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Padula, sarà presentato il 17 maggio il romanzo di Giovanna De Luca, “Lucciole”

Nuova iniziativa culturale del Circolo Sociale Carlo Alberto 1886 di Padula. Sarà presentato sabato 17 maggio (ore 18:00) nella Sala Sanseverino della Certosa di Padula il romanzo di Giovanna De Luca, “Lucciole” (Edizioni dell’Ippogrifo). Dopo il saluto di Caterina Di Bianco (Vice Sindaca e Assessora alla Cultura del Comune di Padula), presenteranno il libro Marcello Napoli (Giornalista e Scrittore e autore della postfazione) e Filomena Vitale (Psicoterapeuta e consigliera del Circolo organizzatore). Sarà presente l’autrice. Laureata in Archeologia con il massimo dei voti e Lode presso l’Università Sapienza di Roma, Giovanna De Luca nel 2022 ha pubblicato per Zaccara Editore il saggio “La nascita e lo sviluppo delle Diocesi nella Campania Meridionale”.

Protagonista del romanzo che viene presentato sabato a Padula è Zoe, giovane insegnante di un paesino del Salernitano. Studia e risiede a Roma, ma è distante dall’avere l’opportunità o la voglia di amicizie vere, condivise, dialettiche e in tre dimensioni. Il suo mondo che è quello di molti, oggi: è il contatto non tattile con i social, Instagram e Facebook. Su Instagram conosce Pietro con cui inizia una relazione fatta di passeggiate in un parco, di confessioni e di sesso (amore?). La presunta collezione di esperienze, in vero, diventa solo un’aspirazione. Zoe, fragile, solitaria, ha scelto come Zenith e Nadir, Pietro, uno dei tanti, mille, “narcisisti manipolatori”. Un’altalena in forma di confessione, di diario, di racconto, di dialoghi che s’apre su un palcoscenico del quotidiano; poche concessioni ad effetto o Hollywood e molta riflessione, senza accademia, sul profilo della propria pelle e anima. Sul filo dell’orizzonte saremo tutti un sogno e quel sogno di amare ed essere amata, di aprirsi e scoprire la realtà, la vita, Bios-Zoe (come la indicavano i Greci), diventa una sorta di ossessione, di incubo da condividere con il gatto Vinicio. Sarà un periodo durante il quale dovrà fare i conti con tutta la gioia e la sofferenza che la frequentazione con un uomo, Pietro, conosciuto su Instagram, verso il quale nutre dei sentimenti, le porterà. Nel continuo alternarsi tra il sentirsi amata e mancata di rispetto, cercata e dimenticata, Zoe intraprenderà un viaggio dentro sé stessa.

Analizzando il suo passato e il suo presente, rivivendo emozioni e sensazioni provate, la ragazza sperimenterà una vita del tutto nuova. Scoprirà così, più di ogni altra cosa, quanto anche una sola frase pronunciata distrattamente seduti di notte in una Alfa bianca possa cambiare per sempre la vita di una persona. “Grazie all’autrice del racconto, particolareggiato e con una e più problematiche contemporanee di cui si parla e sparla troppo, soprattutto tra televisioni e stampa, -si legge nella postfazione di Marcello Napoli- ricordiamo un monito di Eugenio Montale che ci riporterebbe alla realtà: Moltiplicando gli occhi, si vede meno. Tra poco avremo migliaia d’occhi e resteremo al buio (le migliaia di occhi sono i social, Internet, i video …). Se il narcisista manipolatore, i mille Pietro, sono protagonisti di mille e più drammi, la fragilità (ma anche la violenza), la crescita etica, culturale e della sensibilità di una e mille ragazze pronte a diventare donne, sono tematiche sempre più stringenti. Problematiche da affrontare con il fertilizzante di valori certi e ottemperati, da un macrosistema o microsistemi funzionali al lavorio unitario di quel che chiamiamo da secoli società e democrazia (famiglia, scuola, socialità). Così da evitare quello stravolgimento, già in atto, che però stiamo vivendo: una “oligarchia” implicita dove qualche Mangiafuoco muove i fili di milioni di individui-persone”.

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