
La pagina istituzionale del Comune di San Pietro al Tanagro dedica un approfondimento ad una interessante storia di emigrazione, di riscatto, di integrazione e di successo, ma anche di legame profondo con la terra d’origine della propria famiglia. È la storia di Guillermo Stabile, primo capocannoniere dei Campionati Mondiali di calcio. Nato in Argentina da una famiglia emigrata da San Pietro al Tanagro, nella sua carriera sportiva ha vestito, tra le altre, la maglia del Napoli nel 1934, esattamente mezzo secolo prima di Diego Armando Maradona.
Il nipote, Guillermo Luis Barreira, sta ripercorrendo il cammino del nonno attraverso un viaggio delle radici che tocca diverse città europee. Il 17 marzo ha fatto tappa a Napoli. Accompagnato dalla moglie María Ines Caviglia, dal presidente del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Paolo Masini, dalla coordinatrice del progetto, Arianna Censori, e dall’assessora di San Pietro al Tanagro, Elena Fiordispina, è stato ricevuto dal sindaco Gaetano Manfredi, dalla vicesindaca Laura Lieto e dall’assessora allo Sport Emanuela Ferrante che hanno consegnato al nipote di Stabile la medaglia della città di Napoli.

Lo scorso 18 marzo la delegazione ha visitato il comune di San Pietro al Tanagro, accolta dal Vicesindaco Giuseppe Vollaro, dall’assessore Elena Fiordispina e dal consigliere e Vice Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Antonio Pagliarulo. Nell’occasione è stato mostrato per la prima volta il murales realizzato dall’artista Emanuele Sabatino dedicato proprio alla figura di Guillermo Stabile, realizzato nell’ambito del progetto Turismo delle Radici, promosso da Italea e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Davvero una bella storia quella del primo capocannoniere dei Campionati di Calcio originario di San Pietro al Tanagro, che non è certo inedita: era stata già “scoperta” e raccontata dal giornalista e storico Giuseppe Geppino D’Amico nel libro dal Titolo “Il Coraggio di Partire”, dove troviamo molte altre informazioni interessanti su di lui.

“Artista autentico -si legge nella sezione del volume a lui dedicata- ma sui campi di calcio, fu Guillermo Stabile. Nato a Buenos Aires nel 1906 da genitori di San Pietro al Tanagro, quarto di dieci figli, cominciò la sua carriera di calciatore nell’Huracan come ala destra per poi diventare un fortissimo centravanti. Indossò la camiseta biancoceleste della nazionale argentina con la quale partecipò al primo campionato del mondo per nazioni, che si disputò in Uruguay nel 1930. In quella occa-sione fu capocannoniere del torneo mettendo a segno otto delle sedici reti dell’Argentina che, però, fu battuta in finale dai padroni di casa. Dotato di buona tecnica e di uno spiccato senso della rete, Guillermo Stabile sbarcò Italia per giocare prima nel Genoa e, quindi, nel Napoli. Con gli azzurri disputò soltanto il campionato 1934/35 (a sedici squadre) in una formazione che schierava, tra gli altri, Cavanna in porta e Attila Sallustro, un’altra stella sudamericana, nel ruolo di centravanti. Il Napoli si classificò al settimo posto con 29 punti. Successivamente Stabile si trasferì a Parigi, in Francia, dove giocò nel Red Star. Rientrato in Argentina, ricevette la responsabilità della nazionale biancoceleste che guidò fino ai campionati del mondo del 1958 in Svezia”.