I Beni Culturali del Vallo di Diano sono stati al centro di un incontro dibattito molto partecipato che si è tenuto nei giorni scorsi a Salerno, presso lo storico Castello Arechi. Si è trattato di di un dialogo tra istituzioni, università e territorio sul tema della valorizzazione e delle politiche culturali nel Vallo di Diano. L’iniziativa, promossa dalla Provincia di Salerno, dalla Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, dall’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC) e dalla Fondazione Paestum, ha rappresentato un importante momento di confronto tra enti pubblici e mondo accademico, volto a delineare strategie condivise di tutela, gestione e promozione del patrimonio culturale.

A coordinare l’incontro Rosanna Giudice, ricercatrice di Storia presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC) e tra i fondatori dell’associazione Calamo – Scrivere il futuro, che ha guidato un dialogo approfondito tra istituzioni, amministratori e studiosi di comprovata competenza. Particolarmente qualificato il parterre degli interventi. Tra i relatori, Raffaella Bonaudo della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino; Caterina Di Bianco, vicesindaco di Padula; Francesco Fanoli, direttore della Certosa di San Lorenzo a Padula; Carmine Pellegrino, curatore del riallestimento del Museo Archeologico di Sala Consilina; e Carmine Pinto, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici (Dipsum), Luigina Tomay, direttrice regionale dei Musei della Campania, e i ricercatori del DiSPaC Michele Scafuro, Antonia Serritella e Francesca Cuomo, protagonisti delle più recenti indagini archeologiche a Padula.

A completare il quadro, Antonella Trotta, responsabile della Summer School di Sanza, progetto dedicato alla formazione di giovani esperti nella valorizzazione dei borghi. Numerose le prospettive e le proposte presentate, frutto di consolidata esperienza scientifica e visione strategica. La discussione, particolarmente proficua e partecipata, ha ribadito la centralità della conoscenza come strumento essenziale per rafforzare un sistema culturale e turistico sostenibile, capace di valorizzare la complessità e la ricchezza del territorio. La Certosa di San Lorenzo a Padula, riconosciuta come grande attrattore e simbolo identitario del Vallo di Diano, è stata indicata come punto di partenza per un percorso di valorizzazione più ampio. I relatori hanno tuttavia evidenziato l’importanza che la Certosa non diventi un polo isolato, ma un centro propulsore di una rete culturale integrata, capace di valorizzare anche le rilevanze archeologiche, i centri storici e l’intero patrimonio diffuso del territorio. Particolare rilievo è stato dato al coinvolgimento delle comunità locali, chiamate a riscoprire e rafforzare un senso identitario condiviso, considerato il motore principale di ogni processo di tutela e valorizzazione. L’incontro si è concluso con l’impegno comune a proseguire il dialogo tra istituzioni e ricerca, valorizzando la conoscenza come strumento di coesione e di sviluppo per l’intera area del Vallo di Diano.