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Azione Cattolica: in un logo diocesano il Sentiero Frassati

Chiamata a personalizzare il proprio logo, l’Azione Cattolica della Diocesi di Teggiano-Policastro lo arricchisce inserendo un dettaglio prezioso: il tracciato del Sentiero Frassati della Campania, primo in Italia ad essere stato realizzato nel 1996. Abbraccia il mare e i monti – tra il Golfo di Policastro e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – la diocesi di Teggiano-Policastro, e così il nuovo logo da poco presentato racchiude con eleganza e significato, l’identità spirituale e territoriale dell’Azione Cattolica diocesana. «Al centro – spiegano i giovani che lo hanno realizzato – campeggia il logo dell’Azione Cattolica Italiana, che trasmette visivamente la missione di essere testimoni di Cristo nel mondo, alla luce del Vangelo, in comunione con la Chiesa e nello spirito di corresponsabilità laicale.

Attorno a questo nucleo centrale si sviluppano gli elementi distintivi del territorio diocesano: a sinistra il mare, che richiama la zona pastorale di Policastro, e a destra i monti, simbolo del Vallo di Diano e degli Alburni-Fasanella. Queste realtà sono rappresentate come unite e armonicamente integrate, esprimendo la profonda comunione e la continuità pastorale tra le diverse aree della diocesi». Ma nel profilo montuoso ecco spuntare un dettaglio prezioso, legato alle località diocesane di Sala Consilina e Padula (quest’ultima punto di partenza col suo battistero paleocristiano di “Marcellianum”) dove il 23 giugno del 1996 venne inaugurato il “Sentiero Frassati della Campania”, primo di una rete di 22 sentieri, completatasi nel 2012, intitolati all’allora beato Pier Giorgio Frassati, che verrà canonizzato il prossimo 3 agosto al termine del Giubileo dei Giovani. Si tratta, per l’appunto, del tracciato del “Sentiero Frassati della Campania”, simbolo unico e identitario della diocesi. «Questo sentiero, ispirato alla spiritualità frassatiana – spiegano ancora i giovani dell’Azione Cattolica – non è solo un percorso fisico, ma un richiamo al cammino spirituale, comunitario e missionario che l’Azione Cattolica promuove nel suo servizio alla Chiesa locale».

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1 comment

  1. P.G. Frassati ho imparato a conoscerlo negli anni 50, quando don Amedeo Parascandolo volle che intestassimo a quel giovane torinese morto prematuramente il circolo della GIAC di Buonabitacolo, di cui fui presidente dalla fondazione (forse nel 1953) fino agli utltimi mesi del 1959, quando mi iscrissi alla facoltà di giurisprudenza di Napoli e fui costretto a trasferirmi.
    Nato in una famiglia della borghesia torinese (il padre fu direttore della Stampa) , ottenne ottimi risultati negli studi, ma si distinse soprattutto per l’impegno verso le fasce più povere e marginalizzate della popolazione cittadina. Erano composte dagli immigrati che giungevano dalle regioni del Mezzogiorno a Torino per andare a lavorare negli stabilimenti della FIAT, incontrando, però, una cattiva accoglienza dalla popolazione locale. Il giovane Frassati era impegnato a dare risposte a questo universo di emarginati, che facevano fatica anche a trovare un ambiente al chiuso dove andare a riposare alla fine dei turni. Era il tempo in cui all’ingresso di molti palazzi era affisso un cartello che avvisava: “Non si fittano stanze ai meridionali”.
    È bello leggere della scelta di tracciare un percorso nelle nostre montagne e di dedicarlo a Pier Giorgio; mi rammarica solo il fatto di essere troppo anziano per percorrerlo.

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