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Il crollo dell’Iran globale (di Carmine Pinto per Vallo Più)

di Carmine Pinto

Il regime iraniano è un progetto globale. La Repubblica islamica, fondata nel 1979 dalla Guida Suprema Ruhollah Khomeyni, combinò la repressione della sfera laica (e femminile) della società con un processo di trasformazione economica e sociale: la prima teocrazia contemporanea voleva bloccare la modernizzazione del mondo islamico ma utilizzare le strutture del capitalismo trionfante. La lotta all’Occidente era un pretesto per la guerra all’Islam laico, anche al di fuori del mondo sciita, contrastando il processo iniziato dai nazionalismi arabo e persiano.

Nel 1989 salì al potere Ali Khamenei. Allargò l’influenza dall’Afghanistan al Libano fino all’Iraq, e confermò la crudele politica repressiva e l’organizzazione dei Pasdaran con il controllo di gas e petrolio. Tentò un ambizioso progetto imperiale: con l’Asse della Resistenza annunciò di voler stritolare Israele, guidando la rete politico-terroristica di Hamas, Hezbollah, Houti, milizie irakene e Siria di Assad; obiettivi e ideologie diverse, ma gruppi sunniti e sciiti riconobbero a Khamenei la guida del fondamentalismo e la potenziale supremazia nella regione.

La Guida Suprema collocò questo progetto nell’Alleanza delle Autocrazie: una straordinaria cooperazione con Russia e Cina (con dittature di mezzo mondo, dal Venezuela alla Corea del Nord) capace di unire regimi di natura diversa (religiosi, comunisti, nazionalisti) in nome di narrazioni antioccidentali, lotta ad avversari comuni, interessi economici condivisi, repressioni in patria. Sembra una marcia trionfale, invece dopo il 7 ottobre lo schema è saltato. Hamas, Hezbollah, Assad sono stati sconfitti da Israele. Arabi e turchi sono ostili a Khamenei, donne e laici sperano nella sua fine. Ora, di fronte alla possibile distruzione del programma nucleare, si è trovato solo, visto il prudente atteggiamento di Russia e Cina. Il crollo del regime potrebbe così aprire la strada a rivoluzioni sorprendenti, da una nuova via per la modernizzazione del mondo islamico, alla ritirata delle autocrazie globali.

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