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Sala Consilina: il culto della Madonna di Castello, Patrimonio Immateriale Campano

Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Sala Consilina ha ricevuto la comunicazione ufficiale che il culto e la festa di Maria Santissima della Consolazione (del Castello) sono stati iscritti nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. Un lavoro partito da lontano, da settembre del 2024, quando l’Amministrazione ha iniziato a raccogliere informazioni e dati per preparare la candidatura che è stata spedita lo scorso 30 gennaio. Sono state preparate tre candidature, ritenendo che fossero quelle che avevano le caratteristiche previste dall’Inventario, (la festa e il culto di San Michele; la festa e il culto della Madonna della Consolazione; Canti e tradizioni orali), con il supporto del prof. Antonio Tortorella, della Confraternita della Madonna di Castello, della Procura di San Michele e dei Fratelli di San Michele.

Una commissione ha valutato le proposte provenienti da tutta la regione ed ha ritenuto valida una delle proposte giunte da Sala Consilina. L’assessora Biscotti ha commentato la notizia con grande entusiasmo: “Un traguardo importante per Sala Consilina che segna l’inizio di un cammino volto a dare valore alle nostre tradizioni e alle nostre radici. Quello che siamo oggi dipende da quello che siamo stati ma se dimentichiamo il nostro passato viviamo un futuro a metà che man mano perde vitalità ed unicità.

Jose Biscotti

E’ il tornare alle radici, alla nostra essenza che ci permette di affrontare il futuro con più forza”. Sarà nostra premura – ha concluso l’Assessora – continuare a preparare altre candidature cosi che possa essere riconosciuto il valore immenso della nostra cultura”. Il Patrimonio Culturale Immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione. La sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza non risiede tanto nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.

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