogni storia -racconta- è un piccolo esempio di coraggio quotidiano. Quando vedo una donna che decide di investire su sé stessa capisco che quella scelta è già una vittoria. Studiare, migliorarsi, cambiare percorso, sono atti di libertà, e se la politica vuole davvero aiutare le donne, deve partire da qui: dalla libertà di scegliere e di potersi realizzare senza dover chiedere permesso”. Nel Vallo di Diano, dove vive e lavora, questa forza è ovunque, anche se raramente raccontata. Le donne reggono la scuola, l’associazionismo, il volontariato, la cura dei genitori anziani. Sono la trama sottile che tiene insieme la vita dei paesi, il legame invisibile che fa funzionare ciò che, sulla carta, sembrerebbe impossibile.

Un piano per l’autonomia femminile

Nel suo programma per Avanti Campania, Pessolano propone un Piano Regionale per l’Autonomia Femminile, fondato su quattro pilastri:

formazione digitale e professionale, per favorire l’accesso ai lavori del futuro;
incentivi all’imprenditoria femminile e a chi reinveste sul territorio;
servizi di conciliazione vita-lavoro, soprattutto nei piccoli comuni dove mancano asili e strutture di supporto;
sportelli territoriali di orientamento, per aiutare le donne a muoversi tra bandi, finanziamenti e opportunità di aggiornamento.

“Le politiche per le donne non servono solo alle donne -spiega Pessolano– ma servono a tutto il sistema. Una Campania che investe sull’autonomia femminile è una Campania che investe sulla propria intelligenza collettiva”.

La politica come esempio e responsabilità

La candidatura di Antonella Pessolano nasce da un’idea chiara: trasformare l’esperienza in responsabilità. Non una scelta di carriera, ma la conseguenza naturale di un percorso costruito sull’impegno, sull’ascolto e sulla concretezza. Nel Vallo di Diano la sua presenza è considerata un segnale di rinnovamento: non un volto imposto dall’alto, ma una figura che viene dalla realtà, che ha lavorato qui, che conosce problemi e persone. E che parla un linguaggio semplice, concreto: quello di chi sa che la politica si misura sui risultati, non sulle promesse.

Un messaggio che parte dal territorio

Per Antonella Pessolano, il punto di partenza resta il territorio. Il Vallo di Diano, con i suoi piccoli comuni e la sua vocazione culturale, è un luogo dove la coesione sociale si regge da anni sul lavoro femminile, spesso volontario, spesso sommerso. “Se questa terra tiene, è grazie a loro -sottolinea- alle donne che insegnano, che curano, che accolgono, che innovano. Le politiche regionali devono partire da qui: dalle energie vere, dalle persone che ogni giorno costruiscono futuro”. Il suo messaggio è chiaro: la Campania deve smettere di considerare la parità di genere un tema di immagine e riconoscerla come una priorità economica e sociale. Sostenere le donne significa far crescere il PIL, migliorare i servizi, ridurre la povertà educativa, aumentare la partecipazione. È una scelta di efficienza, oltre che di giustizia. Quando le si chiede cosa significhi per lei “parità”, Pessolano risponde: “Non si tratta di quote, ma di possibilità. Ogni donna dovrebbe poter scegliere la propria strada senza dover rinunciare a niente. E la politica deve essere l’alleata di questa libertà, non un ostacolo”.

Verso una Campania che non costringe a scegliere

Nella sua visione c’è l’idea di una Campania in cui le donne non devono più scegliere tra ambizione e appartenenza, tra lavoro e affetti, tra sogni e responsabilità. “La politica – dice – dovrebbe imparare dalle donne: dalla costanza, dall’intelligenza, dal coraggio silenzioso con cui affrontano la vita. Le donne non chiedono privilegi. Chiedono di essere messe nelle condizioni di fare quello che già fanno ogni giorno: tenere insieme il mondo. Forse è proprio questa la sua sfida più grande: restituire alla politica l’essenzialità, ricordando che i cambiamenti veri nascono da chi, nel silenzio, lavora per tutti”.

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