Di Giuseppe Geppino D’Amico
La Campania chiama, il Veneto risponde. E non si può certo dire che la risposta sia giunta inattesa. Dopo le esternazioni del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca nel corso della conferenza stampa di venerdì scorso sul tema del terzo mandato, è arrivato a stretto giro il commento del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che il terzo mandato lo sta espletando; non gli dispiacerebbe, però, fare anche il quarto qualora la Suprema Corte dovesse respingere il ricorso presentato dal Governo avverso la Legge elettorale approvata dal Consiglio Regionale della Campania. Inutile è stato il tentativo del vicepremier, Matteo Salvini, e del Ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, che hanno tentato in tutti i modi di evitare che il governo presentasse il ricorso alla Corte Suprema per chiedere l’incostituzionalità della Legge della Regione Campania. La decisione comunque avrebbe ripercussioni sul futuro dello stesso Zaia.

In una intervista rilasciata al Corriere Veneto Zaia è stato ancora più duro di De Luca sul terzo mandato ma lo è stato ancora di più in merito al proposito espresso da Giorgia Meloni di candidare alle prossime regionali in Veneto un esponente di Fratelli d’Italia in sostituzione di un leghista, Zaia o un atro poco importa. “Il terzo mandato – ha affermato Zaia- è un’anomalia tutta nostra. L’unica con il vincolo di due mandati sono i sindaci di città con 15mila abitanti e alcuni governatori. Ci sono le Province autonome e le Regioni a statuto speciale che possono definire la loro legge elettorale in maniera diversa. Non perdo sonno, ho l’imbarazzo dei cittadini: se questo è un mood, deve essere un mood per tutti. Ci sono altre cariche, il presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica, i consiglieri e gli assessori regionali”. Per l’esponente leghista “È inaccettabile che si blocchino i mandati ad amministratori eletti dal popolo perché si creano centri di potere; è inaccettabile che la lezione venga da bocche sfamate da 30 anni dal Parlamento. Per la proprietà transitiva dai degli idioti a cittadini elettori, che mandano a casa miei colleghi dopo un primo mandato”.

Ancora più dura è stata la risposta ai “desiderata” della Meloni di candidare un esponente di Fratelli d’Italia. Per Zaia “la richiesta è legittima ma allora, se ci diranno che non abbiamo amministrato bene, le strade si separano. È impensabile che arrivi qualcuno inamidato e dica: «Sono io il candidato». Questo creerebbe tensioni”. In merito al suo futuro politico il Governatore del Veneto ha dichiarato: “Sono a disposizione del partito, sono sempre stato un uomo di squadra. In politica come nella vita ognuno deciderà cosa fare del proprio futuro, io deciderò quando vedrò quello che sarà definito”.

Intanto qualcosa si muove anche in Campania. Nel Centrodestra si predica unità. In considerazione delle tre candidature solitarie di Fratelli d’Italia (Edmondo Cirielli), Forza Italia (Fulvio Martusciello) e Lega (Gianpiero Zinzi) si fa strada la quasi certezza che “Il candidato del Centrodestra uscirà di un vertine dei partiti a livello nazionale”.

Nel Centrosinistra, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale dalla quale dipende la possibilità per De Luca di ricandidarsi, continua a circolare la candidatura dell’ex presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, che però continua a rimanere in silenzio.

Ha parlato, invece, un altro candidato in pectore, il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Sergio Costa: “Io penso che qualunque politico eletto in Campania avrebbe piacere di guidare la Regione, anche perché io lo considero un privilegio. Ovviamente una mia eventuale investitura dovrebbe provenire dal tavolo nazionale di tutta l’area progressista e moderata”. Finora il nome più accreditato nel centrosinistra come candidato presidente alle Regionali in Campania è quello di Roberto Fico, che però potrebbe venir penalizzato dal vincolo interno ai Cinquestelle sul secondo mandato. Per Costa “È un problema superato, perché il nuovo Statuto del M5Stelle, in via di approvazione in queste settimane, già prevede che ci siano delle deroghe; quindi, volendo Roberto ha la possibilità di candidarsi, e se la scelta ricadesse su di lui sono contento, ci mancherebbe altro”.
Intanto i partiti di Centrosinistra che non sostengono De Luca in Regione (M5Stelle e AVS in primis) hanno chiesto un tavolo a Roma per scegliere il candidato. Su questo, però, il PD non sembra avere fretta perché, evidentemente, vorrebbe trovare una soluzione che coinvolga De Luca ma non come candidato. Alla fine molto dipenderà dalla decisione che assumerà il Governatore uscente, Vincenzo De Luca. Una prima indicazione potrebbe aversi giovedì quando De Luca e il suo vice, Fulvio Bonavitacola incontreranno a Napoli tutti i consiglieri regionali che lo sostengono. Nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, l’attuale presidente aveva concluso che “Comunque, la Campania si muoverà in un contesto di legalità”.