
“I giovani e i social tra sfide ed opportunità”, questo il tema dell’incontro dibattito che si è tenuto ieri presso l’Auditorium “Rocco Giuliano” dell’Istituto Omnicomprensivo di Polla. L’appuntamento nasce con l’intento di offrire un confronto costruttivo sulle potenzialità e i rischi legati all’uso dei social da parte delle nuove generazioni. L’evento è stato organizzato dal Gruppo Scout Vallo di Diano per sensibilizzare sul rapporto tra giovani e social media, un tema sempre più centrale nella società contemporanea. I benefici dell’interconnessione globale e le insidie legate alla dipendenza digitale, privacy e cyberbullismo, sono stati alcuni dei temi affrontati nel corso della discussione.
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Dopo il saluto della vicepreside Annalisa Di Gruccio sono intervenuti Massimo Loviso, Sindaco di Polla (che ha sottolineato l’importanza di approfondire le tematiche giovanili) e Sebastiano Greco, Presidente dell’Associazione Monte Pruno Giovani, che ha illustrato l’attività del sodalizio offrendo alcune considerazioni sulle problematiche relative ad un distorto uso dei social: “un buon utilizzo può offrire delle opportunità. Questa è la sfida: come approcciare il dibattito con i giovani che vanno difesi dal martellamento senza tregua effettuato attraverso i social”.
Di rilievo l’intervento del Vescovo della Diocesi di Teggiano, Padre Antonio De Luca (vedi intervista), che ha offerto ai giovani presenti una riflessione sulla responsabilità digitale e l’importanza di un uso consapevole delle tecnologie.
Nel corso dell’incontro i ragazzi hanno rivolto alcune domande ai relatori ed hanno letto i temi che avevano scritto proprio in preparazione dell’evento suscitando l’interesse e gli applausi dei presenti. A conclusione dell’incontro, coordinato dal giornalista Giuseppe D’Amico, l’intervento del Prof. Marcello Ravveduto (vedi intervista), docente di Public History presso le Università di Salerno, Modena e Reggio Emilia, che ha proposto un’analisi approfondita sull’impatto dei social nella società contemporanea. Se i giovani devono acquisire l’importanza della conoscenza degli studenti di cui possono disporre, gli adulti devono conoscere il linguaggio dei giovani che devono guardarsi anche dalle cosiddette fake news. A conclusione del suo intervento il relatore ha proposto per il prossimo anno scolastico un laboratorio su Tik Tok per spiegare ai giovani come utilizzarlo per la storia.

Ad illustrare gli scopi dello scautismo sono stati Alvaro D’Ambrosio e Annamaria Lopardo, responsabili del Gruppo Scout del Vallo di Diano, e il parroco di San Pietro di polla, don Pasquale Gaito, che hanno evidenziato l’aspetto positivo dello scautismo.
In Italia lo scautismo approdò nel 1910 per merito di un baronetto inglese, Sir Francis vane, che aveva aderito all’associazione di Baden-Powell in Inghilterra. Dall’incontro con il maestro elementare Remo Molinari nacque l’idea di lanciare un movimento scoutistico italiano: i REI, Ragazzi Esploratori Italiani.Le divise arrivarono da Londra. Il movimento attirò presto molte adesioni e i REI arrivarono anche a incontrare il Re Vittorio Emanuele.L’iniziativa durò solo qualche anno ma coinvolse varie città d’Italia, accrescendo l’interesse nazionale per lo scoutismo. Con l’arrivo del fascismo il movimento scout venne vietato, perché i ragazzi dovevano aderire solo all’Opera Nazionale Balilla. Sopravvisse però in maniera clandestina. Con la fine della guerra gli Scout tornarono finalmente svolgere le loro attività senza più timori. La popolarità continuerà a crescere e negli anni ’70 il movimento si suddividerà in due grandi associazioni tuttora esistenti, l’AGESCI (Associazione Scout Cattolici Italiani) e la UIGSE-FSE (Unione Internazionale Guide e Scout d’Europa – Federazione dello Scoutismo Europeo). Oggi in Italia si contano oltre 70 federazioni e associazioni.
È possibile comprendere l’approccio educativo dello scautismo dal testo di Baden-Powell, “Scautismo per ragazzi”. Suddiviso in 4 aree tematiche, “Salute e forza fisica”, “Formazione del carattere”, “Abilità manuale”, “Servizio del prossimo”, i capitoli hanno il nome di “chiacchierate”. Si vuole così sottolineare l’approccio informale con cui vengono affrontati vari argomenti: dalle tecniche per l’orientamento alla cucina, dalla conoscenza di piante e animali al senso civico. Le fasce d’età: dai “Lupetti” e “Coccinelle”, i più giovani, a “Esploratori e Guide” e “Rover” e “Scolte”, i più grandi.