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Sant’Arsenio, presso la BCC Monte Pruno presentato “Il Brigante e il Maestro” di Carmelo Conte

Presentato presso la Sala Cultura della Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio l’ultimo lavoro editoriale dell’On. Carmelo Conte, “Il Brigante e il Maestro” (Europa Edizioni).

L’evento, organizzato dalla Banca Monte Pruno e dalla Fondazione Monte Pruno, è stata un’ottima occasione per riflettere sulle radici, sull’identità e sulla memoria collettiva del territorio, temi centrali nel romanzo storico dell’autore che racconta di due personaggi, Giuseppe Tardio e Angelo Patri, che incarnano lo spirito ribelle del Mezzogiorno tra il XIX e il XX secolo e oggi rappresentano il simbolo di un periodo storico che si è soliti racchiudere in due parole: briganti (Giuseppe Tardio) o emigranti (Angelo Patri).

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Giuseppe Tardio, nato a Piaggine nel 1834, di professione avvocato, all’indomani dell’impresa dei Mille si schierò con Francesco II di Borbone e lo seguì a Roma dopo la battaglia di Gaeta; tornò nel suo territorio per organizzare un gruppo di legittimisti nel tentativo di scacciare i Piemontesi ma, catturato nel 1870, fu processato e rinchiuso nel carcere di Favignana dove morì venti anni dopo. La sua è una causa politica -l’agognata rivoluzione meridionale- a spingerlo ad arruolarsi e a combattere le forze militari del nuovo Stato unitario italiano. L’Autore lo considera, a ragione, un “brigante politico”, diverso dai tanti che, sia nel periodo postunitario che in occasione della proclamazione della Repubblica Napoletana del 1799 e del Decennio Francese (1806 – 1815), aveva visto numerosi briganti comuni mettersi al servizio dei Borbone per mero calcolo personale.

Ben diversa la vicenda di Angelo Patri. La sua è una storia di emigrazione positiva. Era nato nel 1876 a Piaggine, piccolo centro dell’Alto Cilento alle prese con i problemi atavici di una terra di contadini e pastori che iniziano, dopo l’Unità d’Italia, a emigrare. A soli 5 anni si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti dove il suo cognome (Petragia) fu cambiato in Patri. Nella Little Italy newyorchese si rivelò ben dotato per gli studi, tanto da essere ammesso al City College di New York, dove ottenne il “Bachelor of Arts” nel 1897, ed alla Columbia University, dove conseguì il “Master of Arts” nel 1904. Fu insegnante a New York dal 1898 al 1908, per divenire quindi preside della Public School 4, primo italo-americano a raggiungere la carica di direttore didattico in una scuola pubblica degli Stati Uniti. Patri fu un pedagogo di ampia cultura, promuovendo nuovi sistemi didattici in grado di favorire il processo di apprendimento introducendo un clima di creativa partecipazione. Fu autore di numerosi testi di pedagogia e libri per l’infanzia. Nel 1931 ricevette una medaglia dalla rivista Parents per la sua azione pedagogica. Molti riconoscimenti arrivarono nel dopoguerra, dal City College (che gli conferì la Townsend Medal) e dal governo italiano, anche per il suo impegno come direttore dell’American War Relief in Italy. Morì negli USA nel 1965.

Due storie vicine nel tempo, due personalità forti -e con destini di vita diversi- che dimostrano come sia possibile credere in un futuro migliore, lottando e squarciando quel velo di fatalismo atavico che ancora oggi sembra avvolgere intere comunità e paesi del Sud Italia. Nel libro l’Autore offre una lucida e profonda analisi sul Sud, in particolare sul Cilento, e analizza due tematiche politiche delle quali si discute da tempo: l’Autonomia differenziata (voluta e fatta approvare dalla Lega ma dichiarata incostituzionale nella maggior parte dei suoi contenuti dalla Suprema Corte) e del Premierato.

Non meno importante il primo capitolo del libro, dedicato alla scuola con un lucido amarcord dell’Autore che descrive gli anni della scuola elementare a Piaggine con un ricordo della “Maestra”, Irene Cinque, che -scrive Conte- “ci faceva studiare di Patri e Tardio, stimolava il nostro interesse sulla bellezza della natura, in particolare del Calore Salernitano”. L’opera non è solo un racconto storico, ma anche un viaggio nella memoria collettiva, stimolato da tre vecchi compiti in classe dell’autore, ritrovati dopo 75 anni. Questi documenti, come le “Madeleine” di Proust, hanno riportato alla luce ricordi e riflessioni che hanno ispirato il libro. 

Nel corso dell’incontro sono intervenuti ⁠Donato Pica, Sindaco di Sant’Arsenio; Cono Federico, Direttore Generale della Banca Monte Pruno; Antonio Mastrandrea, Direttore della Fondazione Monte Pruno. Dopo l’intervento dell’Autore, ha concluso il presidente della Fondazione Monte Pruno, Michele Albanese. Ha coordinato l’incontro il giornalista Giuseppe D’Amico.  Presenti in sala il vice presidente della BCC, Antonio Ciniello, con il consigliere Pierangelo De Siervi. Presenti, inoltre, il presidente del Circolo Banca Monte Pruno, Aldo Rescinito, l’on. Federico Conte e il sindaco di Piaggine, Renato Pizzolante.

Nel corso del suo intervento il Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Cono Federico, ha dichiarato: “La Banca Monte Pruno da sempre promuove e sostiene iniziative culturali che valorizzano il territorio e la sua storia. Basti pensare che nel corso dell’anno 2024 la Monte Pruno ha organizzato o partecipato a 53 iniziative di Cultura, attività di formazione e ricerca erogando contributi per circa 80.000 euro. La presentazione del libro “Il Brigante e il Maestro” dell’On. Carmelo Conte offre un’opportunità di analizzare temi che riguardano le nostre radici e la nostra identità”. 

“Questo libro –ha affermato Carmelo Conte– è un omaggio alla terra del Cilento, ai suoi protagonisti e a tutti coloro che, attraverso le loro scelte, hanno contribuito a scrivere la nostra storia. Ringrazio la Banca Monte Pruno e la Fondazione Monte Pruno per avermi dato l’opportunità di condividere questo lavoro con la comunità”.  A conclusione dell’incontro l’intervento di Michele Albanese il quale ha affermato che “il libro di Conte offre un’occasione per riflettere”. Rivolgendosi ai giovani presenti li ha invitati a coltivare “ i valori forti della vita con particolare riferimento al valore della riconoscenza”.

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