L’emendamento presentato dalla Lega, che mirava a cancellare il limite dei due mandati consecutivi dei governatori, non ha superato il vaglio della Commissione Affari Costituzionali al Senato: solo 5 i voti favorevoli (Lega, Autonomie e Italia Viva), 15 i contrari, con Fratelli d’Italia (Balboni e Matera) che si sono astenuti. A stretto giro, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito l’emendamento “tramontato” e senza più alcuno spazio politico.
Il contesto: legge regionale già bocciata dalla Consulta
Da aprile scorso, la Corte Costituzionale aveva già dichiarato incostituzionale la legge regionale della Campania che permetteva a Vincenzo De Luca di puntare a un terzo mandato, ritenendola in conflitto con l’art. 122 della Costituzione che stabilisce il limite di due mandati consecutivi. In quell’occasione, De Luca aveva reagito con toni polemici, definendo la decisione una “tesi strampalata” e promettendo di proseguire con la sua agenda operativa.
Conseguenze politiche immediate
De Luca non potrà ricandidarsi: ogni tentativo di deroga – come quello dell’emendamento della Lega – si è arenato in Parlamento. Il terzo mandato del governatore campano sembra ufficialmente e definitivamente fuori discussione, e De Luca si concentrerà probabilmente sulla chiusura del suo secondo mandato, con la data delle prossime elezioni regionali campane ancora da definire. Le forze politiche dovranno individuare i nuovi candidati, in uno scenario reso più aperto dall’assenza di un protagonista dominante.