Di Angela Freda
Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Miur nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola. Il bullismo ed il cyberbullismo sono una vera e propria piaga della società verso la quale negli ultimi anni i riflettori sono sempre più puntati e nei confronti della quale è necessario sensibilizzare, in tutti gli ambiti, ma soprattutto partendo dalla famiglia e dalla scuola. A tal proposito ricordiamo la tragica storia di Andrea Spezzacatena, giovane vittima di bullismo che è arrivato a togliersi la vita.

La tragica vicenda di Andrea ha ispirato il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, che molte scuole, anche nel Vallo di Diano, hanno deciso di far vedere ai propri alunni per mostrare loro quali possono essere le drammatiche conseguenze di gesti e parole. E come non ricordare il monologo di Tiziano Ferro nella trasmissione “Che tempo che fa”: in quella occasione il cantante, occhi fissi alla telecamera, ha voluto lanciare un messaggio forte contro il bullismo. Ne riportiamo uno stralcio che verrà letto oggi da alcuni alunni delle scuole medie di Sala Consilina:
“Le parole hanno un peso ma non lo ricordiamo. Ed è il dramma che si nasconde dietro i messaggi di bullismo.
Le parole hanno un peso. Ne ribadisco la pericolosità, ed è necessario esserne consapevoli quando le si scaglia contro l’animo di un adolescente troppo fragile per poter decidere o scegliere.
Le parole hanno un peso.
Grasso.
Nano.
Disadattato.
Criminale.
Negro.
Vecchio.
Terrone.
Raccomandato.
Pezzente.
Ritardato.
Fallito.
Anoressica.
Inferiore.
Le parole hanno un peso, nella vita e sugli schermi.
E per carità, smettiamola di difenderci tirando in ballo l’ironia e il sarcasmo. Quelle sono arti delle quali bisogna imparare il mestiere. Non confondiamo le acque e i livelli. Le parole hanno un peso e certe ferite resistono nel tempo. La celebrazione dell’odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione. Ma in questo paese una legge contro l’odio non c’è. Quindi, bulli e odiatori italiani, tranquilli, siete liberi. Io, intanto, aspetto tempi migliori nei quali le parole, magari un giorno, avranno un peso”.

Ma veniamo ai dati: il bullismo ed il cyberbullismo sono caratterizzati da manifestazioni violente e intenzionali, di tipo verbale, fisico, sociale, ripetute nel tempo da parte di un singolo o da più persone, anche online (cyberbullismo). Esiste uno squilibrio di potere tra chi aggredisce, per ferire e umiliare, e chi subisce e non riesce a difendersi. Si tratta di fenomeni che esprimono scarsa tolleranza e non accettazione verso chi è ritenuto diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psicofisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari. Secondo i dati della Sorveglianza Health Behavior in School – Aged Children – HBSC Italia 2022 gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze; per il bullismo le proporzioni sono simili a quelle del 2017/18. Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi di 11 e 13 anni. I due fenomeni decrescono al crescere dell’età. Il bullismo riguarda entrambi i sessi, non solo i maschi. Si tratta di un fenomeno caratterizzato da azioni prepotenti, violente e intimidatorie (molestie verbali, aggressioni fisiche, forme di persecuzione, etc.) esercitate intenzionalmente e ripetutamente da una persona o da un gruppo di persone, su una vittima, anche online (cyberbullismo).
–BULLISMO
I dati HBSC Italia evidenziano che gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze.
– CYBERBULLISMO
Secondo quanto emerge dalla Sorveglianza HBSC Italia, nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17,2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.

Il ministero della Salute partecipa al Gruppo di Lavoro nazionale per la Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) Italia insieme all’Istituto Superiore di Sanità, all’Università degli Studi di Torino, all’Università degli Studi di Padova, all’Università degli Studi di Siena, al Ministero dell’Istruzione e del Merito e alle Regioni. L’indagine rappresenta lo strumento nazionale per il monitoraggio dei fattori e dei processi che possono determinare effetti sulla salute degli adolescenti, attraverso la raccolta di dati sulla salute, sui comportamenti ad essa correlati e sui loro determinanti.
Il Report del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sui “Minorenni vittime di abusi” aggiornato al 2022 evidenzia che per quanto riguarda i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021: nella fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici mentre l’incremento maggiore ha riguardato la fascia di età 14-17 anni.