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Rimozione Scala “obbrobrio” in Certosa di Padula, ecco la sconcertante risposta. Angelo Paladino: “Ordine + contrordine = disordine”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Il presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino, Angelo Paladino, da oltre un anno impegnato in una dura battaglia per ottenere la rimozione della “scala obbrobrio” che deturpa le mura esterne della Certosa di Padula, non usa mezzi termini e definisce “sconcertante e preoccupante” la risposta inviatagli dal Direttore dei Musei Italiani Regione Campania, Prof. Massimo Osanna. Paladino aveva nuovamente sollecitato il Ministero della Cultura e la Soprintendenza regionale a rimuovere quella scala che nel maggio scorso, in occasione di un tour elettorale, sia l’allora ministro Gennaro Sangiuliano che lo stesso Osanna, che l’aveva definita “un obbrobrio”, avevano promesso la rimozione della scala entro il mese di settembre. Non essendo stata mantenuta la promessa Paladino è tornato alla carica e, letta la risposta di Osanna, preannuncia “una puntuale e ferma risposta”.

Ma che cosa c’è scritto nella lettera che Paladino ha ricevuto in risposta alla nota da lui inviata ad Osanna l’8 ottobre scorso? Ne riportiamo il testo integrale: “…Con la presente si ribadisce che la scala di sicurezza in metallo realizzata rientra tra gli interventi afferenti il progetto “La Certosa di San Lorenzo in Padula: interventi di restauro e di fruizione innovativa per la valorizzazione del sito UNESCO e per uno sviluppo sostenibile del territorio di riferimento, CUP: F32C150000660007”, finanziato con fondi PON Cultura e Sviluppo (FERS 2014 / 2020), ad oggi non ancora collaudato. La scala, realizzata ex novo in acciaio, raggiunge il livello della passeggiata coperta del monumento. Strutturalmente risulta scollegata ed indipendente dal corpo di fabbrica e quindi perfettamente reversibile. Pertanto, la stessa verrà a breve smontata e rimontata quando sarà necessario in caso dello svolgimento di particolari eventi”.

Angelo Paladino

La risposta di Osanna, inviata anche alla Segreteria del Ministro della Cultura e alla Direzione Generale dei Musei, non soddisfa affatto Paladino che, nel preannunciare, una dura risposta ha affermato che chiamerà in causa anche l’UNESCO che nel 1998 (quando Paladino era Assessore all’Ambiente nella giunta provinciale guidata da Alfonso Andria), inserì la Certosa di Padula nel patrimonio mondiale da salvaguardare. Di fronte a quanto scritto da Osanna, Angelo Paladino si dice “sconcertato e preoccupato e non solo perché la promessa fatta dal ministro e dallo stesso anno è stata disattesa ma anche perché la scala, non ancora collaudata, sarà smontata e rimontata in base alle manifestazioni che saranno organizzate in Certosa. Quindi, ogni volta ci saranno ulteriori costi di smontaggio e rimontaggio. Oggi –conclude Paladino- sembra essere tornati al vecchio adagio “ordine + contrordine = disordine”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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