Il 27 novembre 1952 il Museo Archeologico Nazionale di Paestum aprì per la prima volta le sue porte al pubblico. Fu l’inizio di un nuovo capitolo per questo angolo di Magna Grecia, un luogo che da allora non ha mai smesso di raccontare migliaia di anni di vita, culture e civiltà. Quel giorno segnò l’avvio di una missione che ancora oggi il Museo porta avanti con la stessa determinazione: custodire, valorizzare e trasmettere un’eredità che appartiene a tutti.
Settant’anni dopo, il Museo continua a rinnovarsi. I lavori di riallestimento tuttora in corso non rappresentano solo un aggiornamento degli spazi espositivi, ma l’occasione per offrire ai visitatori nuove chiavi di lettura, nuove storie, nuovi sguardi su un patrimonio che non smette mai di stupire.

Il Parco archeologico di Paestum, guidato dalla direttrice Tiziana D’Angelo, è oggi il cuore pulsante di questo racconto millenario. Chi vi entra compie un viaggio nel tempo, nel paesaggio culturale della Magna Grecia, tra testimonianze che hanno attraversato i secoli senza perdere forza né bellezza. Considerato uno dei siti meglio conservati del mondo greco e riconosciuto dall’UNESCO dal 1998, il Parco è un mosaico di storia e natura che continua a emozionare studiosi e visitatori.

I templi dorici, celebri in tutto il mondo, restano le icone indiscusse di Paestum. Ma il Parco è molto di più: comprende il Museo Archeologico Nazionale, l’antica città di Velia, il Museo di Hera Argiva alla foce del Sele e l’ex stabilimento Cirio, testimonianza di un passato più recente ma altrettanto significativo.


