
Dal piccolo Kartodromo di Teggiano alle Rotax Grand Finals in Bahrein. Continua il sogno del piccolo Domenico “Domy” Mazza (compirà 10 anni il 30 dicembre prossimo) che, dopo essersi classificato al secondo posto del campionato italiano Rotax under 10, vincendo all’esordio per la categoria italiani e arrivando secondo in quella internazionale, è volato in Bahrein dove ha partecipato alle finali della Rotax Max Grand Final. Domy vive a Teggiano con la famiglia e frequenta la scuola primaria di Pantano, ma è già noto in tutta Italia per la sua bravura al volante di un kart. Tutto è nato quasi per gioco tre anni fa, quando il nonno Domenico lo ha accompagnato al Kartodromo di Teggiano. È bastato qualche giro perché il kart diventasse la sua passione.

Ad accompagnarlo nel paese asiatico il papà Antonio, che nell’ottobre scorso aveva raccontato a Vallo Più la storia del piccolo Domy: “In famiglia nessuno aveva mai avuto niente a che fare coi kart: poi il nonno ha portato Domenico a provare i kart a noleggio e da lì niente, lui voleva andare alla pista un giorno sì e l’altro pure – ci racconta Antonio Mazza – a un certo punto mi sono detto che avremmo risparmiato a comprarcene uno nostro, di kart, e così ho fatto”.
Sulla pista del Bahrein Domy ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli pur con mezzi limitati: lui non ha un meccanico, non ha un personal coach, non ha un motorista, eppure è fra i 30 migliori piloti al mondo nella sua categoria. Il risultato avrebbe potuto essere ancora migliore se il papà non avesse commesso un errore regolamentare relativo all’entrata in pista, dovuto a una errata interpretazione del regolamento (in Italia diverso rispetto a quello mondiale). Ma va bene così.

“Che fosse una cosa fuori dal nostro immaginario e portata lo si sapeva, ma trovarsi lì in mezzo è una cosa che fa tremare le gambe per chi come noi viene da realtà profondamente diverse. Non so cosa abbia pensato Domenico trovatosi improvvisamente proiettato in una realtà mai vista, in un paese straniero, su un complesso enorme che ospita la Formula 1, con 400 piloti provenienti da 60 nazioni diverse, con i giornalisti che ti fermano per le interviste, i fotografi, e tu che lì in mezzo ci devi correre, fermo da un mese e mezzo, con un telaio mai guidato, dover imparare le regole senza nemmeno capire una parola e competitor che fanno questo per mestiere, con tutti che si aspettano qualcosa da te.

Una cosa enorme per un bambino di questa età. La cosa che più ci rende orgogliosi – è sempre papà Antonio che parla – è il suo essere: non c’è stata volta che non si sia andato a complimentare e dare la mano ai suoi avversari, è stato sempre lui ad andare per primo, sia quando finiva davanti che quando finiva indietro, e questo va al di là di qualsiasi altra cosa”.
Del resto Domy avrà tempo e modo per rifarsi. L’avventura continua grazie anche ad alcuni sponsor, in primis Cardinale Group Srl, Babino Impianti, GFM Group, Luigi Benigno D’Alvano, Bar Maradona, Antonio Fasano. Senza dimenticare il fisioterapista di fiducia Alessandro Trezza. È solo grazie a loro se Domenico ha potuto vivere questa straordinaria esperienza.


