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L’arte trafugata e recuperata protagonista alla BMTA di Paestum nello stand del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre presso il Next Ex Tabacchificio Cafasso di Paestum, particolare interesse ha suscitato lo stand del Comando Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale dove sono stati esposti alcuni beni trafugati che sono stati recuperati. In particolare, a richiamare l’attenzione dei visitatori un cratere a Campana Apulo a Figure Rosse, databile al IV secolo a.C., riportato alla luce da uno scavo clandestino e sequestrato in favore dello Stato; alcune monete, anelli e statuine in metallo. Istituito nel 1969, il Comando Tutela Patrimonio Culturale è stato funzionalmente inserito nell’ambito del Ministero della Cultura quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro con compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.

Notevole il lavoro di recupero compiuto. In Campania da inizio anno 2024 sono stati recuperati 13.000 reperti. In tutta Italia nel 2022 sono stati recuperati 48.000 reperti d’arte e ben 105.474 nel 2023. Nel 2022 sono stati perpetrati 267 furti d’arte; 333 nello scorso anno con 20 arresti; 47 persone denunciate per il reato di Associazione per delinquere mentre altre 130 sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per scavi clandestini. Nella nostra regione i reperti storici recuperati, pezzi pregiati sottratti dai Carabinieri al mercato nero dell’archeologia, si trasformeranno in arricchimento dell’offerta culturale. Ne ha dato notizia il responsabile dei Musei Nazionali del Ministero della Cultura, Massimo Osanna: “Nei caveaux dei Carabinieri a Castel Sant’Elmo ci sono migliaia di reperti di straordinario valore. Entro il 2025 nascerà un museo in cui verranno esposti i beni di inestimabile valore che erano stati rubati, rivenduti, e recuperati grazie all’impegno di magistratura e forze dell’ordine. Faremo una selezione dei reperti più importanti che saranno esposti a rotazione”.

Quello che ruota attorno agli scavi abusivi e alle opere d’arte trafugate è un mercato enorme che vale anche milioni di euro. Beni che vengono sottratti alla collettività in favore di profitti privati. Carabinieri e Procure lavorano per recuperare l’arte rubata. Per il Comandante del Gruppo Carabinieri di Napoli per la Tutela dei Tutela Patrimonio Culturale, Massimo Esposito, “Tanto è stato fatto e tantissimo resta ancora da fare, atteso l’immenso patrimonio culturale di cui dispongono l’Italia e, in particolare, Napoli con la sua provincia. Quello che potrebbe essere uno step successivo è la sensibilizzazione delle coscienze, specie delle fasce giovanili della popolazione per far sì che ognuno di noi senta, come è giusto che sia, il patrimonio culturale generale come qualcosa di suo che va salvaguardato e preservato e non certo deturpato”.

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Anche il territorio del Vallo di Diano deve molto all’azione del Carabinieri impegnati nella tutela patrimonio culturale. Ricordiamo, di seguito alcuni casi.

Il 30 novembre 2017, a Padula, nel corso di un apposito incontro nella sala Refettorio della Certosa di San Lorenzo, il Colonnello Alberto Deregibus, Vice Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, riconsegnava a Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, alcune straordinarie opere, appartenenti al patrimonio culturale del territorio diocesano. I beni restituiti erano stati individuati nel corso di differenti attività condotte dai Carabinieri dei Nuclei Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, Firenze e dalla Sezione di Siracusa. In particolare, venivano riconsegnate una statua in legno raffigurante “Gesù Bambino benedicente con aureola” ed un turibolo in argento sbalzato ed ornato di figure di angeli (risalenti al XVIII secolo), asportati il 3 marzo 2016 dalla chiesa “San Pietro Apostolo” di Sala Consilina. Inoltre, venivano riconsegnate due lastre in marmo policromo con decorazioni a rilievo ed un tabernacolo, il tutto asportato il 3 maggio 1998 dalla chiesa “Santa Maria Maggiore” di Atena Lucana, trafugate nella notte del Capodanno del 2016 e rinvenute in possesso di un privato in provincia di Lucca che le aveva incautamente acquistate da un rigattiere-ricettatore.

Tra le opere trafugate è stato recuperato e restituito un dipinto olio su tela raffigurante “Sant’Antonio Abate e San Rocco”, risalente al XVII secolo, di scuola napoletana, asportato nel 1990 dalla chiesa “San Pietro Apostolo” di San Pietro al Tanagro (SA).  L’opera è stata individuata dalla Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa durante il monitoraggio delle piattaforme web dedicate all’e-commerce, poiché nell’annuncio di vendita il prezzo non appariva coerente con l’importanza del bene. Il successivo controllo nella Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti” del Comando Tutela Patrimonio Culturale, ne stabiliva la provenienza furtiva grazie ad una foto scattata qualche giorno prima del furto dallo studioso Nicola Spinelli che aveva conservato gelosamente la foto dell’opera. Il confronto della tesa ritrovata in Sicilia con la foto presente nel database consentì di individuare la chiesa dalla quale era stata trafugata. “Risultò davvero provvidenziale -ricorda con piacere Nicola Spinelli- aver scattato quella foto qualche giorno prima del furto. Tra l’altro la chiesa in quel periodo era chiusa a causa dei danni subiti dopo il terremoto del 1980 ed è stata riaperta soltanto nel 1997 e questa circostanza allora rese più facile la vita ai ladri. La tela fu asportata dai ladri prima dell’intervento da parte della Soprintendenza che prese in custodia tre tele e due tavole custodite nella chiesa di San Pietro Apostolo. L’opera asportata è attribuita a Feliciano Mangieri, pittore originario di San Rufo vissuto nel 1800”.

Tre anni fa, nel giugno del 2021, i Carabinieri restituirono al Comune di Polla due angeli in legno policromo, situati ai lati dell’altare dalla Chiesa del Rosario, da dove erano stati trafugati in data non precisabile. La riconsegna al sindaco, Massimo Loviso, avvenne nella sala consiliare del Comune alla presenza del Parroco don Luigi Terranova, del Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili. Poiché la Chiesa del Rosario è chiusa al culto, i due angeli sono stati collocati nell’aula consiliare che è l’ex Chiesa dedicata a Santa Chiara. Le indagini permisero di accertare che la banda era attiva già da molti anni nel settore dell’antiquariato e dei beni ecclesiastici grazie alle specifiche conoscenze dei ricettatori che, appassionati d’arte o, in alcuni casi, ex titolari di negozi, costituivano il tramite per la commercializzazione degli oggetti. Le indagini, condotte dal Nucleo TPC di Napoli, coordinate dalla Procura della Repubblica partenopea, consentirono di individuare ventinove persone che facevano parte di un’organizzazione criminale con base logistica in Campania, che ricettava beni preziosi rubati da luoghi di culto e istituti religiosi collocati sull’intero territorio nazionale.

Altro importante recupero riguarda una tela raffigurante la “Resurrezione di Cristo”, trafugata a Caggiano dalla Chiesa del Santissimo Salvatore, tornato a casa dopo 41 anni. Il dipinto, olio su tela dalle dimensioni di 48×28 cm, attribuito alla bottega di Francesco Solimena, era stato asportato il 24 febbraio 1983 ed era stato posto all’incanto da una nota casa d’aste di Palermo dove veniva individuato e recuperato dal Nucleo TPC di Napoli, censito come bene da ricercare nella Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti. A coordinare le attività la Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di una specifica attività di contrasto alla commercializzazione di opere d’arte rubate. La tela fu restituita al parroco di Caggiano, Don Angelomaria Addesso, presente il sindaco Modesto Lamattina, il 13 gennaio 2022 dal Tenente Massimiliano Croce, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. La consegna delle opere d’arte trafugate avvalora l’importanza della collaborazione fra l’Arma dei Carabinieri e gli Enti ecclesiastici, sviluppata anche attraverso la divulgazione della pubblicazione delle “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra il Ministero della Cultura, l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di protezione dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, e quelle devozionali.

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