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Con-Tatto – Il ritorno del Terzo Mandato: l’elogio di De Luca a Meloni e le manovre della politica

Di Giuseppe Geppino D’Amico

“Siamo uomini o caporali?”

… la storica frase pronunciata 70 anni fa dal grande Totò nel film omonimo torna d’attualità. In politica, chi comanda può fare tutto e il contrario di tutto, a conferma dell’adagio: “Ordine + contrordine = disordine”. Alzi la mano chi solo qualche mese fa, dopo la sentenza della Consulta che vietava il terzo mandato ai Governatori delle Regioni, avrebbe pensato che il partito della Presidente del Consiglio potesse rivedere la propria posizione.
Per ora è solo un’ipotesi, ma è bastata a riaprire un dibattito dall’esito incerto.

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Ad accendere la miccia è stato Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, che al termine di una riunione dell’esecutivo ha dichiarato: “Non c’è una preclusione ideologica ad affrontare il tema del terzo mandato se viene posto dalle Regioni. Noi abbiamo detto che è sbagliato che ciascuna Regione scelga il numero dei mandati, deve esserci una riflessione nazionale. È un tema che deve essere affrontato come equilibrio tra poteri”. Il dibattito si è subito infiammato. I primi a esprimere plauso all’ipotesi sono stati gli esponenti della Lega, da sempre contrari al ricorso presentato dal Governo contro la legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania. La successiva sentenza della Corte Costituzionale ha, infatti, impedito – almeno per ora – la ricandidatura di Vincenzo De Luca in Campania e di Luca Zaia in Veneto. Stessa sorte potrebbe toccare presto a Massimiliano Fedriga, Presidente del Friuli Venezia Giulia. A confermare la posizione leghista è intervenuto Stefano Locatelli, responsabile degli enti locali: “Discutere di terzo mandato, come chiesto dalle Regioni, è una scelta saggia all’insegna dell’autonomia, della leale collaborazione istituzionale e soprattutto rispettosa della volontà popolare”.

Non poteva mancare la voce di Luca Zaia, che, in caso di approvazione della norma, potrebbe puntare addirittura al quarto mandato: “L’Italia a mosaico, a macchia di leopardo sui mandati non può esistere, per cui ben venga lo sblocco dei mandati se ci sarà. Penso debba prevalere il buon senso”.

Sul tema è intervenuto anche Matteo Renzi, secondo cui “l’iniziativa è un modo di provocare ulteriore caos nel centrosinistra campano e, al tempo stesso, confermando Zaia nel Veneto, eviterebbe fratture insanabili con la Lega. Ancora una volta Meloni cambia idea e lo fa sulla base della propria convenienza personale”.

Vincenzo De Luca elogia… Giorgia Meloni!

Il commento di Vincenzo De Luca, puntuale e tagliente, è arrivato durante un’assemblea dell’Ance Salerno. “Il problema non è mio, io recupero la vita. Il problema è vostro, se vogliamo realizzare qualche opera”, ha detto con ironia. Rivolgendosi poi al viceministro dell’Economia, Maurizio Leo (Fratelli d’Italia), presente in sala, ha aggiunto: “Credo che sia una prova, ancora una volta, di intelligenza politica da parte della Meloni, per quello che riesco a percepire. La questione delle Regioni rischia di lacerare la coalizione di centrodestra”. E infine la stoccata: “Forse a gennaio non c’era la percezione di quanto conflitto potesse generare la questione regionale, anche all’interno della maggioranza. Se la Lega perde Veneto e Lombardia, perde la sua base sociale e non ha più senso di esistere”. Quanto ai tempi tecnici, De Luca è stato categorico: “Se il Governo vuole, può farlo in 48 ore. Non credo che il Parlamento italiano abbia una forza frenante: se decidono, lo fanno domani mattina. Approvano la legge, mettono la fiducia ed è fatta”.

L’elogio alla Meloni non è passato inosservato, soprattutto se si ricordano i toni aspri usati in passato. In occasione della “marcia su Roma” dei sindaci campani, la Presidente del Consiglio li aveva invitati “ad andare a lavorare”, ricevendo in risposta da De Luca un “Vai a lavorare tu”, accompagnato da un epiteto ben poco elegante, finito su tutti i giornali.
Oggi, quel sarcasmo sembra sfumato in diplomazia.

PD… spiazzato

La riapertura del discorso sul terzo mandato ha colto di sorpresa il Partito Democratico.
Ancora silente il commissario regionale Antonio Misiani, è toccato a Marco Sarracino, fedelissimo della Schlein in Campania e contrario alla ricandidatura di De Luca, commentare: “Per noi non cambia nulla”.

Ma sarà davvero così? Probabilmente no. Perché se la nuova legge venisse approvata, De Luca si ricandiderebbe senza esitazioni, provocando ripercussioni sia interne che esterne al PD.
Un partito che già fatica a trovare un’intesa con i 5 Stelle e le altre forze del centrosinistra per costruire il tanto auspicato “campo largo”, che De Luca ha ribattezzato con sarcasmo “campo santo”.

Qualche novità potrà emergere solo da un confronto diretto tra De Luca e la segretaria dem. I due si sono incontrati sabato a Roma, nel retropalco di piazza San Giovanni durante la manifestazione per Gaza. Stretta di mano, qualche scambio di battute cordiali alla presenza del deputato Piero De Luca. L’incontro è stato fotografato, ma il momento non era propizio per affrontare un tema così delicato. Ai giornalisti che, subito dopo, gli chiedevano del terzo mandato, De Luca ha risposto con tono solenne e ironico: “Buona domenica e buon riposo, Dio vi benedica. Siamo qui davanti a una basilica carica di storia e di valori di sacralità. Mantenetevi su questa linea”. Sa bene che tutto dipende da Roma.

Rinvio delle elezioni?

Se il tema del terzo mandato dovesse approdare in Parlamento, non è da escludere che il Governo possa decidere di rinviare le elezioni regionali, che in Campania sono previste entro novembre.

Sindaci… in attesa

Ma il discorso non si ferma ai Presidenti di Regione. Lo ha ribadito un politico di lungo corso come Clemente Mastella, al secondo mandato da sindaco di Benevento: “No a discriminazioni istituzionali. Se il Governo darà il via libera al terzo mandato per i presidenti di Regione, dovrà farlo anche per i sindaci. Altrimenti siamo pronti ad azioni di protesta”. Difficile dargli torto. Anche perché, in Italia, la politica naviga a vista. E il futuro, per ora, resta un’incognita.

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