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Salerno, consegnate le borse di studio messe in palio dalla Fondazione “Pasquale Pastore”

Di Geppino D’Amico

“Un autentico professionista della convinzione, capace di persuadere senza truccare le carte. Che sapeva che il processo penale non è che la ricostruzione scenica di un racconto – fra i tanti possibili – che restituisca la complessità di un accadimento drammatico aspirando al massimo grado di attendibilità. E a quel racconto partecipava con la sapienza di un narratore che aveva la sua cifra qualitativa nel dubbio. “Quando ti senti sicuro, controlla”, era la sintesi di un codice morale a cui si atteneva normalmente, e non solo nelle aule di giustizia. Socialmente iperattivo, ai limiti dell’instancabile, quasi che d’impegno e senso del prossimo non avesse già colma la carriera, probabilmente perché sapeva – capiva – che il vero protagonismo di una collettività consiste nella partecipazione”. Si possono sintetizzare in questi pochi righi dettati dallo scrittore Diego De Silva la figura, la personalità e il modus operandi dell’avvocato penalista salernitano Pasquale Pastore, scomparso 45 anni fa, nel 1980, e ricordato sabato mattina nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Salerno con un convegno di studi sulle attuali problematiche della Giustizia (vedi foto gentilmente offerte da ANIELLO PALUMBO). All’iniziativa voluta dalla Fondazione “Pasquale Pastore”, costituita nel 1985, hanno aderito i Club Rotary di Napoli, Salerno, Salerno Picentia, Salerno Duomo, e Salerno Due Principati; la Corte di Appello di Salerno (Ministero della Giustizia) con la collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno. Presenti al convegno, dedicato alla N.D. Maria Teresa Pastore, consorte dell’avvocato Pasquale Pastore, il Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio; il Comandante dei Carabinieri della provincia di Salerno, colonnello Filippo Melchiorre e l’assessore al Comune di Salerno, Claudio Trincali, già Presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, avvocati, presidenti e soci di vari Club del Distretto Rotary 2101.

Pasquale Pastore

Pasquale Pastore è stato Governatore del Distretto Rotary 190 nell’anno 1976 – 1977, quando contava complessivamente 69 club per poco più di un migliaio di soci, dislocati però in un territorio vastissimo che comprendeva tutte le regioni del sud Italia e Malta. Di rilievo il convegno da lui organizzato a Tunisi nella primavera del 1977 sul tema “Mediterraneo Lago di Pace”, a cui parteciparono tutti i Distretti che affacciavano sul Mediterraneo e per la cui organizzazione meritò la PHF, massimo riconoscimento Rotariano. Introducendo i lavori, Gaetano Pastore, avvocato come l’illustre genitore, lo ha così ricordato: “Pasquale Pastore era un ciclone inarrestabile, capace di coinvolgere tutto e tutti con la sue idee. Per lui la professione era un modo come un altro per essere sé stesso; una persona completa e significativa proprio perché aveva il privilegio di svolgere la professione che amava fare per cui non v’era differenza tra l’avvocato e l’Uomo, in famiglia e nel Rotary”. Dopo i saluti del giudice Maura Stassano, in rappresentanza del presidente della Corte di Appello di Salerno Paolo Sordi (“Grazie al Rotary il tema di oggi attraversa tutta la società civile e la presenza così folta al convegno ci dice che Pasquale Pastore non è passato invano. Oggi c’è una continuità: i protagonisti sono i ragazzi premiati ai quali consegniamo una eredità di valore”) e dell’avvocato Paola Ianni in rappresentanza del presidente del COA, Alberto Toriello, sono intervenuti per il Rotary Board Director Elect del Rotary International, Massimo Ballotta, e il Governatore del Distretto 2101 Campania Angelo Di Rienzo.

Entrambi hanno ricordato l’azione svolta da Pasquale Pastore per il Rotary. In particolare, Massimo Ballotta ha affermato: “Non celebriamo solo un nome ma rinnoviamo la sua eredità che ha provocato ammirazione. Attraverso la Fondazione il Rotary vuole inviare un messaggio ai giovani sui quali vogliamo investire; non a caso sono al centro della quinta via di azione del Rotary International. E’ il modo migliore per legare il passato con il futuro attraverso un presente che è difficile per tutti”. Per Angelo Di Rienzo, “a distanza di 45 anni Pasquale Pastore è un punto di riferimento importante perché nel corso della sua militanza ha incarnato l’essenza del Rotary con le sue qualità umane e professionali. Ringrazio Gaetano Pastore per avere voluto la Fondazione a cui il Distretto dovrà dare una mano per garantirle un futuro”. Il tema del convegno, “Criminalità comune e politica. Cause, responsabilità, rimedi” è stato discusso dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Salerno, Rosa Volpe, e dall’avvocato Agostino De Caro.

I premiati

I due relatori hanno commentato, attualizzandola, l’ultima relazione dell’avvocato Pasquale Pastore, tenuta nell’ottobre del 1980 a Milazzo, nove giorni prima della sua scomparsa, non risparmiandosi colpi di fioretto per via della divergenza di vedute tra magistrati e avvocati su alcune decisioni adottate di recente dal Legislatore. Per Rosa Volpe “quando ci lamentiamo di certe leggi è perché in esse si avverte una stretta per cui l’azione di contrasto ne risente. Il nostro Legislatore non si sta dimostrando in grado di risolvere determinate problematiche”. E’ il caso dell’abuso d’ufficio, “reato spia per aprire una finestra su altri reati. Il sistema delle riforme fin qui approvate è diventato ipertrofico; quindi, è necessario sospendere le riforme che si sono dimostrate intempestive”. Oggi è importante evitare di approvare leggi fatte per pochi perché si riverberano sull’intera collettività. Altro problema mai affrontato con decisione è l’edilizia carceraria, un tema emergenziale. Altro argomento trattato la violenza sulle donne: “Le norme penali non bastano; occorre intervenire anche nella famiglia, nella scola e nelle Istituzioni. Ma più di tutto è necessario restituire libertà e prestigio alla Magistratura la cui mortificazione costituisce un impoverimento dell’azione penale”. Per l’avvocato Agostino De Caro, Ordinario di Diritto Processuale Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Molise, “le criminalità non sono tutte uguali ma la sicurezza non deve avere appartenenza politica per cui bisognerebbe camminare tutti nella stessa direzione anche perché la delinquenza minorile è diventato un fenomeno che si è diffuso a macchia d’olio. Il vero nemico della lotta criminalità è il populismo.

Targa commemorativa in memoria di Pasquale Pastore

Dalla Russa e dagli Stati Uniti, si è ormai trasferito in Europa. E la Magistratura non ne è immune: esiste anche un populismo giudiziario. Inoltre, è necessario intervenire sulla pena (ci sono troppi suicidi nelle carceri) ed occorre tutelare il diritto di difesa. Il crimine si affronta con la legalità: il terrorismo è stato combattuto nelle fabbriche e nelle Università e questo ci insegna che è necessario dare vita a politiche educative nella scuole e nel terzo settore. Per costruire il futuro bisogna puntare sui giovani”. A conclusione del convegno l’intervento del presidente della Fondazione, avvocato Ferdinando Testoni Blasco, che dopo avere illustrato l’attività della Fondazione ha reso noti i nomi dei due giovani premiati: la 23enne Marialucia Sessa, iscritta al secondo anno della Facoltà di Psicologia a Roma, figlia del Luogotenente dei Carabinieri Vincenzo Sessa,  ed il 18enne Rinaldo Manfredi, alunno del Liceo “Giovan Battista Piranesi” di Capaccio Scalo, figlio dell’ Ispettore Superiore della Polizia di Stato Rosanna Grattacaso che prestava servizio presso la Procura Minorile di Potenza. Successivamente, nell’aiuola all’ingresso della Cittadella giudiziaria è stata scoperta la targa commemorativa in memoria di Pasquale Pastore.

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